Mobilità elettrica: nel 2015 segnali di svolta con oltre 1 milione di unità

Non molto tempo fa avevo avuto modo di parlare di uno studio che aveva cercato di approfondire gli archi temporali necessari alle diverse transizioni delle grandi rivoluzioni degli ultimi due secoli, a partire, tra le altre, dalla prima e la seconda rivoluzione industriale, entrambe di consacrazione dell’era fossile, per giungere ai diversi aspetti dell’era digitale e della rivoluzione energetica in atto, che insieme stanno invece spingendo verso la progressiva decarbonizzazione dei sistemi (vedi post “Rivoluzione energetica e decarbonizzazione: 10 anni potrebbero bastare).  

Ad avere un ruolo assolutamente strategico nella rivoluzione energetica in atto è sicuramente il settore della mobilità sostenibile, con particolare riferimento a quella elettrica, collegata strettamente con l’energia stazionaria dai nuovi sistemi di accumulo, di cui rappresenta l’avanguardia.
E’ proprio uno degli ultimi rapporti di IEA (International Energy Agency) ad indicarci come la rivoluzione elettrica nella mobilità individuale è molto più vicina, con il 2015 che si è rivelato un autentico anno di svolta per l’auto elettrica che ha conseguito risultati commerciali sorprendenti, superando abbondantemente la mitica soglia di un milione di veicoli circolati nel mondo. Un settore quello della mobilità elettrica che oltre a piacere sempre più agli utenti finali, convince sempre di più anche le amministrazioni degli stati e le aziende fornitrici di servizi con positive ricadute anche sul numero e la progressiva diffusione delle stazioni di ricarica accessibili al pubblico.


I grandi passi avanti delle tecnologie di accumulo, sia in termini di prestazioni che di materiali, costi di produzione e di vendita in calo e politiche di incentivazione che si stanno facendo strada nel mondo, si sono rivelati un mix importante nel 2015, spingendo le vendite di auto elettriche forse al di sopra delle previsioni. Secondo il rapporto IEA (vedi link in calce al post), alla fine dello scorso anno il parco di veicoli elettrici circolante nel mondo ha raggiunto la soglia di 1,26 milioni di unità, con un valore quasi doppio rispetto a quello registrato nel 2014 e segno importante dell’avvio di nuove tendenze. Si tratta di numeri ancora più importanti se letti in un contesto caratterizzato da una fase di permanenza del prezzo del petrolio su livelli mediamente molto bassi, riducendo drasticamente la convenienza, rispetto agli anni precedenti, della trazione elettrica. Uno studio, quello di IEA che ha compreso nel perimetro di mobilità elettrica i veicoli full electric, le auto ibride plug-in e le auto con tecnologia fuel-cell.

evoluzione

Una sorprendente progressione di mercato dell’auto elettrica, collocandola su una prospettiva temporale più lungo, laddove, ancora nel 2010 il totale del parco circolante si misurava in poche decine di migliaia di unità. Primo artefice di questi notevoli risultati è stata indubbiamente la Cina dove lo scorso anno si sono venduti oltre 200 mila veicoli elettrici, una quantità sufficiente a farla divenire il primo mercato a livello mondiale. Grandi progressi anche negli Stati Uniti, dove si sono superate le 100 mila unità, pur registrando una leggera contrazione rispetto al 2014.
Molto più complessa e frammentata la situazione europea dove nessun mercato nazionale raggiunge le 50 mila unità annue ma dove però si registrano alcuni dei modelli più interessanti in assoluto come quello della Norvegia (vedi vecchio post “Mobilità elettrica: Norvegia sugli scudi) dove l’auto elettrica ha raggiunto nel 2015 una quota di mercato del 23,3%: si tratta di un valore eccezionale se si pensa che a livello mondiale si viaggia ancora molto sotto l’1%. Davvero rilevante poi un paese più importante come peso in termini di mobilità come i Paesi Bassi, da tempo in cammino deciso e senza indugi verso la mobilità elettrica (vedi post “Rete di ricarica veloce mezzi elettrici: ecco la soluzione dei Paesi Bassi targata ABB), collocandosi nel 2015 come terzo mercato per l’auto elettrica in assoluto, con il paese delle dighe che ha raggiunto nel paese una diffusione del 9,7%, anche grazie ad una mirabile dotazione in termini di strutture di ricarica. La soglia dell’1% del parco viaggiante è stata superata nel 2015 anche in Cina, Danimarca, Francia, Svezia e Regno Unito. Piuttosto nelle retrovie, sempre secondo il nuovo rapporto IEA l’Italia, che certo non brilla come diffusione della mobilità elettrica fermandosi ad un misero 0,1%.

