Amianto, bonifiche da 5 quintali pro-capite

E’ sempre l’amianto ad essere al centro di annose problematiche ambientali e mediche: un killer micidiale, che uccide 3000 persone l’anno solo in Italia nonostante la messa al bando del 1992.


Nel corso della II Conferenza Governativa sulle patologie amianto-correlate l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) ha presentato numeri da brivido: le bonifiche riguardano 500kg pro capite di amianto da smaltire, 32 milioni di tonnellate in totale; Aiom ha pertanto presentato le linee della Consensus Conference Italiana sul mesotelioma maligno della pleura, una delle patologie “tipicamente” correlate all’esposizione all’amianto.

“Siamo in prima linea nell’affrontare questo devastante problema che ha risvolti preoccupanti sia dal punto di vista ambientale che medico-sociale”

ha spiegato il segretario Aiom, Carmine Pinto, plaudendo al costante impegno della comunità scientifica nell’affrontare le patologie correlate all’amianto.

“Abbiamo trovato un grande interesse da parte delle Istituzioni su questi temi. Il documento contiene una serie di punti che gli specialisti devono valutare per la migliore strategia diagnostico-terapeutica quando affrontano casi di mesotelioma pleurico”

continua Pinto, spiegando che il testo definitivo, che è in corso di pubblicazione su una importante rivista scientifica internazionale, sarà utile per dare uniformità di approcci preventivi e clinici per una patologia, il mesotelioma pleurico, con una latenza di 20-40 anni dall’iniziale esposizione all’amianto, con un aumento previsto dell’incidenza fino al 2020, anno in cui si prevede il picco di mortalità.

Un tumore, il mesotelioma, devastante, con una sopravvivenza media di 10-20 mesi:

“Il documento che abbiamo presentato a Venezia va proprio in questa direzione: riuscire a diagnosticare rapidamente e con accuratezza il mesotelioma pleurico, per migliorare le possibilità di cura e la sopravvivenza dei pazienti”

Occorrerà tuttavia mettere in campo risorse importanti, come sottolineato anche dal ministro Elsa Fornero, che ha parlato di amianto come un’emergenza nazionale; concetti interessanti, quelli espressi dal ministro Fornero (a discapito della sua nomea di antipatica, dura e poco choosy donna di potere):

“la vicenda amianto è l’emblema di un modo di produrre delle società avanzate. Scelte che sono buone oggi possono avere effetti devastanti nel lungo periodo se non sono guidate da lungimiranza e coerenza temporale. Anche in un periodo di grave crisi ci si chiede se salvare il lavoro o la salute. Ma non e’ un’alternativa accettabile: bisogna salvare il lavoro, ma non a scapito della salute”

ha detto Elsa Fornero, esprimendo un concetto perfettamente applicabile anche ad altre vicende di portata nazionale, come Ilva, Alcoa o Sulcis.

FONTE | Ansa

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