Sanificazione dell’aria per mettere al sicuro le scuole!

Sanificazione aria indoor di scuole, uffici e case. Un importante contributo di Dario De Rosa, Responsabile relazioni esterne e comunicazione ELess International.

Aria Potabile!

A luglio 2019, dal palco del Festival Ecofuturo, cercammo di proporre ai vertici del Miur la soluzione che ritenevamo tecnicamente appropriata per affrontare l’emergenza Coronavirus. Ci sentivamo un po’ come predicatori nel deserto. Invero sembrava a noi folle la soluzione in via di adozione che avrebbe riempito di inutile plastica le scuole. E svuotato di importanti risorse il Ministero. Oggi quei banchi nella migliore delle ipotesi vengono smontati, privati dello scrittoio ed utilizzati come semplice seduta. Mobile, ché sia mai quella funzione dovesse servire per fuggire dal virus! O accatastati ed anche buttati. Ma è certo che non sono per nulla tornati utili nella lotta contro la diffusione del virus.

E mi sconforta ancor di più sapere che anche chi avesse approfittato dei fondi per rinnovare le forniture vetuste con nuovi banchi singoli in legno, li abbia dovuti mandare indietro, con altro evidente spreco, per difformità con le norme antincendi. O che continuino ad arrivare mascherine e gel (scaduti da più di tre mesi!) in sovrabbondanza. Non oso contare gli sprechi di fondi che sarebbero potuti servire per dotare le scuole delle migliori soluzioni ingegneristiche per lottare in maniera efficace contro il virus. Eppure c’era chi sulla necessità di fondi per la scuola, inascoltato, ci ha messo in gioco la propria carriera politica. Dimettendosi in coerenza da Ministro dell’Istruzione. Ed ora continua dai banchi della Camera a dedicare, nonostante tutto, le sue attenzioni al mondo della scuola. Ma ad oggi continuiamo ad assistere a milioni di euro “buttati nel cesso”.

Scuole occupate a Roma

I ragazzi in questi giorni stanno occupando le scuole giacché quelle criticità strutturali, che l’ex Ministro Lorenzo Fioramonti denunciava, permangono. Ed anzi vengono acuite dalle difficoltà aggiunte dalla cattiva gestione della pandemia scolastica. In un gruppo di chat di classe leggevo la preoccupazione per l’occupazione e le conseguenze. Ma nulla rispetto al rischio ancora presente e ad oggi aumentato tra i ragazzi dalle varianti. Verso il quale non si è fatto null’altro che proporre distanziamento, in classi pollaio, e finestre aperte. Mentre da settimane viene richiesto un intervento per il malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento che li costringe al gelo.

Ed il manifesto dell’incapacità organizzativa è palesato dal balletto dei protocolli. Avremmo dovuto impedire gli alleggerimenti dei protocolli. Ben sapendo cosa accadeva in anticipo nelle regioni europee. Regioni dove la stagione fredda era già iniziata, portando con sé il naturale innalzamento dei numeri delle statistiche influenzali. E non serve sbandierare ed usare la “paura dell’uomo nero” per una variante che ad oggi non ha innalzato le percentuali più delle altre che l’hanno preceduta. L’unica colpa del Sudafrica è di essere più avanzata e operativa nella ricerca ed aver sequenziato una variante. Ma devo perder tempo a spiegare i motivi per i quali l’informazione usa i sensazionalismi, che poi però purtroppo non rendono il dialogo e l’ambiente sereno come una situazione critica necessita?

É decisamente ora che si dia spazio alle giuste professionalità. A chi ha le competenze per proporre le soluzioni ingegneristiche adatte ai problemi descritti dai virologi, dagli epidemiologi e dai medici che hanno il compito di curare, ma magari non le migliori competenze per soluzioni strutturali e tecnologiche necessarie per la sicurezza negli ambienti indoor. É ora che si dia ascolto al coro di voci come la nostra che da più di un anno chiedono “aria potabile” (spot dell’amico Fabio Roggiolani dell’associazione Giga e di Ecofuturo). Ossia una certificazione della qualità dell’aria come è normata per l’acqua e gli alimenti.

Chiediamo a gran voce che vengano ascoltate le nostre proposte in tema sanificazione dell’aria indoor. Con la certezza che sì, il vaccino ci sta aiutando, ma alla lunga è indispensabile, per questo e per gli altri innumerevoli problemi legati all’inquinamento dei luoghi al chiuso, garantire ai nostri figli nelle scuole, ma anche a noi stessi negli uffici e nelle nostre case, aria potabile e maggior sicurezza.

DARIO DE ROSA – Eless International

Redazione

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