Sistemi di deposito e vuoto a rendere: un approfondimento
Pubblichiamo con piacere un approfondimento sui sistemi di vuoto a rendere per la minimizzazione della problematica di gestione dei rifiuti, dell’Onorevole Aldo Penna (M5S) anche a seguito di una specifica norma, inserita nel decreto Semplificazioni appena convertito in legge dal Parlamento, che introduce la possibilità di migliorare le performance del riciclo grazie a sistemi di deposito su cauzione..
Come potrete immaginare non è possibile trovare uno studio ad hoc che possa rispondere a tutte le osservazioni che avete posto in quanto ci sono sì diversi studi internazionali ma sono nella lingua dei paesi che li hanno prodotti e mirati alle realtà locali. Purtroppo, uno studio di fattibilità mirato all’Italia per quantificare gli impatti economici ed ambientali ancora non è stato fatto.
Pertanto mi limito a segnalare in questo documento studi e altri riferimenti di interesse o aggiornamenti che possono offrire tasselli di informazione che, quando non contenuti nel testo sono presenti nella bibliografia.
Per rispondere a buona parte degli interrogativi emersi, ed integrare quanto ho avuto modo di dire durante l’incontro – a seconda del tema– provo a farlo in questa premessa e/o nella parte organizzata per argomenti che segue.
Riascoltando gli interventi sulle performance del Conai, i tassi “estremamente elevati” , i “sistemi intelligenti” che già ci sarebbero avrei qualche obiezione in parte già espressa. Non sono convinto che il sistema attuale che è stato pensato oltre 20 anni fa e anche quando integrato con le iniziative di Coripet, eliminerebbero la necessità di un DRS nel nostro paese.
Effettivamente se fossimo nel mondo ideale evocato e la percentuale di raccolta coincidesse con quella del riciclo – che è quella che importa all’Europa– visto i nuovi obiettivi sia di riciclo che raccolta questi ultimi imposti dalla SUP potremmo forse accontentarci di qualche aggiustamento. Tuttavia l’Italia, non nascondiamocelo, ha dei grossi problemi nella qualità delle raccolte differenziate e il nuovo metodo di calcolo delle percentuali di riciclo, che sposta il punto di misurazione attuale all’uscita degli impianti di riciclo, abbasserà di diversi punti anche le nostre performance. La nostra economia europea ha bisogno di materie prime seconde di qualità che solamente i DRS forniscono nelle quantità e qualità necessarie. Gli obiettivi di contenuto riciclato imposti dalla SUP del 25% e del 30% in tutte le bottiglie (rispettivamente al 2025 e 2030) a cui si uniscono gli impegni presi dai grandi marchi internazionali di impiegare maggiori quantità di contenuto riciclato richiedono questi sistemi. Il consorzio Coripet potrà sicuramente aumentare di qualche punto l’attuale % di riciclo ma difficilmente arriveremo all’obiettivo del 90% della SUP . Tra gli altri motivi perché un DRS non può che essere nazionale e con un valore del deposito sufficientemente alto da incentivare la restituzione per potere essere efficace.
Il fatto che in Europa ci siano dieci paesi che hanno implementato un DRS nazionale – con altri dieci che seguiranno entro i prossimi tre anni– sta a dimostrare che non ci sono “vie di mezzo” che possono funzionare sotto l’aspetto organizzativo e di sostenibilità economica prima che ambientale. Spero di avere così almeno in parte risposto alla domanda sulla possibilità di utilizzare un sistema di deposito in “modalità residuale” ; se fosse stato possibile qualcuno l’avrebbe già fatto.
Un altro concetto che viene ripreso più avanti e non di secondaria importanza è il fatto che un DRS non elimina la necessità di avere uno schema di EPR per le altre tipologie di imballaggi che non sono contenitori di bevande e quindi di tenere in piedi un sistema PAP . I due sistemi infatti si completano senza comportare ulteriori aggravi economici per i produttori di bevande, i comuni e per i consumatori, concetto ripreso anche più avanti. Al contrario, questi ultimi vengono messi “al sicuro” da aumenti delle tariffe dei rifiuti, considerato che, nel medio e lungo periodo i costi di gestione dei rifiuti dovrebbero diminuire. Il sistema di maggiore successo “return to retail” che è la norma in Europa ( 9 paesi su 10) è tutt’altro che “farraginoso”, come risultati, organizzazione logistica e trasparenza e anche sul fronte del cittadino non sono richiesti particolari cambiamenti
Al contrario i cittadini – oltre a non essere penalizzati da aggravi economici e sul fronte della comodità della resa dei contenitori– avranno meno imballaggi da gestire e sacchi della plastica meno voluminosi in casa senza dovere cambiare le loro abitudini.
