Niente di nuovo sotto il sole: ad AEEG danno un grande fastidio i SEU (Sistemi Efficienti di Utenza)


Con il nuovo Governo appena insediato, AEEG ripetutamente sollecitata a completare la normativa sui SEU (Sistemi Efficienti di Utenza) cioè “sistemi che costituiscono modelli di utenza che permettono ai produttori da rinnovabili o da cogenerazione di vendere a un cliente l’energia ‘dietro al contatore’, senza che passi per la rete e, dunque, senza che questa sia gravata da costi di trasmissione, dispacciamento e oneri di sistema.


Fondamentale strumento per liberare nuove ulteriori potenzialità delle energie rinnovabili, ha buttato giù la maschera con il documento di consultazione DCO 183/2013/R/EEL del 2 maggio scorso allegato in calce al post. Un documento che fa emerge la preoccupazione dell’AEEG per il fatto che l’energia prodotta e consumata dietro al contatore senza essere veicolata dalla rete elettrica senza pagare oneri, faccia aumentare i costi per gli altri utenti, chiedendo per questo un cambiamento normativo. Un duro e deciso attacco a quel garnde strumento di evoluzione del sistema elettrico in trasformazione, che sono le SEU. Un attaco che rischia di colpire tutti gli impianti destinati all’autoconsumo, anche i numerosi piccoli impianto fotovoltaico residenziale da 3 kW.

Veramente assurdo l’atteggiamento AEEG, alla quale da un grandissimo fastidio che sull’energia consumata all’interno dei SEU vi siano tali agevolazioni tariffarie, palesato proprio nel recente DCO del 2 maggio, nel quale si rivolge a Governo e Parlamento affinché intervengano cambiando una legge che chiede da troppo tempo piena giustizia, con continui ostruzionismi da parte dei gestori di rete.

Una richiesta che, se accolta dal Governo, costituirebbe un duro colpo per tutto il futuro delle rinnovabili, che attendono addirittura dal 2008 il completamento normativo, autentica speranza per rendere le rinnovabili, fotovoltaico in primis, pienamente competitivi anche senza incentivi. Venendo all’”inguardabile”, scusate lo sfogo, documento AEEG DCO 183/2013/R/EEL, si evidenziandanni ancora maggiori per le le energie pulite, laddove si va a rimodulare la definizione di SEU, comprendendo praticamente “qualsiasi tipologia di impianto a rinnovabili al servizio di una singola utenza”, comprendendo quindi da quello realizzato da una ESCo (Energy Saving Company) per vendere energia direttamente ad una grande struttura (supermercato, parcheggio, centro sportivo, grande condominio etc.) al tipico impianto residenziale su tetto da 3 kW, cioè centinaia di migliaia oggi in Italia.

Nel nuovo DCO si legge testualmente dei SEU, “sono sistemi caratterizzati da uno o più impianti alimentati da fonti rinnovabili o in assetto cogenerativo ad alto rendimento, con potenza complessivamente non superiore a 20 Mwe, gestiti da un medesimo produttore e connessi per il tramite di un collegamento privato ad un’unica unità di consumo il cui cliente finale può anche essere diverso dal produttore medesimo o, in alternativa, sono sistemi che connettono, per il tramite di un collegamento privato senza obbligo di connessione di terzi, esclusivamente unità di produzione e di consumo di energia elettrica gestite dal medesimo soggetto giuridico che riveste, quindi il ruolo di produttore e di unico cliente finale all’interno di tale sistema”. Ma nel nuovo documento AEEG va oltre, mettendo sotto accusa oltre ai Sistemi efficienti d’utenza (Seu) anche le Reti interne di utenza (Riu) e i Sistemi ad essi equiparati (Seseu). Non certo una posizione nuova del soggetto regolatore che aveva preso discutibili posizioni riguardo anche allo scambio sul posto, sulla base del concetto che, esonerando dal pagamento degli oneri di dispacciamento e di sistema questa elettricità che rimane nel perimetro interno al contatore, si vanno a trasferire dei costi su tutti gli altri utenti della rete. Secondo AEEG infatti i benefici tariffari di cui godono SEU e affini, “comportano un effetto redistributivo, sempre più rilevante nel tempo, dei costi correlati all’utilizzo delle reti e degli oneri generali di sistema con un conseguente aumento del valore unitario per gli utenti che non beneficiano di tali agevolazioni“.

