La Carta di Abbadia sulla buona geotermia e le buone prassi di perforazione e reiniezione
Nella lunga e articolata carrellata di argomenti trattati nella due giorni amiatina della Carta di Abbadia San Salvatore del 29 e 30 gennaio scorsi, un ruolo di primo piano è stato dedicato alle buone prassi di perforazione e di reiniezione dei fluidi che hanno radunato nell’occasione il meglio della ricerca e delle nuove tecnologie di questi ambiti che presuppongono una grande conoscenza delle risorse geotermiche ed una prevalutazione dei potenziali geotermici dei singoli siti.
Ad approfondire questi fondamentali presupposti per una geotermia pienamente rinnovabile e sostenibile, il Dottor Stefano Carlino dell’INGV-Osservatorio Vesuviano di Napoli, il Dottor Samuele Lisi, di Magma Energy, che ha illustrato gli enormi passi avanti avvenuti nell’ambito delle tecnologie di perforazione e il Dottor Alessandro Murratzu di Idrogeo, azienda che insieme a CNR IGAG ha messo a punto un accurato protocollo di azione per la corretta reiniezione dei fluidi. Davvero un grande lavoro quello svolto dall’INGV nella valutazione sulla rinnovabilità della risorsa dei diversi scenari legati alla modulazione delle attività di perforazione e di reiniezione e sopratutto sullo studio della microsismicità indotta dallo sfruttamento di un serbatoio geotermico nei diversi scenari di sola estrazione ed estrazione reiniezione integrale utilizzando le più avanzate tecniche di modellistica numerica applicata. Una attività di grandissimo livello quella dell’INGV, fondamentale nelle fasi di valutazione preliminare dei siti, partendo proprio dalle caratteristiche geologiche, tettoniche e termodinamiche dei diversi siti, con il Dottor Carlino che ha presentato nell’occasione alcuni casi di studio in valutazione in questo momento nell’area flegrea intorno alla città di Napoli. Altrettanto interessanti gli approfondimenti legati agli enormi progressi avvenuti sul fronte delle perforazioni, presentati dal Dottor Simone Lisi di Magma Energy, sopratutto in termini di sicurezza e sopratutto ambientali attraverso il monitoraggio e controllo integrale dei parametri principali, , con una attenzione assoluta alla protezione delle falde attraverso una evoluzione delle metodologie. Non meno importante poi in questo ambito, una drastica riduzione degli spazi occupati nella fase di perforazione oltre alla possibilità di installazioni interrate (sotto il piano di campagna) delle valvole di gestione del pozzo con incredibili risultati a livello di impatto paesaggistico. Una notazione particolare anche per l’intervento del Dottor Murratzu di Idrogeo, azienda che insieme a CNR IGAG ha portato avanti studi fondamentali per dare pienezza assoluta alla rinnovabilità della risorsa geotermica, attraverso i grandissimi progressi avvenuti nell’ambito delle tecniche di reiniezione, cioè di quella fase fondamentale intervenuta solo da qualche decennio nei processi geotermici. Un tema che richiede l’applicazione di precise procedure applicative fino dalla fase di valutazione preliminare del sito per arrivare fino alla fase di esercizio, con una completezza di monitoraggio dei parametri di riferimento a cominciare dalla microsismica. Un elemento fondamentale per una piena apertura ai cittadini delle buone prassi individuate che ha visto finalmente il paese fare rete attraverso una pacchetto di imprenditori fortemente sensibilizzati, il Ministero dello Sviluppo Economico che ha recepito i nuovi adempimenti nelle linee guida ministeriali ed il ricco tessuto della ricerca italiana del settore con INGV di Napoli ed OGS di Trieste su tutti.
A seguire le interviste e alcune significative e suggestive presentazioni dei relatori.
Scarica la presentazione del Dottor Stefano Carlino (INGV-Oss. Vesuviano di Napoli)
Scarica la presentazione del Dottor Simone Lisi (Magma Energy)
Sauro Secci