L’Architettura alla ricerca di nuove sfide: ecco il greenbuilding depurante anti smog

L’inquinamento in ambito urbano è sicuramente uno dei più grandi flagelli della modernità, in una società nella quale da molti anni oramai, oltre il 50% degli abitanti del pianeta vive in grandi agglomerati urbani.


Si tratta di una problematica che vede da tempo impegnati climatologi (vedi post “Convegno internazionale sulla meteorologia applicata in ambito urbano a Firenze: si parla di UHI (Urban Heat Island) ed inquinamento urbano“), modellisti ambientali ed epidemiologi (vedi post “Progetto VIIAS: correlazioni significative tra inquinamento atmosferico e danni sanitari in Italia“). Un ambito che vede ovviamente elemento di riferimento per gli impatti sia il settore della mobilità in ambito urbano ma anche quello legato alla qualificazione energetica del patrimonio edilizio urbano, nel nostro paese davvero un autentico colabrodo energetico. Proprio in questo ambito si vanno gradualmente diffondendo esempi di architettura, finalizzati a mitigare l’inquinamento in ambito urbano senza consumo di energia. Una esigenza fondamentale quella di ridurre l’inquinamento in ambito urbano, coniugandola con la necessità di mantenere alta la densità edilizia nelle costruzioni mangia-inquinanti, che utilizzano piante e materiali fotocatalitici per abbattere particolato e sostanze nocive in modo naturale, utilizzando spesso gli ultimni ritrovati tecnologici come la nanotecnologie (vedi post “Bioarchitettura e nanotecnologie: ecco la facciata efficiente “meteopatica”).

A seguire otto significativi esempi di questo ambito di avanguardia dell’architettura anti smog, tutti edifici attivi nella depurazione dell’aria delle grandi città:

  • Bosco Verticale – Milano
    Si tratta di una realizzazione dello studio Boeri, il quale, per depurare l’inquinata ariadella metropoli lombarda (vedi post “Milano 2015: la qualità dell’aria, gli sforamenti di PM10 e l’epigenetica nell’anno di EXPO“), ha realizzato un grattacielo che ospita sulle sue terrazze ben 10.000 metri quadrati di verde, composti da 480 alberi ad alto fusto, 250 alberi di piccole dimensioni, 11.000 piante tappezzanti e 5.000 arbusti. Le piante, alte fino a 5 metri hanno funzione di filtri naturali capaci di assorbire gli inquinanti, migliorano nel contempo la biodiversità.
  • Phoenix Tower – Wuhan
    Si tratta di un grattacielo realizzato dallo studio inglese Chetwoods in una delle tantemetropoli cinesi martoriate dall’inquinamento atmosferico, come la trafficata città cinese di Wuhan (vedi post “Chiuso per inquinamento: accade in una città cinese “), costituita da un grattacielo sostenibile di 1000 metri di altezza, dotato di sistemi di filtraggio per l’aria e per l’acqua del laghetto che lo circonda. All’interno della struttura anche un hotel per insetti, una parete verde e casette per pipistrelli aiutano animali e piante a trovare un habitat accogliente nel caotico ambito urbano cittadino.
  • Torre delle Especialidades – Mexico City
    Si tratta della torre dell’ospedale della capitale messicana, la quale utilizza una secondapelle composta da elementi ceramici fotocatalitici per la schermatura della facciata, riuscendo ad assorbire ogni giorno gli inquinanti equivalenti alle emissioni di 8750 autovetture, attraverso “piastrelle” speciali costituite anche da biossido di titanio, materiale capace di per innescare reazioni chimiche che possono distruggere la struttura molecolare dei batteri, eliminando gli odori e abbattendo le polveri fini.
  • Aurora in Chernobyl: il grattacielo che assorbe le radiazioni
    Questo grattacielo ha un nemico difficile da combattere; le radiazioni dovute allacatastrofe del 26 Aprile del 1986 a Chernobyl. Con un rivestimento assorbente composto da 4 strati intelligenti la struttura riesce a trasformare la radiazione in un bagliore che illumina la torre che brilla tra le macerie come un’aurora.
  • Chiesa di Dio Padre Misericordioso – Roma
    Si tratta della famosa chiesa romana realizzata dall’architetto Richard Meier, unautentico capolavoro di architettura antismog, capace di depurare l’aria della capitale con la pavimentazione di uno speciale cemento autopulente, messo a punto da Italcementi. Un rivestimento che, oltre a rimanere costantemente igienizzato, utilizza la fotocatalisi per abbattere particolato ed odori sgradevoli.
  • Oxygen Eco Tower – Jakarta
    Si tratta della realizzazione dello studio italiano Progetto CMR, il quale ha disegnato,nella capitale indonesiana Jakarta, una torre composta da 161 ville urbane che portano il verde in città. Il disegno organico delle terrazze ricorda un fiore e ciascuna delle residenze, attraverso le loro piante anti smog, contribuiscono a mantenere elevata la qualità dell’aria, offrendo anche riparo ad uccelli ed insetti.
  • Amager Bakke – Copenaghen
    Nella capitale danese a costituire architettura antismog è proprio un inceneritore dinuova generazione, il quale, oltre a fornire calore alle case di cinque comuni danesi, produce energia elettrica per 120.000 famiglie, bruciando 45.000 tonnellate di rifiuti l’anno, riuscendo a pulire l’aria con la sua facciata rivestita di mattoni in alluminio e con piante mangia smog.
  • Padiglione Italia – Milano
    Ultima tappa di questa carrellata non poteva che essere la sede di EXPO 2015 a Milano,con una delle eccellenze dell’architettura anti smog come il padiglione Italia, realizzato con uno speciale cemento biodinamico ottenuto per l’80% con materiali riciclati provenienti dalle cave del marmo di Carrara. Il materiale impiegato, da poco commercializzato, oltre a distruggere batteri, particolato e inquinanti, presenta ottime prestazioni di durabilità e lavorabilità.

Una serie di contributi testimoniali per aprire un nuovo “rinascimento” dell’architettura, capace anche di traghettare fuori dalla crisi il settore simbolo di quest’ultima, rappresentato dall’edilizia, con le sue grandi praterie di azioni nell’ambito delle nuove tecnologie per l’efficienza energetica, coniugate e rafforzate proprio da questi nuovi approcci per dare una risposta integrata all’inquinamento localizzato nelle aree urbane ed ai cambiamenti climatici su scala globale.

Sauro Secci

Articoli correlati