Navi da crociera per vacanzieri inquinati: la prova

Prendiamo spunto da un brano di una storica canzone di Lucio Battisti come “La canzone del sole“, ed in particolare da uno dei suoi ritornelli come “Oh mare nero, oh mare nero, oh mare ne……” per tornare su uno degli ambiti più tormentati dell’inquinamento atmosferico, come quello della navigazione, che enormi impatti sta continuando a produrre, arrivando a livelli di profanazione con specifico riferimento alle città portuali che in Italia corrispondono spesso ad autentiche perle d’arte e di bellezza.

{tweetme} #inquinamento #navigazione “Oh mare nero, oh mare nero, oh mare ne……” {/tweetme} 

Proprio a partire da una indagine pubblicata da Qualenergia nel settembre scorso, che abbiamo rilanciato sul nostro sito (vedi post “Uno dei posti più inquinati al mondo? La nave da crociera“) ed anche al nostro intervento come Associazione Giga ad Ecofuturo 2017 su questo specifico tema (vedi post “Fuori il gasolio dal Mediterraneo“), è stato fatto uno specifico approfondimento nella trasmissione di Rai3 “Indovina chi viene dopo cena” andata in onda lo scorso 11 dicembre (vedi link in calce al post per rivederla – sito RAI), con specifico riferimento ad uno degli ambiti della navigazione come quello croceristico, in cui inquinamento atmosferico e momenti di svago e rigenerazione si incontrano in un perverso intreccio.

In quella circostanza la trasmissione ha fatto una indagine molto interessante proprio a partire anche da specifiche campagne di misura portate avanti salendo su una nave da crociera insieme all’ingegnere e chimico ambientale Axel Fredrich, già capo dell Dipartimento per il traffico dell’Agenzia Tedesca per l’Ambiente e oggi consulente di una delle associazioni ambientaliste europee come la tedesca “NABU“.

Ma per una maggiore consapevolezza sulle priorità di questo cruciale ambito dell’inquinamento atmosferico vi lasciamo alla visione dei primi 10 minuti della trasmissione di RAI3.

La Redazione di Ecquologia 

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