Un dato deludente dettato da storici problemi per l’Italia per la diffusione dei veicoli elettrici, costituita dalla mancanza di stazioni di ricarica accessibili all’utenza. Un ambito, quello delle infrastrutture di ricarica in rapida evoluzione, visto che il rapporto IEA nel 2015 ha calcolato che nel mondo sono attivi 1,45 milioni di punti di ricarica, più di uno per ogni veicolo elettrico circolante. Ha penalizzare fortemente la diffusione è ovviamente la discontinuità e la disomogeneità delle colonnine di ricarica, ma i progressi registrati negli ultimi anni sono davvero rilevanti e confortati.
La maggior parte dei punti di ricarica, circa 1,3 milioni, è gestita da privati. Sono invece meno di 200 mila i punti di ricarica liberamente accessibili. a guidare i paesi con il maggior numero di punti di ricarica sono Stati Uniti, Cina, Giappone, Paesi Bassi e Norvegia. Da un semplice raffronto con i dati già citati precedentemente sul numero di veicoli elettrici circolanti è dimostrato lo stretto legame esistente tra la dimensione del mercato e la capillarità delle reti di ricarica.

Un ultimo aspetto che non è certo sfuggito al report IEA è, come accennavo in premessa, il rapido progresso tecnologico nello sviluppo delle batterie, elemento chiave del mercato dell’auto elettrica e non solo. In questo ambito si osserva come il costo delle batterie si è ridotto di quasi 5 volte tra il 2008 ed il 2015, con la densità di energia dei sistemi di accumulo, che nello stesso arco temporale si è moltiplicata di oltre 3 volte e mezzo. In altri termini è oggi possibile produrre batterie per l’auto elettrica con costi in discesa e con pesi e dimensioni decisamente più contenuti. Sicuramente tendenze destinate a proseguire futuro, divenendo determinanti per abbassare i costi di acquisto e manutenzione dei veicoli elettrici, rendendoli sempre più efficienti e performanti sia in termini di autonomia che di prestazioni.

densita_batterie


Tra i costruttori che maggiormente stanno puntando sulla mobilità elettrica si distingue sicuramente Nissan, impegnata con grandi investimenti su tutto il fronte della mobilità elettrica, con le nuove auto e le nuove tecnologie di ricarica veloce e di smart-grid. Un impegno, quello della casa giapponese, ripagato da buoni riscontri commerciali con oltre 200mila Nissan Leaf già vendute. La casa giapponese ha ora rilanciato ulteriormente il proprio impegno per una mobilità sostenibile con una significativa rivoluzione per lo stabilimento di Sunderland nel Regno Unito. Un nuovo impianto produttivo, quello da cui esce la Nissan Leaf 100% elettrica, pienamente prioettato nel nuovo modello energetico de carbonizzato, dotato di 19.000 pannelli solari e 10 turbine eoliche sufficienti a coprire il 7% del fabbisogno energetico dell’impianto.
Rilevante nei nuovi orizzonto di smart grid e smart City, quello che Nissan sta facendo da anni nello sviluppo delle reti di supporto per l’auto elettrica con l’evoluzione del sistema “Vehicle-to-building” (vedi post “Nissan Leaf “Vehicle-To-Building”: l’auto elettrica che alimenta gli uffici ricaricandosi), dal momento che nello scorso mese di dicembre il costruttore ha presentato un progetto comune con Enel denominato Vehicle-to-Grid (V2G) che individua una futura convergenza tra i veicoli a trazione elettrica e le Smart Grid destinate alla distribuzione di energia, chiudendo davvero questo cerchio fondamentale per lasciarsi definitivamente alle spalle l’era fossile.

Un rapporto, quello di IEA uscito proprio in concomitanza di un grande evento di sensibilizzazioni per i politici e gli amministratori, organizzato dal comitato organizzatore di Ecofuturo Festival, svoltosi lo scorso 18 maggio 2016, presso il Senato della Repubblica con i divulgatori ambientali dei grandi media nazionali, Jacopo Fo, Luca Mercalli, Valerio Rossi Albertini e Mario Tozzi (vedi post “Spolveriamoci”: i grandi divulgatori ambientali e le polveri sottili in città“) e che ha visto proprio Nissan con le sue Leaf full electric, dare un grande sostegno.

Video di introduzione all’evento”Spolveriamoci”, con le Nissan Leaf che hanno prtato sul luogo dell’evento, organizzatori e divulgatori ambientali, partendo dal parcheggio di Villa Borghese.

Sauro Secci

Articoli correlati