Sistemi di accumulo: grande balzo in avanti in Italia nel 2022

Grande balzo in avanti in Italia nel 2022 per i sistemi di accumulo. Ne risultano installati in totale 227.477. Per una potenza complessiva di 1.530 MW e una capacità massima di 2.752 MWh. Si è passati da una media di 3.000 unità/mese nel 2021 ad una media di 13.000 unità/mese nel 2022 (+333%). A questi dati si aggiungono poi gli impianti di Terna per complessivi 60 MW e 250 MWh.

Questi i dati elaborati dall’Osservatorio sistemi di accumulo di ANIE Federazione sulle installazioni di energy storage in Italia registrati dal sistema Gaudì di Terna.

La tecnologia nettamente più diffusa è quella a base di litio con ben il 99% del totale, seguita da quella a base di Piombo (0,6%). Sono poi presenti 221 batterie a volano e 198 super condensatori. Ben il 92% dei SdA è di taglia < 20 kWh. Con una netta prevalenza dei sistemi di capacità compresa tra 5 e 10 kWh (35%) e di quelli con capacità compresa tra 10 kWh e 15 kWh (33%). Il 99,9% dei SdA risulta abbinato ad un impianto fotovoltaico, dei quali il 99,6% di taglia residenziale. La Lombardia è la regione con il maggior numero di sistemi installati (47.262 SdA per una potenza di 301 MW e una capacità di 542 MWh). Seguita dal Veneto (33.106 SdA per 214 MW e 426 MWh) e dall’Emilia-Romagna (22.886 SdA per 163 MW e 269 MWh).

Davvero una crescita enorme quella del 2022. Le installazioni si attestano a 152.075 unità per una potenza di 1.121 MW e una capacità di 2.032 MWh. L’incremento medio delle installazioni registrato trimestralmente nel 2022 si attesta attorno al 45%. Toccando il picco nel Q4 con 64.648 accumuli ed una media di circa 21.000 unità/mese. Nel corso del 2022 sono entrati in esercizio nella Regione Lazio due accumuli di taglia 10 MW ciascuno abbinati a centrali termoelettriche. La crescita si presenta continua in tutte le Regioni che nel 2022 hanno consolidato un segno positivo rispetto allo stesso periodo del 2021. Le Regioni che si sono contraddistinte per il maggior incremento nel 2022 sono Lombardia e Veneto che hanno superato le 20.000 unità.

Le motivazioni di questo grande boom sono da attribuire al meccanismo della detrazione fiscale abbinato alla cessione del credito. Con il superbonus 110% che ha trainato gli investimenti. Anche la detrazione al 50% ha dato il suo contributo al raggiungimento di tale risultato, grazie proprio allo strumento della cessione del credito. In crescita il tasso di installazione di impianti fotovoltaici residenziali equipaggiati con un sistema di accumulo. Si passa dal 47% del 2021 al 67% del 2022.

Da rilevare che se originariamente le previsioni 2023 per tale diffuso segmento di mercato erano positive, con il blocco della cessione del credito istituito con il Decreto Legge n. 11 del 16 febbraio 2023 tutte queste sono da rivedere in forte ribasso. La prospettiva che si prefigura è quella di un 2023 in cui si raccoglieranno i frutti degli investimenti già in corso prima dell’entrata in vigore del decreto, qualora si sbloccasse per esse la possibilità di cedere il credito agli istituti finanziari. Mentre si verificherà un blocco dei nuovi investimenti, con cittadini e imprese che dovranno adattarsi al nuovo contesto normativo ed un significativo rallentamento di tale segmento di mercato.

Relativamente invece agli accumuli di grande taglia ci troviamo di fronte ad una situazione di stallo completo. Era auspicata infatti la partenza degli accumuli aggiudicatari delle aste di Terna relative al Capacity Market del 2019 ed al progetto pilota della Fast Reserve del 2020. Probabilmente alcune di queste iniziative sono state fermate a causa dell’incremento dei costi registrati sul mercato. Anche se risulta plausibile che per parte di questi progetti siano ancora da ultimare i lavori, essendo state concesse delle proroghe.

Relativamente agli obiettivi contenuti nel documento del PNIEC pubblicato nel 2020, superato dalle nuove disposizioni europee, siamo comunque lontani dagli obiettivi prefissati. Per l’accumulo elettrochimico centralizzato dei 400 MW da traguardare entro il 2023 siamo a quota 4 MW (1% dell’obiettivo). Mentre per quello da pompaggio dei nuovi 700 MW da realizzare siamo ancora al palo. Sono stati registrati incrementi solo nel segmento degli accumuli distribuiti. Si registra un incremento di 1.526 MW rispetto ai 4.000 MW previsti al 2030 dal PNIEC, corrispondenti al 38% dell’obiettivo previsto.

Leggi anche THUMBS UP: soluzioni per l’accumulo dell’energia termica

Redazione

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