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Pazienti oncologici: i benefici dall’uso di cannabis
Dodici centri oncologici negli Stati Uniti, situati in stati con differenti leggi riguardo all’accesso alla cannabis, hanno condotto sondaggi per valutare l’uso della cannabis tra pazienti recentemente diagnosticati con il cancro.
I risultati hanno mostrato che il 32,9% dei partecipanti ha riferito di aver utilizzato cannabis dopo la diagnosi, con variazioni minime legate allo stato di legalizzazione. I benefici più comuni riportati includevano sollievo dal dolore, miglioramento del sonno, riduzione dello stress e dell’ansia, oltre a mitigare gli effetti collaterali dei trattamenti oncologici. I rischi percepiti sono stati meno frequenti, ma hanno incluso difficoltà alla guida, problemi di concentrazione, danni ai polmoni, dipendenza e conseguenze sul lavoro.
Tra i pazienti che ne hanno fatto uso, le modalità di consumo più comuni sono state l’ingestione, il fumo e l’assunzione di pillole o tinture.
Le principali motivazioni per l’uso sono state i disturbi del sonno, seguiti da dolore, stress e ansia, con un miglioramento dei sintomi riportato dal 60%-68% degli utenti.
Per approfondire: Perceptions, prevalence, and patterns of cannabis use among cancer patients treated at 12 NCI-Designated Cancer Centers LINK
Un ulteriore sondaggio condotto in quattro centri oncologici negli Stati Uniti ha coinvolto 506 pazienti che hanno scelto di utilizzare la cannabis al posto degli oppioidi.
Tra questi, il 78,7% (398 partecipanti) ha indicato come motivazione principale la percezione che “la cannabis è più sicura”. Il 72,3% (366 partecipanti) la considera “meno dipendente“, mentre il 71,1% (360 partecipanti) ha citato “meno effetti collaterali” come motivo della scelta.