Sul piano dei numeri, dei 314 TWh attualmente consumati in Italia ogni anno, secondo l’Autorità, 29 TWh non sono soggetti alle tariffe di trasmissione/distribuzione e agli oneri di sistema e sono riferibili a Riu/Seu/Seseu e allo scambio sul posto. A questi vanno aggiunti ulteriori 17 TWh esclusi dalla componente tariffaria A e altri 4 TWh di consumi delle FS, rimanendo circa 264 TWh sottoposti ad oneri. Se questa cifra subisse una nuova riduzione, ipotizzabile, per esempio, al livello dei 200 TWh,il peso medio unitario della sola componente A3, quella delle FER (rinnovabili), salirebbe da 42 a 55 €/MWh, con un incremento del +30%, che farebbe aumentare anche il numero di soggetti orientati a soluzioni che godono dell’esonero, riducendo ulteriormente l’ammontare soggetto a tariffe e oneri.

Una simulazione molto opinabile, per esempio se raffrontata ad una altra diversa e molto attenta simulazione, presentata proprio un anno fa al SolarExpo da Marco Pezzaglia (foto a destra), ex responsabile rinnovabili di AEEG, grande esperto di reti private, in uno scenario estremo ed oltretutto piuttosto improbabile, in cui tutta la pubblica amministrazione e tutte le PMI italiane di tutti i settori ricorressero massicciamente ai SEU, il prezzo del kWh in bolletta, a causa di oneri redistribuiti su minori consumi, salirebbe di appena il 5% (scarica elaborazione Pezzaglia Solarexpo 2012).

Un esonero dei corrispettivi tariffari di trasmissione e di distribuzione, nonché da quelli di dispacciamento e di copertura degli oneri generali di sistema, quello dei SEU, sancito chiaramente dal Dlgs n. 115/08 che li ha ben definiti ed introdotti modificato poi dal Dlgs n. 56/2010. Ecco quindi che l’Autorità, viene smascherata dai fatti, non potendo intervenire direttamente, se non come sta da anni facendo con il continuo ritardo nell’emanazione del completamento della parte di normativa vedi post “Il fotovoltaico italiano e un ponte verso la grid-parity, rifugiandosi, adesso, con il nuovo Parlamento e il nuovo Governo, chiede a Parlamento e Governo che si cambi la legge: davvero allucinante.

AEEG, poi, per salvare la faccia, dichiara che se poi si vuole promuovere le rinnovabili o la cogenerazione, sarebbe meglio puntare su incentivi espliciti che sono “più selettivi, controllabili ed efficaci“. Una serie di azioni ostruzionistiche questa o come quella dello stesso orientamento, di riforma sullo scambio, finalizzate a far pagare più oneri all’energia autoconsumata, non può non far sentire una grande mania di persecuzione verso le energie rinnovabili. Prese di posizione di una ottusità estrema, se si pensa che, in un futuro senza incentivi, come attende a breve rinnovabili fondamentali come il fotovoltaico, non pagare gli oneri generali di sistema nell’ambito di un SEU vero e proprio o dell’autoconsumo privato è una via obbligata ed insostituibile per installare impianti rinnovabili in grid parity.

Ovviamente se l’energia venduta al cliente tramite la rete privata o autoconsumata dal proprietario stesso non fosse più conveniente di quella prelevata dalla rete non avrebbero senso di esistere nei i SEU ne le rinnovabili in autoconsumo. Davvero una prospettiva agghiacciante per chiunque creda profondamente, come me, nella assoluta inderogabile necessità di una transizione a un sistema energetico pulito e decentrato. Vediamo adesso come reagirà il Governo all’input AEEG. Purtroppo secondo me, e spero ardentemente di sbagliarmi, in questo Governo, ancora una vola, “Capitani Coraggiosi “, credo non ve ne siamo, ma spero come sempre di essere smentito….. “Chi visse sperando”…

Sauro Secci

in esclusiva per Ecquologia.com

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