La riscoperta dell’asino e il suo valore aggregativo: V° Ciucoraduno il 15 e 16 giugno

C’è una regione che per fortuna si trova ancora ai margini del turismo di massa, un territorio di colline e montagne che si ergono come una barriera all’incedere dello sviluppo economico selvaggio. In questa terra, di confine e spesso sconosciuta anche ai grandi viaggiatori, ci sono associazioni ed imprese innovative, che guardano a questa marginalità come ad una grande opportunità. Un evento come il Ciucoraduno, un incontro di asini e asinari unico nel nordest Italia, diventa l’occasione per un turismo differente, per un racconto diverso di questo mondo naturale, ancora da esplorare.

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Giunto alla quinta edizione il Ciucoraduno è un evento che trascende gli addetti ai lavori, i professionisti e gli appassionati di un animale, l’asino, riscoperto negli ultimi anni. È una manifestazione infatti aperta a chiunque vuole dedicarsi del tempo di qualità, famiglie, genitori single, adulti e bambini che vogliono riscoprire o scoprire per la prima volta il Friuli occidentale, che vogliono passare un weekend a passo lento, ad un’ora di treno da Venezia.

L’associazione che l’ha creato, la Compagnia degli Asinelli, è per sua natura aperta e inclusiva. Nata nei sobborghi popolari di Pordenone nel 2012 si è subito caratterizzata come un gruppo di donne che vuole fornire strumenti concreti alle famiglie: passeggiate con gli asini per conoscere i luoghi dietro casa, corsi di formazione per imparare a conoscere il mondo digitale, a volte troppo bistrattato, laboratori e percorsi estivi per accompagnare i bambini a casa da scuola verso un’educazione creativa e stimolante.

Il Ciucoraduno è diventato allora la festa annuale per poter incontrare gli amici di questi percorsi, le associazioni di volontariato e di promozione sociale, chi si occupa da anni di sostenibilità ambientale, nonché un folto numero di asini, che possono insegnare molto in questi tempi veloci e distratti.

L’asino è infatti un animale da cui c’è molto da imparare, perché, a differenza della brutta nomea che gli hanno cucito addosso, non è per nulla stupido. È solo che preferisce pensare con la propria testa e non farsi portare ovunque, ma solo da chi si fida e con i suoi tempi. Diventa così l’ideale per la pet therapy ma anche per una forma di viaggio lento e attento. Senza salirgli in groppa, lo si carica soltanto di qualche bagaglio e ci si fa condurre, nei numerosi sentieri che tagliano campagne e colline.

Gran parte del Ciucoraduno sarà proprio dedicata alle passeggiate con gli asini, partendo dal Parco rurale di San Floriano, un’oasi di biodiversità della zona collinare di Pordenone, dove da decenni vengono allevate e coltivate antiche varietà animali e vegetali.

Il parco è un centro simbolico attorno a cui si diramano una serie di luoghi e di possibilità che sono poco conosciute, anche dagli stessi abitanti.

Sotto la collina del Parco ci sono ad esempio le marcite di Polcenigo, antica pratica di coltivazione sviluppata dai monaci nel Medioevo, per avere più sfasci di erba durante tutto l’anno. L’abbondanza di acqua si collega a qualcosa di ancora più antico, l’insediamento palafitticolo del Palù, riconosciuto come patrimonio UNESCO e tutt’ora luogo di studio e ricerca.

Qualcosa di più recente è invece il Cammino di San Cristoforo, un nuovo percorso a piedi creato mettendo in rete decine di antiche pievi tra il Veneto e il Friuli, un viaggio che segue la felice moda dei cammini e del turismo lento.

Una parte di questo nuovo cammino verrà percorsa proprio domenica 16 giugno, una passeggiata adatta agli amanti del trekking, che finirà presso una fattoria didattica del paese di Budoia.

Il turismo ecologico e consapevole, che guarda alla riscoperta del territorio ma anche di se stessi, una forma di liberazione da preconcetti e sovrastrutture limitanti è un po’ il tema dominante del Ciucoraduno, grazie anche a due presentazioni. Una sarà quella che terrò io sabato 15 giugno alle ore 17, parlando del mio libro “Un anello tra le Dolomiti friulane”, un viaggio in un altro patrimonio UNESCO, nelle montagne ancora selvagge del Friuli. Un’altra sarà quella di Alfio Scandurra, che parlerà proprio della sua esperienza di viaggio lento a passo d’asino, nel neonato Cammino di San Cristoforo.

Oltre le parole però il Ciucoraduno è un evento che va vissuto, perché quello che trasmette maggiormente, oltre le scelte etiche ed ecologiche che lo contraddistinguono, come le bancarelle di artigiani e produttori locali, o la Ciuco-lotteria con premi a KM0, è una vera e propria ecologia delle relazioni, un benessere che nasce quando le persone fanno qualcosa di antico e spesso dimenticato, ritrovarsi con spirito di accoglienza e curiosità.

Come scrissi nel mio blog l’anno scorso, al termine dell’edizione del 2018:

In un mondo dove ognuno si ritaglia il proprio pezzo di prigione in cui frequentare sempre le stesse persone o nascondersi dietro gli schermi della tv e dei telefoni, stare all’aria aperta ed incontrare individui che fanno del loro meglio nonostante tutto, è un viaggio umano che non ha prezzo”.

Il Ciucoraduno è festa allo stato puro, non per stordirsi di sensazioni ma per alleggerirsi, per lasciarsi andare nella natura vicina degli animali e di luoghi che meritano una visita, per abbracciare l’estate e un po’ più gli altri, per giocare perdendo i confini così sicuri e tristi delle nostre vite adulte. Bambini ed asini, asinari ed artisti un po’ matti, ci indicano una via da percorrere in modo lento ma costante.

Per i pacchetti per l’ospitalità durante l’evento clicca qui

PROGRAMMA: https://www.compagniadegliasinelli.it/wp-content/uploads/2019/05/Ciucoraduno2019.pdf

Luca Vivan

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