La garitta tedesca ci salverà dal Ponte sullo stretto
E ridai con il “Ponte sullo Stretto”, in questi giorni non volevo credere alle mie orecchie. Il nostro Premier fra le miriadi di cose che ha annunciato ha buttato là “faremo il ponte sullo stretto, è un’opera necessaria che ci viene chiesta da tutti”.
Ha anche precisato che sarà necessario fare le infrastrutture e completare la viabilità ferroviaria e stradale sia in entrata che in uscita dal ponte. Io spero che questa affermazione renda praticamente impraticabile la costruzione del ponte sullo stretto. Io non voglio entrare sulle motivazioni che spingono il leader del Pd a fare queste affermazioni. Evidentemente ha da pagare molte cambiali ai vari Alfano e Verdini, senza scomodare i cattivi pensieri di interessi non propriamente istituzionali. A parte la pericolosità della zona, notoriamente sismica e sede di placche tettoniche in movimento reciproco fra loro, ove insistono le due mastodontiche strutture, una in Sicilia e l’altra in Calabria che reggeranno il ponte strallato a unica campata; non voglio riproporre le motivazioni dei comitati del “no” ma solo portare a conoscenza di un episodio avvenuto durante la presentazione a Roma in una prestigiosa sede istituzionale, ove ero presente, del primo progetto di fattibilità del ponte sullo Stretto. In quella sede dopo una giornata di interessanti lavori inerenti la geologia delle zone di appoggio dei piloni, delle strutture e delle caratteristiche e non che dei modelli di costruzione del ponte, si è presentato un tecnico subacqueo che con la massima innocenza ha fatto vedere una cosa che si è dimostrata sconcertante. Nelle foto appariva, nell’area dove sarebbe stato costruito il pilone Calabrese a una profondità di circa 6 m sotto il livello del mare una garitta tedesca risalente al periodo dell’ultima guerra, costruita per fronteggiare un eventuale sbarco degli alleati sul continente. Ora una riflessione: visto che i tedeschi erano tutto fuori che degli sprovveduti e che è impensabile che abbiano costruito una garitta sott’acqua, ergo la garitta stessa e con lei la costa, in 60 anni ha avuto un movimento di subsidenza di circa 10 cm/anno. Si dà il caso che in quella zona si dovrebbe costruire la spalla calabrese del ponte. Questo fatto chiaramente taglia la testa al toro, quindi il ponte sullo stretto non si farà perché non si può fare. Per cui promettere non costa niente e chi lo fa sa benissimo che non lo potrà mantenere ma nel frattempo restituisce favori………
Professor Giuliano Gabbani Unifi -DST Direttore Scientifico Giga