La Toscana e la geotermia 2.0. Entro il 2015 un impianto pilota

La Toscana rilancia la sua lunga tradizione geotermica – è l’unica regione al mondo che ricava più del 26% del proprio fabbisogno elettrico da questa fonte grazie alle centrali ad alta entalpia di Enel Green Power – con una sfida innovativa e ambiziosa: creare una filiera interamente made in Italy per la costruzione di impianti geotermici a ciclo combinato chiuso, senza alcuna emissione in atmosfera e dunque a ridotto impatto ambientale.


A questo scopo è nata nei mesi scorsi una rete d’imprese – Rete Geotermica, promossa e presieduta dall’imprenditore aretino Gianni Gori – che oggi riunisce 16 aziende italiane (non c’è Enel Green Power) titolari di know how, permessi di ricerca e capacità tecnologico-produttive in campo geotermico: si va da Sorgenia a Exergy del gruppo Maccaferri, da Turboden fino a ToscoGeo e Magma Energy Italia, controllate con una quota di maggioranza dallo stesso Gori. La rete associa in pratica l’85% delle aziende che detengono permessi di ricerca geotermica in Toscana e il 50% di quelle che hanno permessi in Italia.

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