Venendo all’aspetto delle maggiori emissioni di CO2 studi LCA hanno quantificato in un meno 28% le emissioni di CO2 di un DRS per bevande quando comparato ad un sistema di raccolta domiciliare. [1]
Forse si riferiva al vecchio sistema di vuoto a rendere e correlati impatti ambientali quando non gestito in filiera corta (ancora presente nel settore B2B), ma che non viene considerato nella nostra proposta di legge mirata ai contenitori di bevande monouso settore.
I produttori di bevande solitamente non pagano un contributo ambientale più alto nei paesi dove è in vigore un DRS rispetto a quanto pagano in uno schema EPR – come si può vedere dalla tabella – ma addirittura minore. Con i cambiamenti normativi previsti al 2024 citati più avanti il CAC potrebbe aumentare sensibilmente se si considera che una stima dei “costi di gestione” dei rifiuti da imballaggio è di circa 1 miliardo di euro. [2]
Per quanto riguarda le eventuali reazioni dei Comuni e dell’Anci è un capitolo che affronteremo con i diretti interessati facendo un’informazione su come funzionano i sistemi di deposito esistenti, i risultati conseguiti e provando a rispondere ai loro interrogativi, tenendo conto che ci sono delle modifiche a livello legislativo necessarie.
Oltre alle questioni legate alla privativa anche il nostro paese dovrà ai sensi della Direttiva 852/2018 entro la fine del 2024 come gli altri paesi membri istituire regimi di responsabilità estesa del produttore per tutti gli imballaggi conformi all’art.8 e all’art. 8bis della direttiva rifiuti (Direttiva 2008/98/CE). Si dovrà pertanto passare dal sistema attuale basato sulla “responsabilità condivisa” a una più propriamente “estesa”, ove i produttori sono chiamati a farsi carico dei costi della raccolta differenziata dei propri rifiuti, ai costi del loro trasporto e del trattamento, necessari al raggiungimento dei target di riciclo, alle ulteriori attività necessarie per garantire la raccolta e la comunicazione dei dati, e ad una congrua informazione ai consumatori.
Sistema di deposito cauzionale
Il ruolo della distribuzione
VIDEO INTRODUTTIVO AI SISTEMI DRS
ELEMENTI DI SISTEMA
- I sistemi di deposito sono sistemi flessibili e scalabili che offrono numerosi benefici e opportunità economiche a tutte le parti coinvolte. L’esperienza internazionale mostra che il sistema di maggior successo, trasparente e conveniente è il sistema centralizzato tipicamente gestito in Scandinavia e negli Stati Baltici.
- I sistemi di deposito non sono in antitesi e neanche in competizione con i sistemi di raccolta domiciliare ma li affiancano integrandoli come hanno dimostrato nella pratica le iniziative in vigore dove sono state le stesse municipalità dapprima restie verso i DRS per paura di perdere proventi derivanti dalla vendita dei materiali più preziosi come PET e alluminio. Successivamente, dopo avere rilevato una diminuzione del littering e dei costi di gestione complessivi con un’ottimizzazione del PAP con meno materiali da gestire, hanno riconsiderato la loro posizione chiedendo che tutte le tipologie di bevande fossero prese in carico dal sistema . Anche il sistema tedesco, il più rodato, ha intrapreso questa strada. La chiave di volta per i comuni è stata rendersi conto che è più conveniente cedere un servizio che crea costi e che avere meno rifiuti da gestire significa liberare spazio e risorse da impiegare nel miglioramento della gestione di altri flussi di rifiuti che possono essere meglio intercettati con vantaggi di ordine economico o ambientale per le comunità.
