Ricerca e sviluppo per le batterie: nasce una alleanza tra industria e ricerca
Un tema sempre più cruciale nel percorso di decarbonizzazione delle economie è indubbiamente quello legato alle prestazioni dei sistemi di accumulo e per questo è nata in questi giorni nel nostro paese la “Italian Battery Alliance” (Alleanza Italiana Batterie), una piattaforma tecnologia dedicata all’energy storage.
Si tratta di una iniziativa promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico finalizzata a replicare nel nostro paese l’accordo tra mondo della ricerca e industria lanciato a livello comunitario dalla European Battery Alliance.
La parola d’ordine è quella di fare rete dal momento che l’Alleanza Italiana Batterie creerà una unica voce nazionale sull’accumulo chimico, accentrando competenze e know how di imprese e mondo delle ricerca.
Sulla nuova iniziativa il commento del Ministro Stefano Patuanelli, secondo il quale “Questa iniziativa ha una valenza particolarmente strategica. Rafforzerà la nascente value chain italiana, creerà le condizioni per lo sviluppo di una industria competitiva delle batterie e accoglierà le sollecitazioni degli stakeholder, imprese, centri di ricerca, associazioni imprenditoriali in un settore di primo piano a livello di politica industriale ed energetica”. Ma soprattutto permetterà di partecipare ai tavoli europei “in maniera più coesa e coordinata”.
Un valore, quello del mercato delle batterie prodotte in Europa, che potrebbe raggiungere i 250 miliardi di euro entro la metà del 2020. Dietro l’impulso comunitario verso uno sviluppo “collaborativo” tra ricerca e sviluppo e imprese a tutti i paesi membri, sono diversi i paesi che si sono già mossi entro i confini nazionali. Tra questi paesi la Germania, dove il governo ha costituito un fondo da 1 miliardo di euro per sostenere ricerca e sviluppo nel campo dell’accumulo, le cui risorse stanno sostenendo una serie di programmi di ricerca e innovazione su tutta la filiera delle batterie, dalle celle, ai materiali, ai processi, alle tecnologie, favorendo il trasferimento verso applicazioni industriali. Un percorso simile a quello tedesco è stato intrapreso anche da Francia e Slovacchia con le rispettive piattaforme di collaborazione tecnologica, l’Alliance Nationale de Coordination de la Recherche pour l’Energie, e la Slovak Battery Alliance.
Nel nostro paese, la nuova Piattaforma Italiana Batterie lavorerà per creare i presupposti di sistema per la partecipazione delle realtà italiane ai futuri programmi internazionali e comunitari sia più ampia, con quattro grandi obiettivi di riferimento:
- individuare le potenzialità dirafforzamento della catena del valore;
- definire le priorità nazionali di R&Idi breve e lungo periodo in una roadmap tecnologica;
- mettere a sistema le agende di R&I di ricerca e industria a livello nazionale;
- favorire l’allineamento dei programmi/iniziative di finanziamento pubblico ai diversi livelli nazionale/regionale, anche in vista della nuova programmazione dei fondi strutturali e promuovere lo sviluppo tecnologico e l’iniziativa industriale.
Con la nuova Alleanza Italiana batterie, anche l’Italia va ad aggiungersi tra i primi paesi europei in cui si crea una rete a sostegno dell’energy storage, con il coordinamento di ENEA, che guida già il gruppo di lavoro nazionale sulle batterie nell’ambito del SET Plan, come ha sottolineato il presidente ENEA Federico Testa: “L’ENEA ha presidiato sin dall’inizio le iniziative europee sulle tecnologie di accumulo, favorendo il più ampio coinvolgimento degli stakeholder italiani e partecipando ai tavoli europei con ruoli di rilievo nella governance e nel management. Vogliamo contribuire allo sviluppo di un’industria nazionale ed europea in grado di assicurare i volumi necessari alla mobilità elettrica e alle esigenze di accumulo stazionario a supporto della rete elettrica, ovviando all’attuale situazione di dipendenza dai Paesi Asiatici”.
La Redazione di Ecquologia