Sistemi di accumulo: nuove ulteriori prospettive per le batterie al sale
La ricerca nell’ambito dei sistemi di accumulo è sempre più cruciale nella decarbonizzazione dei modelli energetici e nella loro migrazione verso la dimensione distribuita ed intelligente basata sulle energie rinnovabili ed ancor più importante è disporre di più famiglie tecnologiche di riferimento, per diversificare le materie prime di base, che vedono oggi il litio come materiale di punta (foto di testata fonte: Saltx).
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Per questo, oltre ai nuovi sistemi di accumulo che vedono le tecnologie basate sul litio ad essere in questo momento quelle di punta, si affiancano soluzioni come quelle delle batterie al sale che già ottimi riscontri stanno avendo sul campo grazie ad una azienda italiana come la FIAMM (seppure oggi controllata da Hitachi) che già dal 2011 ha lavorato su questa linea di ricerca di batterie sodio-nichel, alternativa al litio, in grado di utilizzare un elemento di grande disponibilità in natura come il sale da cucina per l’alimentazione energetica. Numerosi i vantaggi presentati dal sale come elemento dal costo contenuto, di facile reperibilità, senza rischi per la salute, il quale riesce a mantenersi “attivo” anche in caso di black out oltre a possedere una piena riciclabilità.
Una linea che sta avendo riscontri nei diversi ambiti applicativi dell’accumulo di energia, dalle applicazioni industriali, all’automotive, all’accumulo domestico integrato con il fotovoltaico come per esempio con la soluzione ZheroSystem, (vedi post “Sistemi di accumulo e rinnovabili: arriva l’accumulo “Zhero”, 100% Made in Italy“).
Questa volta però, per parlare di nuovi promettenti sviluppi di questa famiglia tecnologica di sistemi di accumulo a bassissimo impatto ambientale, dobbiamo varcare i confini nazionali, visto che l’azienda energetica svedese Vattenfall ha annunciato in questi giorni il lancio di un nuovo progetto presso uno dei propri stabilimenti, che vede il sale, coniugato con le nuove nanotecnologie, protagonista per stoccare energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici ed eolici, effettuando una serie di test su una nuova tecnologia.
Il progetto pilota, che prenderà il via in estate nello stabilimento Reuter-C di Berlino, vede infatti come cuore del nuovo impianto di stoccaggio Vattenfall un sistema sviluppato dalla svedese SaltX, con cristalli di sale avvolti da nanomateriale. Nella sostanza, per immagazzinare energia, nella fase di carica i cristalli di sale vengono scaldati tramite il passaggio di un flusso elettrico. Nella successiva fase di scarica invece vengono generati simultaneamente calore a temperature di termoriscaldamento e quindi per teleriscaldamento e vapore riutilizzabile in processi industriali.

Come illustrato efficacemente dal breve video riportato in calce al post, l’intero sistema è composto di 4 componenti fondamentali:
- 2 serbatoi di stoccaggio (1 per il sale caricato elettricamente e l’altro per quello scaricato);
- 2 reattori (1 per caricare il sale, l’altro per scaricarlo).
Un sistema sulla carta davvero dalle grandi opportunità e, secondo la stessa Vattenfall, il sistema pilota da 10MW installato nei pressi di Berlino, verrà interconnesso all’esistente impianto di teleriscaldamento della città tedesca.
Come ha spiegato Markus Witt, responsabile del progetto presso Vattenfall “Nei prossimi mesi, raccoglieremo dati essenziali per capire se e quanto questa tecnologia possa essere usata nel nostro settore – ha spiegato – Verificheremo questioni come quanto sale è necessario, quanto velocemente reagisce il medium di stoccaggio e come possiamo controllare il processo”.
Un progetto dai diversi aspetti interessanti e promettenti, che si propone come il primo tentativo su scala industriale per il procedimento sviluppato da SaltX, con le due aziende svedesi, che dichiarano che la “batteria al sale” potrebbe essere ricaricata diverse migliaia di volte con l’energia stoccata che potrebbe essere disponibile per settimane, persino mesi senza perdite.
Un sito, quello berlinese scelto per portare avanti la sperimentazione, non casuale, dal momento che si tratta del più grande progetto europeo di produzione di energia tramite la conversione di calore proveniente da stoccaggio di acqua calda, con la stessa compagnia Vattenfall che prevede entro il 2030, il completo abbandono del carbone come fonte energetica nel sito tedesco.
Nel breve video seguente è efficacemente rappresentato il flusso di processo del nuovo sistema di accumulo in via di sperimentazione
Link per scaricare la brochure di approfondimento Saltx
Sauro Secci