- I sistemi centralizzati sono gestiti da un operatore del sistema, un’organizzazione senza scopo di lucro composta da produttori di bevande e rappresentanti del commercio al dettaglio. I moderni sistemi di deposito sono progettati per rendere il più conveniente possibile per i consumatori restituire i contenitori di bevande vuoti. La migliore pratica in questo caso è il modello return-to-retail che permette ai consumatori di riportare i vuoti nei supermercati e rivenditori che normalmente frequentano senza viaggi supplementari.
Vantaggi del modello return-to-retail (ritorno alla distribuzione)
- Accessibilità e convenienza del sistema per i consumatori per massimizzare la quantità di contenitori di bevande usati raccolti (obiettivo del sistema).
- Evitare ulteriori viaggi da parte dei consumatori, dato che possono tornare dove acquistano.
- Il settore della vendita al dettaglio (sia le catene di vendita al dettaglio che i negozi piccoli/indipendenti) rappresenta uno dei principali attori per il funzionamento e la gestione del sistema e quindi devono essere coinvolti nella progettazione del sistema.
Il ruolo della distribuzione
- Nei modelli “return-to-retail”, tutti i dettaglianti/negozi che vendono imballaggi per bibite soggetti a deposito sono obbligati a raccogliere gli imballaggi soggetti a deposito restituiti e a rimborsare la cauzione al consumatore.
- A seconda delle circostanze specifiche del paese (basate su aspetti geografici, infrastrutturali, socio-economici, culturali), i legislatori possono considerare esenzioni dall’obbligo di ritiro se il negozio è troppo piccolo (ad esempio sotto i 200m²), o possono includere requisiti di gestione differenziati nelle aree urbane rispetto a quelle rurali (<200 m² nelle aree urbane non sono tenuti al ritiro, mentre i <200 m² nelle aree rurali sono deve essere raccolto). Naturalmente, i rivenditori non obbligati possono partecipare al sistema di deposito in ogni caso.
- I dettaglianti che ritirano i contenitori di deposito dovrebbero essere rimborsati per i loro servizi, una commissione di gestione – sia per i contenitori accettati manualmente che automaticamente. La commissione di gestione copre i costi diretti del personale coinvolto nelle operazioni di ritiro, l’investimento in una macchina di raccolta automatica (nel caso dei distributori automatici di rifiuti – RVM), lo spazio di raccolta, l’elettricità, internet, il riscaldamento, i costi del personale (cambio dei bidoni, pulizia…). Di regola, la commissione di gestione è più alta nel caso della raccolta automatica, poiché le operazioni di sgombero, selezione e compattazione sono già eseguite dal distributore automatico
Argomenti a favore della partecipazione nel sistema di deposito:
- Aumento del traffico dei consumatori → il numero crescente di clienti che restituiscono i vuoti e la probabilità che questi clienti spendano i loro depositi restituiti nello stesso negozio;
- Compensazione finanziaria → commissione di gestione pagata al rivenditore per ogni contenitore ricevuto per coprire i costi di funzionamento (personale, spazio, elettricità, riscaldamento, ecc.);
- Immagine del marchio e opportunità di marketing → I piccoli negozi possono costruire/espandere la loro immagine aziendale, mostrare il loro impegno per la sostenibilità e la protezione dell’ambiente, e sostenere iniziative sostenibili;
- Servizio alla comunità/consumatori → Essere parte di una cultura dove nulla viene sprecato, ma riutilizzato e riciclato.
ARGOMENTI A FAVORE:
- I sistemi DRS aumentano il traffico dei consumatori presso il punto di ritorno.
- Le restituzioni dei vuoti sono di solito effettuate in concomitanza ad azioni collaterali alla spesa.
- Nei sistemi con restituzione presso la distribuzione, i rivenditori possono aumentare il traffico dei consumatori e i ricavi avendo una buona struttura di restituzione. Una ricerca sul comportamento dei consumatori fatta in Svezia, Finlandia, Norvegia e Paesi Bassi mostra che:
- I consumatori tendono a fare i propri acquisti dove c’è un’efficiente struttura di restituzione
- Le persone che restituiscono i loro imballaggi per riscuotere il deposito spendono fino al 52% in più nei loro acquisti rispetto ai consumatori che non restituiscono i loro vuoti
- I consumatori svedesi che restituiscono i vuoti spendono in media il 52% in più nel negozio.
- In Norvegia, gli acquirenti che hanno restituito i vuoti hanno speso in media 60,- NOK, il 17% in più nel negozio rispetto agli acquirenti che non hanno restituito i vuoti.
