Petizione: Salvaguardare la libertà di scelta terapeutica
Obiettivo raggiunto su firmiamo.it per la petizione lanciata da Giuseppe Spinelli, direttamente indirizzato al Ministro Baldulzzi la richiesta di modifica del decreto del 13 settembre 2012 che prevede una tassa di 1000 euro su ogni nuovo medicinale omeopatico da immettere sul mercato. Questo porterebbe alla sparizione della micro farmaceutica omeopatica legata alla produzione in loco di medicinali omeopatici.
Cancellare con opportuni emendamenti una norma che porterà alla sparizione della maggior parte dei medicinali omeopatici.
Signor Ministro Balduzzi,
Come ella ben sa, la Medicina Omeopatica è una medicina ritagliata su ogni paziente per sostanza attiva, concentrazione e dosaggi. E’, come si dice, individualizzata. Per tale motivo, alcuni dei medicinali omeopatici che ad oggi sono in commercio in Italia, e molti altri nel resto del mondo, vengono prescritti e somministrati in numero molto limitato, da poche decine a qualche centinaio di medicinali all’anno, a coloro che ne hanno necessità. Moltissimi tra questi medicinali sono presenti in Europa nelle farmacopee omeopatiche degli stati membri, riconosciute in Italia ed Europa, sono presenti nei repertori farmaceutici di stati membri ed in altri stati in tutto il mondo, e sono considerati e fabbricati come medicinali officinali con tutte le garanzie di sicurezza necessarie. Per tali medicinali a bassa diffusione, altri stati membri hanno preso disposizioni atte a garantire la loro presenza sul mercato.
Il recente decreto legge 13 settembre 2012, n.158,”Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute” prevede l’obbligo per i produttori di medicinali omeopatici del pagamento di 1.000 Euro all’anno per ogni prodotto che avrà ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio.
Tale disposizione comporterebbe la sparizione di questi medicinali a bassissima diffusione o un aumento esagerato del loro prezzo, per compensare tale richiesta di pagamento. Le associazioni omeopatiche di medici e fabbricanti del rimedio omeopatico Le hanno già inoltrato i documenti con le previsioni degli effetti di tale disposizione.
Come utilizzatori, medici e pazienti, del rimedio omeopatico, non vorremmo dover pagare, in termini umani ed economici, un costo supplementare o essere obbligati a reperire gli stessi prodotti all’estero, tramite i canali di vendita on line, con i margini di insicurezza che tale richiesta comporta.
Le chiediamo quindi che si modifichi la disposizione del decreto su menzionato, in modo da renderlo coerente con la specificità del medicinale omeopatico, come già fatto in altri paesi europei, tra cui Germania, Francia ed Austria.
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