Inquinamento da microplastiche: un flagello per il XXI secolo

In questo nostro secolo esiste oramai un ciclo globale delle microplastiche, come quello del carbonio, andando verso una “plastificazione” del pianeta con le microparticelle che attraversano l’atmosfera, i suoli e le acque. Una problematica così spinta quella dell’inquinamento da materie plastiche, da divenire il problema ambientale più pressante del 21° secolo. Questa in essenza la conclusione di un nuovo studio di un team di ricercatori pubblicato su PNAS, che si focalizza in particolare sulla dimensione atmosferica delle microplastiche. (Foto di Iris Hamelmann da Pixabay)

Si tratta di una ricerca che coniuga le osservazioni sul campo, che hanno rilevato la presenza e la concentrazione di microplastiche in diversi ambienti dell’ovest degli Stati Uniti, con un modello matematico di trasporto e diffusione atmosferica, con gli studiosi che hanno cercato di rispondere alla domanda: da dove provengono le micro particelle di plastica che viaggiano in atmosfera?

Nell’articolo si legge testualmente come Utilizzando la nostra migliore stima delle fonti di plastica e dei percorsi di trasporto elaborati dal nostro modello, la maggior parte dei continenti sono importatori netti di plastica dall’ambiente marino, individuando nel traffico stradale un altro importante fattore determinante da considerare. Questo sottolinea il ruolo cumulativo dell’inquinamento nella quantità di plastica presente in  atmosfera con gravi conseguenze per la salute umana, a partire da seri disturbi dell’apparato respiratorio. Secondo una componente del team di ricerca, Natalie Mahowald della Cornell University, quello che stiamo vedendo in questo momento è l’accumulo di plastica mal gestita che sta aumentando. Alcune persone pensano che aumenterà di dieci volte ogni decennio.

Uno dei fatti più importanti da considerare è che praticamente nessuno dei campioni di microplastiche prelevate proveniva da una delle fonti più ovvie come le discariche di plastica cittadine. Di contro invece, la gran parte delle microplastiche proviene dal traffico stradale e dagli oceani, attraverso i venti. In modo simile ai cicli biogeochimici globali, la plastica ora si muove a spirale intorno al globo con tempi di residenza atmosferici, oceanici, criosferici e terrestri distinti.

Sulla base dei dati acquisiti dai ricercatori si stima come le strade costituiscano il fattore dominante per l’inquinamento da microplastiche negli Stati Uniti occidentali. Il traffico è legato a circa l’85% delle microplastiche presenti nell’aria, provenienti da particelle di pneumatici e pastiglie dei freni. Gli oceani rappresentano invece una fonte di circa il 10% della plastica trasportata per via aerea, seguiti dal suolo per il 5% dei casi.

Redazione

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