- In Olanda, gli acquirenti che hanno restituito i vuoti hanno speso in media il 51% o 16 euro in più nel negozio rispetto agli acquirenti che non hanno restituito i vuoti.
- In Finlandia, gli acquirenti che hanno restituito i vuoti hanno speso in media 3 euro / 15% in più nel negozio rispetto agli acquirenti che non hanno restituito i vuoti.
- I sistemi DRS permettono ai rivenditori azioni marketing, corporate social responsibility.
- I sistemi DRS riconoscono alla distribuzione una commissione di gestione, che deve andare a coprire i seguenti costi: investimento in tecnologia (RVMs), spazio commerciale utilizzato per il ritiro, costi di personale per il ritiro, manutenzione, pulizia degli impianti, elettricita´, connessione internet, riscaldamento, etc.. La commissione di gestione viene pagata per unità ritirata e deve essere negoziata in seno all´operatore di gestione, di cui la distribuzione deve far parte.
ARGOMENTI CONTRARI:
- I sistemi di deposito rendono le filiali della distribuzione delle “discariche”
I commercianti non amano i sistemi di deposito perché devono creare un’area dedicata nel negozio per l’accettazione e lo stoccaggio dei contenitori vuoti, il che porta a vincoli igienici associati ai contenitori vuoti e alla perdita di area di vendita.
- Ci sono circa 200.000 punti vendita nel mondo che accettano (manualmente o automaticamente) contenitori vuoti su base giornaliera senza problemi.
- Tutti i dettaglianti nel mondo che vendono contenitori ricaricabili accettano indietro i contenitori vuoti.
- I sistemi di deposito organizzati centralmente permettono una gestione più semplice dei contenitori: non è necessario smistare il marchio, ma solo il materiale.
- la compattazione è possibile, riducendo lo spazio necessario.
- I vincoli igienici esistono ma non hanno mai rappresentato un problema:
- Devono essere utilizzate misure necessarie come scatole / sacchetti per lo stoccaggio e il trasporto adeguati.
- Se all’interno del negozio, il posizionamento del luogo di restituzione deve essere osservato.
- Le routine di pulizia regolari esistenti nel negozio devono essere applicate al luogo di restituzione.
IMPATTI DEI SISTEMI DRS SULLE MUNICIPALITA´
- Panoramica dei diversi studi redatti in diversi paesi con DRS sui risparmi per le municipalità derivanti dai costi ridotti (o addirittura evitati) della raccolta, del trattamento e dello smaltimento da parte del sistema di gestione dei rifiuti urbani. https://www.reloopplatform.org/wp-content/uploads/2020/06/ITALIAN_Fact-Sheet-Economic-Impacts-to-Municipalties-24APR2020.pdf Di particolare interesse è lo studio redatto nel 2019 in Scozia che vede un risparmio netto di 191 milioni di sterline all´anno per le municipalità: https://www.gov.scot/publications/deposit-return-scheme-scotland-full-business-regulatory-impact-assessment/
COMMISSIONI DI GESTIONE
- Raccolta dei valori delle commissioni di gestione presenti nei diversi paesi con DRS. Importante qui è sottolineare l’importanza del sistema centralizzato, ovvero un sistema amministrato da produttori e distribuzione insieme attraverso un operatore di sistema centralizzato. https://www.reloopplatform.org/wp-content/uploads/2020/06/ITALIAN_Fact-Sheet-Handling-Fees-16April2020-1.pdf La Germania in tal senso non è un esempio da seguire (sistema de-centralizzato) dove la distribuzione non si vede riconosciuta nessuna commissione di gestione e rimane proprietaria dei materiali raccolti.
