Pannelli solari antincendio grazie a nuovi connettori intelligenti

La progressiva ed inarrestabile diffusione dei pannelli fotovoltaici ha determinato condizioni di esercizio sempre più spinte e critiche, con un accresciuto rischio come quello di incendio o esplosione connessi con i fenomeni di arco elettrico, costituiti da scariche elettriche ad alta potenza, determinate da problemi alle connessioni. (Fonte immagine di copertina: Antincendio-Italia)

Per questo il ricercatore dei Sandia National Laboratories, Kenny Armijo ha lavorato per 10 anni con il suo tema di ricerca e con la società Guardian Sensors per capire e caratterizzare accuratamente tale rischio. Il lavoro ha portato allo sviluppo di connettori elettrici in linea capaci di prevedere e prevenire automaticamente i guasti da arco elettrico prima che questi possano determinare un incendio. 

Come spiega lo stesso Armijo Man mano che i pannelli solari diventano più efficienti, sono in grado di produrre più energia. Più potenza significa che avranno livelli di corrente e voltaggio più elevati. Tuttavia, man mano che aumenti i livelli di corrente e tensione nei moduli fotovoltaici […] ottieni un propensione agli archi elettrici. Questo nuovo meccanismo autoestinguente potrebbe risolvere il problema”.

Il lavoro del team di ricerca si è concentrato sui connettori, elementi critici e fondamentali al collegamento dei moduli fotovoltaici ad altri moduli, batterie e scatole di derivazione. Si tratta di elementi soggetti a corrosione, danni o cattiva installazione, tutti fattori che possono determinare problemi di affidabilità, soprattutto se sono presenti minuscole crepe o rotture nei cavi capaci di determinare scintille, fiamme e incendi.

Il dispositivo sviluppato da Guardian Sensors, è costituito da una molla metallica ricoperta da uno speciale materiale polimerico, sviluppato e testato presso i laboratori Sandia negli ultimi cinque anni. In caso di scintille, il nuovo meccanismo costituito da uno speciale polimero, in caso di scintille si fonde riempiendo eventuali crepe o rotture, con la molla che si allunga aumentando lo spinterometro tra i conduttori del filo, determinando l’interruzione di energia e bloccando così l’incendio sul nascere.

Relativamente ai prossimi sviluppi, Armijo auspica che la ricerca possa espandersi ad altri tipi di fonti di alimentazione e dispositivi di stoccaggio come le batterie e per questo dichiara: “Stiamo cercando di ampliare lo studio a qualcosa di più dei semplici connettori. Penso che il prossimo passo sia vedere se possiamo includere lo stoccaggio di energia, come le batterie o qualsiasi elemento che mantenga la carica”.

La Redazione di Ecquologia

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