Laghi: nuova vita con il dragaggio green
Pubblichiamo di seguito l’articolo di QN-CittàFuture che racconta una delle ecotecnologie di riferimento di Ecofuturo. parliamo degli degli ecodragaggi che potranno riportare a nuova vita molti laghi italiani.
Eliminare il fango che «soffoca» i nostri bacini grazie all’impiego delle nuove tecnologie. Sperimentazione a Chiusi (Siena) con Fincantieri-Decomar
Sono miliardi i metri cubi di fanghi depositati sul fondo dei laghi italiani. Derivati dal cambio nel Dopoguerra dei metodi di agricoltura e dall’utilizzo delle arature profonde, detriti composti da sabbie buone, limi e nutrienti. Ma grazie a tecnologie innovative e digitali il fenomeno dell’interrimento, che colpisce tantissimi bacini italiani, tra cui il lago di Chiusi in provincia di Siena, può essere combattuto.
Se fino a qualche anno fa il dragaggio dei fondi era operazione impensabile, in quanto i metodi a disposizione altamente invasivi avrebbero sostanzialmente messo fine a qualsiasi forma di vita presente innalzando polveri – tecnicamente definite ‘plum’ – e impattando negativamente sugli ecosistemi, oggi Fincantieri– Decomar è in grado di offrire un nuovo metodo smart, completamente a circuito chiuso, il cui unico impatto sarebbe estremamente positivo.
Maggiore disponibilità di acqua, maggior quantità di energia accumulata nei bacini idroelettrici, laghi che diventerebbero veri e propri ‘polmoni’, come le foreste. Benefici importanti, che non possono essere trascurati. E la sperimentazione potrebbe partire proprio dal bacino di Chiusi.
«Il sistema brevettato da Decomar – spiega Fabio Roggiolani, cofondatore di EcoFuturo e promotore del nuovo metodo – utilizza acqua di riciclo interno. Tira fuori il materiale solido, lavorandolo immediatamente e separandolo in fase di estrazione dalla parte più inquinata, confinata in un 10-15% del totale. Tutto il resto diventa materiale già riutilizzabile. È un dragaggio ad aspirazione, che aspetta fanghi, sabbie e melme rispettando l’habitat ricostituendone la capacità depurativa naturale. L’aspirazione è di tipo chirurgico. Viene portato via solo ciò che deve essere portato via determinandone la volumetria, senza impattare sull’ecosistema, che ne trae solo benefici. Non assistiamo più a fenomeni di ‘soffocamento’ della vita nel lago. Un bacino chiuso con scarsi ricambi come quello di Chiusi verrebbe devastato da metodi che diffondono il fango».
Un metodo che viene da lontano e perfeziona il sistema delle sorbone, che aspiravano spostando il fango e portando via ingenti quantità d’acqua. Determinando dunque un semplice cambio di location del problema.
«È l’unica soluzione – continua Roggiolani – che permette di risanare i bacini interni, che con l’attuale siccità sono elemento strategico per l’agricoltura e non solo. Dobbiamo essere in grado di determinare la capienza dei bacini in base a periodi e necessità. Un altro grande beneficio, è la possibilità di riutilizzare materiale portato via all’agricoltura, risanando i terreni e riducendone il consumo. Con l’Università di Firenze, EcoFuturo sta studiando il cosiddetto ‘effetto Nilo’».
«L’obiettivo è far rinascere la fertilità dei suoli, la parte più liquida del materiale estratto può nutrire territori immensi. Questo materiale ha e avrà un valore, sia in termini agricoli che in termini di tutela e fruizione dei laghi. A Chiusi, per esempio, si potrà anche tornare a fare il bagno. I laghi tornerebbero a respirare, da luogo inquinante si passerebbe a luogo meraviglioso, come una foresta. Un fondo vivo ha la stessa funzione di un depuratore, solo che è naturale».
La palla passa adesso alla politica. Che investendo sul futuro green del Paese, non possono non ragionare dell’importante e la tutela dei bacini idrici. «Ovviamente i costi sono importanti, ma dobbiamo vederli come costi di prevenzione. Meglio spendere 1000 a monte, che ritrovarsi con calamità naturali e fenomeni devastanti che porterebbero danni anche economici, con spese di soluzione ancora più importanti. Non ci sarebbe più nemmeno bisogno di scavare per realizzare cave di sabbia. Parliamo di milioni di situazioni in cui il metodo è applicabile e risolutivo: serve agire».
Link articolo originale QN-CittàFuture – Leggi anche Nuova vita per il lago di Chiusi: evento Ecofuturo