- Video interessante sul “closed loop recycling” applicato da Lidl che mostra come funziona il sistema di raccolta del discounter tedesco: https://www.youtube.com/watch?v=RR5QzOZ9Bp4&t=115s&ab_channel=HaveYouGotTheBottle%3F
- La commissione di gestione copre i costi diretti del processo di raccolta, compresi i costi per:
- Personale (cambio del contenitore, pulizia, ecc.);
- Superficie commerciale;
- L’investimento in un sistema di reverse vending (per il riscatto automatico) e bag and seal (per il riscatto manuale);
- Elettricità;
- Connessione internet;
- Riscaldamento;
- Diverse tipologie di punti vendita, in base alle diverse esigenze ed ai flussi di raccolta degli imballaggi delle bevande:
Piccolo negozio | Piccolo supermercato | Punto vendita di medie / grandi dimensioni / ipermercato |
Pochi imballaggi restituiti al giorno. Il piccolo negozio si comporterà molto probabilmente come il consumatore finali, andando al supermercato più vicino e restituendo lì l’imballaggio. Questi negozi non appaiono nel sistema e non ricevono una commissione di gestione. | Raccoglie fino a circa 350 imballaggi al giorno, attraverso i sacchi offerti dall’operatore del sistema e li prepara per la raccolta, riceve il rimborso del deposito e una commissione gestione dopo il conteggio da parte dell’operatore del sistema. | Più di 350 imballaggi per bevande restituiti al giorno, investe in sistemi di raccolta automatici, invia i dati di restituzione online all’operatore del sistema e riceve una commissione di gestione basata sui dati del sistema automatico, raccolta gratuita di materiali compressi e vuoti da parte dell’operatore del sistema. |
PRESTAZIONI DEI DRS
- Raccolta dei livelli di prestazione dei sistemi DRS (percentuali di raccolta selettiva degli imballaggi per bevande): https://www.reloopplatform.org/wp-content/uploads/2021/05/Fact-Sheet-Performance-3May2021-ITALIAN.pdf
OPINIONE PUBBLICA E DRS
- Raccolta di sondaggi sul recepimento dei sistemi di deposito da parte dei cittadini / consumatori: https://www.reloopplatform.org/wp-content/uploads/2021/05/Fact-Sheet-Public-Support-10May2021-Italian.pdf
CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO
- Tra gli innumerevoli vantaggi della creazione di un sistema di deposito, vi sono anche la creazione di posti di lavoro “verdi”: https://www.reloopplatform.org/wp-content/uploads/2021/05/DRS-Factsheet-Jobs-5FEB2021.pdf
COME POSSONO CONVIVERE UN SISTEMA DI RACCOLTA DIFFERENZIATA EPR ED UN DRS
- Si possono amplificare gli effetti benefici di ambedue i sistemi
Qualita´ del riciclo | Tassi di riciclo | |
DRS | Raccolta separata degli imballaggi per bevande | Sensibile aumento dei tassi di raccolta e riciclo da parte dei consumatori (incentivo economico) |
RACCOLTA DIFFERENZIATA EPR | Campagne di sensibilizzazione Incentivo per eco-design degli imballaggi Maggiori capacità di gestione delle frazioni di imballaggi rimanenti nel sistema | Alti tassi di raccolta favoriscono offerta delle materie prime secondeRequisiti di materiale riciclato favoriscono domanda di materie prime seconde |
BIBLIOGRAFIA SUI SISTEMI DI DEPOSITO DRS
–What we waste -Reloop 2021
–Speciale sui sistemi di deposito -Economiacircolare.com
Contiene tra gli altri articoli una recensione sugli ultimi due studi di Reloop e informazione sui nuovi sistemi in arrivo
-Global Deposit Book 2020 Overview of deposit systems for one way beverages – Reloop
–Reward Recycling: Learnings from the world’s highest-performing deposit return systems-2020 Tomra White Paper
–The world’s most efficient deposit-based return systemsTomra
–Impact on litter reduction of DRS – Reloop
–Historical Return Rates Dati disponibili per 39 paesi e giurisdizioni che hanno in vigore un DRS
–Deposit-refund systems for one-way beverage packaging -ACR+ 2019
ARTICOLI RECENTI DI INTERESSE
–Germany’s pioneering bottle deposit scheme has lessons for the EU ( Euractiv 7-6-2021)
Video registrazione del Webinar al minuto 40 Clarissa Morawski di Reloop spiega quali sono i cambiamenti previsti nell’applicazione dell’EPR in seguito alla modifica dell’art.8 e art. 8bis della direttiva rifiuti (Direttiva 2008/98/CE)
Onorevole Aldo Penna
Scarica l’articolo di approfondimento dell’Avvocato Daniele Carissimi dal titolo “Deposit return systems: un coniglio nel cilindro”