Medicine complementari: la realtà toscana
Un toscano su cinque conosce le medicine complementari, soprattutto l’omeopatia (18%) e l’agopuntura (14%). Oltre il 13% ne ha fatto uso. L’omeopatia, in particolare, è molto utilizzata in età pediatrica. Quasi un quarto dei genitori vi ricorre per la cura dei figli.
I dati sono emersi nel corso di una consultazione promossa dalla commissione Sanità e politiche sociali del Consiglio regionale, presieduta da Marco Remaschi (Pd), con i responsabili del coordinamento della Rete toscana di medicina integrata.
Circa la metà dei cittadini toscani si rivolge a strutture pubbliche o convenzionate ed il 57% informa il proprio medico. Quasi il 58% dei medici e dei pediatri di fiducia consiglia le medicine complementari ai propri pazienti e nel 65,7% dei casi vi ha fatto ricorso per i propri disturbi.
“Non si tratta di medicina alternativa – ha sottolineato Sonia Baccetti, responsabile del coordinamento della Rete – ma dell’integrazione di tecniche terapeutiche, affidate alla libera scelta degli utenti e degli operatori, che sono state sottoposte a prove di efficacia”.
Nel corso del 2010 sono state garantite quasi 30 mila prestazioni in 112 attività diverse in tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della regione, in particolare nei servizi oncologici e di assistenza al parto naturale. I tre centri di riferimento sono il centro “Fior di prugna” a Campi Bisenzio, la fitoterapia nell’ospedale San Giuseppe di Empoli e l’ambulatorio di omeopatia nell’ospedale Campo di Marte di Lucca. Nell’ospedale Petruccioli di Pitigliano (Gr), grazie ad un finanziamento di 660 mila euro della Regione, dal febbraio scorso agopuntura ed omeopatica vengono utilizzate, a richiesta, dai ricoverati secondo un progetto di integrazione fra medicina ufficiale e complementare. Viene svolta anche attività ambulatoriale. Sarà presto istituito un gruppo di monitoraggio.
Il quinto convegno europeo di medicina integrata si svolgerà a Firenze il 21 e 22 settembre del prossimo anno. La Regione Toscana è l’unica ad essersi dotata di leggi specifiche nel settore. Nel 2005 è stata varata la regolamentazione delle discipline del benessere e bionaturali, che non fruiscono di fondi regionali finalizzati, mentre nel 2007 sono state regolamentate le medicine complementari (agopuntura, omeopatia e fitoterapia).