Liberi di inquinare il mare per un anno!

Il lupo perde in pelo ma non il vizio…..Articolo del Professor Giuliano Gabbani UniFi – Responsabile Scientifico di GIGA/Ecofuturo

Piano piano, con fatica siamo riusciti, insieme al lavoro duro e intenso di scienziati, ecologisti e addetti ai lavori parlamentari, a dettare le “buone pratiche” di dragaggio/ripascimento dei sedimenti marini e lacustri in generali e portuali in particolare.

Questo lavoro è sfociato nella determina della Norma UNI/PdR 81:2020 del 24/04/2020  sulla “Prassi di Riferimento che da quella data dovranno essere eseguite per l’esecuzione di qualsiasi dragaggio marino, fluviale e su bacini chiusi”. Norme che stabiliscono il comportamento che devono tenere gli operatori del settore quando operano per risolvere le criticità oggettive che si manifestano quando si draga un fondale con i sistemi fino ad ora a disposizione. La Norma ha recepito le nuove tecnologie di dragaggio/ripascimento che hanno potuto assumere il termine di “ecologico” con pieno merito e titolo, in quanto, come specificato da UNI non esiste un rimobilizzo e quindi una dispersione nel corpo idrico della massa sedimentaria inquinata che purtroppo necessariamente si genera con i sistemi obsoleti di dragaggio (benna ecologica, pompa aspirante refluente). Questa “pratica virtuosa” stava man mano prendendo campo, come è necessario, nell’ottica dell’economia circolare e gli ultimi lavori di dragaggio portuale avevano premiato le tecnologie del dragaggio ecologico assegnando con largo margine di punteggio sulle vecchie tecnologie la conquista dell’intervento.

Ma in questi giorni alcuni “fenomeni” di rappresentanti del Popolo Italiano (IV e Lega), con un colpo di teatro, supportato da Assoporti, hanno proposto in Commissione Ambiente e Trasporti della Camera degli emendamenti (poi edulcorati e approvati all’unanimità) che stravolgono la filosofia di una legge recepita da tutti i gruppi solo tre anni or sono (e rafforzata dalle Norme UNI precedentemente citate, da ISPRA, CNR ed  ISS) che spingeva i sistemi di dragaggio/ripascimento ecologici, i quali avevano come fine ultimo la creazione e l’aumento dell’Economia Circolare, mitigando e quasi azzerando i problemi incontrovertibili di inquinamento generati dai vecchi sistemi fino ad oggi utilizzati.

Il “colpo di mano” propone di sospendere per un anno le analisi tossicologiche e i limiti per riversare tutto il materiale di escavo in mare o depositarli in siti provvisori. E’ chiaro che il fine ultimo è quello di “buttare indiscriminatamente tutto il materiale scavato in mare” fregandosi del problema di inquinare, faticosamente ridotto in questi ultimi anni, dai sistemi di dragaggio ecologico.

La speranza è che questo scempio ambientale e scientifico venga capito e rigettato in Senato. Ma ormai capiamo che la cultura della salvaguardia dell’ambiente si scontra con il più bieco profitto in spregio alle future generazioni che avrebbero tutte le ragioni, visto il Pianeta che gli lasciamo, a prenderci a “calci in culo” !!!

Redazione

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