interviste video

Social Farming: intervista a Coltivatori di Emozioni

“L’obiettivo principale della piattaforma è quello di salvaguardare il nostro patrimonio agricolo italiano andando a recuperare quelle antiche tradizioni contadine e andando a riattivare quei piccoli borghi che versano in uno stato di abbandono

“Coltivatori di Emozioni” è una recente piattaforma di cui abbiamo già parlato pochi mesi fa nell’articolo Social farming: “adotta” un agricoltore!. Oggi condividiamo le intervista di TeleAmbiente e Italia che Cambia a Biagio Amantìa, Co-founder del progetto

Coltivatori di Emozioni: un valido aiuto per gli agricoltori
di Davide Artusi, Italia che cambia

Coltivatori di Emozioni è la prima piattaforma italiana di social farming. E’ stata attivata nel 2018 grazie a un gruppo di appassionati di natura, tradizioni e cultura gastronomica. Il progetto vuole creare una rete di agricoltori e sostenitori delle tradizioni contadine per salvaguardare i territori rurali a rischio di abbandono. Ed incentivare il recupero di borghi antichi e difendere il patrimonio storico delle colture tradizionali.

Attraverso un piccolo gesto di solidarietà, sia con l’acquisto del prodotto sia con un semplice contributo, grandi e piccoli enti o privati possono entrare nella community. Inoltre, la piattaforma rappresenta uno strumento straordinario a disposizione delle aziende che puntano a realizzare un bilancio di sostenibilità. E a diventare delle società benefit oppure delle B-corp.

Presente in oltre 18 regioni italiane e con 47 agricoltori sostenuti fino a oggi, Coltivatori di Emozioni promuove anche la responsabilità sociale, l’innovazione e la salvaguardia ambientale. «I privati, le imprese, le associazioni e gli enti locali – racconta Biagio Amantìa, Co-founder di Coltivatori di Emozioni – possono supportare i piccoli produttori selezionati. Contribuendo così a recuperare quelle eccellenze di qualità agroalimentare di cui l’Italia è piena”.

Gli agricoltori possono venire contattati direttamente da Coltivatori di Emozioni. Oppure sono loro a scoprirci, attraverso social o altre realtà con cui noi collaboriamo o tramite passaparola“. Molti e vari sono i prodotti che caratterizzano questa rete di coltivatori. Si passa dalle nocciole tonde gentili trilobate del Monferrato, alla caciotta vaccina del Biferno, dal guanciale di maiale brado di Amatrice al cardo selvatico leccese.

Paolo Galloso, CEO e Founder di Coltivatori di Emozioni

Grazie a una presenza sempre più capillare sul territorio italiano la piattaforma è anche uno strumento a sostegno dell’occupazione per coloro che decidono di tornare alla terra e restituire nuova vita all’Italia dei piccoli borghi storici“. Lasciarsi coinvolgere dalle tante storie della rete è semplice perché tutte raccontano di tradizione, passione e profonda dedizione per la propria cultura. La patata dolce di Vittorio, il fagiolo La Regina di Viviana, la pecora quadricorna di Roberto, i biscotti Giglietti di Laura ed Erminia, sono solo alcuni esempi di questi racconti.

Come funziona

Sostenere un agricoltore è molto facile. Basta accedere al sito di Coltivatori di Emozioni e scegliere quale realtà e quale tradizione agricola aiutare a distanza, selezionando uno fra i pacchetti presenti. Una volta deciso il progetto da sostenere, si riceve in cambio il certificato di sostegno e degli aggiornamenti mensili sull’andamento del progetto. Inoltre, in base al pacchetto di adesione, si possono ottenere in aggiunta un cofanetto assaggio con i prodotti dell’agricoltore oppure una box di degustazione. Tutti i prodotti provengono da filiere naturali. Ed hanno caratteristiche certificate dal disciplinare di qualità di Coltivatori di Emozioni e dai test degli chef-ambassador, partner della piattaforma. .

La piattaforma è uno strumento a sostegno dell’occupazione per coloro che decidono di tornare alla terra

La sinergia con Borghi Italia Tour Network BITN

Alla fine del 2020, si è instaurata a una collaborazione con l’associazione I Borghi più belli d’Italia per promuovere la valorizzazione dei borghi storici appartenenti al circuito. Anche attraverso la riscoperta dei suoi prodotti agricoli più tipici. A partire da quest’anno i sostenitori di Coltivatori di Emozioni avranno anche la possibilità di vivere o di regalare un’esperienza nel borgo supportato, per scoprire con i propri occhi le bellezze e le antiche tradizioni custodite nel nostro Paese. Un esclusivo pacchetto in cui, oltre alle confezioni di prodotti tipici del borgo scelto, sarà presente anche un voucher da poter usare in diversi periodo dell’anno, valido per una o più persone.

Siamo felici di rinnovare, per il secondo anno consecutivo, la collaborazione con I Borghi più belli d’Italia – dichiara Paolo Galloso. “Una partnership che consente alla nostra community di conoscere nuovi contesti storici del territorio italiano e una varietà inesauribile di tradizioni della cultura agroalimentare, che va ad arricchire l’offerta già presente“.

Quella di Coltivatori di Emozioni è una realtà piena di nuove idee

In costante divenire e portata avanti da collaboratori che credono fermamente nel progetto. Con la missione di recuperare le tradizioni contadine e le eccellenze alimentari della nostra Penisola, salvaguardando quei piccoli mondi, fatti di agricoltori e allevatori, che necessitano di un supporto.

Redazione

Articoli correlati

0 0 votes
Article Rating
1 Comment
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments

[…] LEGGI ANCHE Social Farming: intervista a Coltivatori di Emozioni […]