Rinnovabili: CNA e SEL a Firenze contro il decreto

Sinistra Ecologia e Libertà con la CNA contro contro il decreto sulle energie rinnovabili: le posizioni sono state illustrate stamani in un incontro in Provincia di Firenze dal consigliere provinciale Riccardo Lazzerini e da Fabio Roggiolani di SEL, e da Maurizio Barsottini della CNA.

Secondo l’analisi di CNA Toscana sono almeno 20.000 i posti di lavoro in pericolo nelle imprese edili e impiantistiche che lavorano su fotovoltaico, pannelli solari, certificazione energetica degli edifici, ecc..


E non solo i privati, nella situazione determinatasi con l’approvazione del decreto, stanno rinunciando ai lavori: ad alcune imprese sono già stati annullati lavori di notevole entità commissionati da altre imprese.

“Il decreto approvato dal Governo – commenta Maurizio Barsottini, Presidente CNA Installazione e Impianti Toscana – sta causando il blocco di un sistema che ha creato benefici economici e occupazionali per il Paese. E’ indispensabile che l’attuale sistema di incentivi resti in vigore per i 3 anni previsti dall’attuale decreto e che la nuova riformulazione non sia penalizzante per gli investimenti in corso. Bisogna ridefinire i meccanismi incentivanti in favore dei piccoli impianti, intervenendo in modo deciso contro la speculazione che si è realizzata in questi ultimi anni in tale settore”.

CNA Toscana ricorda di aver manifestato le proprie preoccupazioni in una lettera “al fine di scongiurare gli effetti negativi causati dall’approvazione” del decreto Romani sulle energie rinnovabili inviata ai parlamentari toscani e che stamani è stata consegnata al Prefetto di Firenze.

Per la Confederazione, il provvedimento dell’esecutivo costituisce “un grave danno alle imprese del comparto impiantistico e fotovoltaico”. Il danno, per l’associazione, consiste nel fatto che il decreto “ferma l’attività delle imprese fino a maggio, alimentando un clima di sfiducia verso il settore e mettendo a rischio, da parte del Paese, il raggiungimento dell’obiettivo di produzione del 17% di energie rinnovabili indicato dall’Ue”.

Fabio Roggiolani sottolinea che è “una truffa quella detta dal ministro Romani, secondo cui negli anni scorsi le rinnovabili sono costate agli italiani 20 miliardi di euro: nel 2009 dalle bollette elettriche dei cittadini sono stati ‘estratti’ 500 milioni da destinare alle rinnovabile vere, fotovoltaico ed eolico, e quasi 3 miliardi per finanziare, invece, inceneritori e raffinerie”.

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