Impatto sanitario dei cambiamenti climatici: indietro di 50 anni
Le strette correlazioni tra cambiamenti climatici e salute umana sono oggetto di un numero sempre maggiore di approfondimenti. Correlazioni che passano necessariamente attraverso un uso sempre più scellerato delle risorse primarie disponibili, concentrate sempre più nelle mani di pochi, con una forbice tra concentrazione di ricchezza e povertà che si allarga sempre più.
Proprio due mesi fa avevo dato conto di un rapporto OMS che faceva il punto degli impatti sanitari dei cambiamenti climatici in Europa (vedi post “Cambiamenti climatici e salute in Europa: un rapporto dell’OMS”). Proprio in questi giorni poi ho avuto modo di approfondire le risultanze di un interessante studio sulla stessa lunghezza d’onda nel nostro paese, specificatamente all’inquinamento atmosferico (vedi post “Progetto VIIAS: correlazioni significative tra inquinamento atmosferico e danni sanitari in Italia”). Oggi non posso non dare conto di un bellissimo e corposo rapporto redatto da un team internazionale di ricerca che fa capo alla commissione sul cambiamento climatico e la salute Lancet/UCL, con la collaborazione di decine di esperti di tutto il mondo e il sostegno di Margaret Chan, capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il rapporto, scaricabile in calce al post, che allarga il campo di analisi a livello planetario, evidenziando come i cambiamenti climatici stiano mettendo in serio rischio tutti i progressi raggiunti sul fronte sanitario negli ultimi 50 anni. A seguire una interessante figura sinottica che cerca di tracciare i rapporti causa-effetto evidenziati nello studio.

Fonte: Rapporto “Health and climate change: policy responses to protect public health” di Lancet Commissions
I fenomeni meteorologici sempre più estremi e virulenti, come inondazioni e ondate di calore, stanno rapidamente aumentando il rischio di malattie infettive, cattiva alimentazione e stress, andando a compromettere ulteriormente gli stili di vita in alcune aree del pianeta già ampiamente compromesse, andando ad aggravare ulteriormente la situazione. Un quadro, quello tracciato dal rapporto con città sempre più inquinate, nelle quali le persone lavorano per molte ore, senza il tempo libero per attività come camminare, andare in bici o rilassarsi, minando la salute degli apparati respiratorio e circolatorio, minando anche il benessere psicofisico e mentale. Un rapporto che giunge proprio dopo un altro evento di grande rilevanza, legato alla grande ondata di calore che ha investito Pakistan e India, dove a provocato oltre 2000 morti.
Secondo il professor Anthony Costello, direttore dell’Institute of Global Health dell’UCL e co-presidente della commissione, “i cambiamenti climatici rappresentano un problema sanitario importante, spesso trascurato nei dibattiti politici”. Un serie di pesanti effetti già oggi così palesi, lasciano presagire cosa succederebbe non se non venissero adottate adeguate contromisure per fermare il global warming già a patire dal prossimo COP21 di Parigi. Nel rapporto, i ricercatori ricordano al riguardo che proseguendo nel trend di crescita degli ultimi anni, la temperatura media terrestre è destinata a crescere di ben 4 gradi centigradi, cioè ben due gradi oltre la soglia sulla quale vogliono impegnarsi i diversi stati di tutto il mondo e 2,5 gradi centigradi rispetto a quello richiesto dal mondo scientifico. Parlando di conseguenze come siccità, inondazioni, tempeste e innalzamento del livello del mare, si tratta di tutti elementi, secondo Costello, che comporterebbero “effetti molto gravi e potenzialmente catastrofici per la salute umana e la sopravvivenza umana“.
Nel rapporto si fa anche un distinguo circa l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute tra effetti diretti e indiretti.
- Effetti diretti: sono legati agli eventi meteorologici estremi;
- Effetti indiretti: sono legati ai progressi cambiamenti nei modelli di diffusione delle malattie infettive, dell’inquinamento atmosferico, di insicurezza alimentare e malnutrizione, nelle migrazioni e nei conflitti.
Altrettanto efficace anche la figura sinottica seguente che traccia un quadro degli impatti che ripercorre l’articolato del rapporto.

Fonte: Rapporto “Health and climate change: policy responses to protect public health” di Lancet Commissions
Secondo uno dei coautori del rapporto Hugh Montgomery, “il cambiamento climatico è una emergenza medica, e richiede pertanto una risposta di emergenza utilizzando le tecnologie già oggi disponibili”.
Un altro studio davvero articolato che innesca una serie di riflessioni sulle urgenza di agire profondamente sui modelli di sviluppo che ci anno portato sul baratro di questa profonda crisi ecologica, sociale ed “economica”.
Sauro Secci