“Usiamo l’energia dei vulcani”

I vulcani possono produrre elettricità. La conferenza sulla geotermina in corso a Napoli ha stabilito che nelmeridione d’Italia si potrebbe ottenere fino al 10 per cento della produzione elettrica proprio grazie al magma.


DALLA TOSCANA ALLA SICILIA – La conferenza è stata organizzata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in collaborazione con l’università Parthenope e il gruppo informale Geotermia e ambiente. La geotermia è una fonte energentica decisamente versatile che punta alla co-generazione elettrica e termica a larga scala. I kilowatt generati sarebbero centinaia, così come i megawatt di potenza. Inoltre la taglia degli impianti sono estremamente adattabili e allo stesso tempo hanno un basso impatto ambientale utilizzando tecnologie di re-iniezione in falda dei fluidi geotermici dopo il loro utilizzo. Questo rende la geotermia possibile anche in aree urbanizzate sul lato tirrenico, dalla Toscana alla Sicilia.

VERSO DUE MILIONI DI CASE – Queste aree, caratterizzate da vulcanismo sia attivo sia inattivo, hanno enormi risorse geotermiche utilizzabili con un nuovo concetto di geotermia che prevede impianti medio piccoli presenti sul territorio e collegati a “hub” più grandi, contrariamente al modello attuale caratterizzato da grandi impianti in poche aree. Precursore di questa tecnologia l’Islanda. L’isola stima di produrre nei prossimi 50 anni grazie alla geotermia qualcosa come  centomila megawatt. Ad esempio è stato scavato un pozzo nel vulcano Krafla il quale, arrivato fino al magma, serve a inserire acqua riscaldata a 450 anni con la produzione di 50 megawatt di potenza. In Francia si vuole moltiplicare questo risultato per sei entro il 2020 con l’obiettivo di riscaldare due milioni di abitazioni. (Ansa)

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