Il fotovoltaico si “veste” di bianco: integrazione architettonica perfetta

Non è la prima volta che parliamo del colore bianco come elemento fondamentale per migliorare le prestazioni di manufatti e dispositivi nell’ambito dell’efficienza energetica, come quando ho parlato dei cosidetti “cool roof”, tetti efficienti, basati proprio sul colore bianco ”


Questa volta a vestirsi dell’immacolato bianco, è nientepopodimeno che la regina delle energie rinnovabili distribuite, come il fotovoltaico. Si tratta infatti di dare conto dei frutti dello sviluppo di CSEM (Centre Suisse d’Electronique et Microtechnique), una compagnia no-profit svizzera (link sito), che ha annunciato il prossimo arrivo sul mercato, di pannelli solari bianchi oltre che in diversi altri colori, per venire pienamente incontro all’integrazione architettonica.

Come sappiamo, da tempo, la ricerca fotovoltaico, sta proponendo continuamente prodotti nuovi per integrare sempre più l’elemento fotovoltaico nel materiale da costruzione, per arrivare, in certi casi a coincidere.

Quello di CSEM è indubbiamente un significativo passo avanti,ideando pannelli solari di colore bianco, ma anche in diversi altri colori, che possono essere facilmente integrati su tetti e pareti degli edifici, senza comprometterne l’estetica architettonica. La ricerca elvetica, si è focalizzata particolarmente sul colore bianco dal momento che quest’ultimo consente ai pannelli di rimanere più freddi e quindi più efficienti, visto il potere deprimente della temperatura sulla produzione degli stessi.

Inoltre utilizzando i pannelli sulle coperture, questo contribuisce , come ho approfondito nel post precedente, citato in premessa, di mantenere più freschi gli edifici, riducendo così la spesa di raffreddamento di questi ultimi.

Si tratta di una tecnologia basata su un film plastico, collocato sulla superficie del pannello fotovoltaico, agendo come filtro dispersivo in grado di riflettere la luce visibile, facendo passare invece i raggi infrarossi. Si tratta di un sistema che può essere utilizzato su qualunque cella solare basata su silicio cristallino. Secondo i ricercatori CSEM, “la nostra tecnologia rivoluzionaria, permette di ottenere ciò che finora era considerato impossibile: pannelli solari bianchi o colorati senza celle o connessioni visibili all’esterno.

Possono essere applicati sopra a qualunque modulo esistente o integrati in un nuovo modulo in fase di costruzione ed assemblaggio, sia su superfici piatte che su quelle curve”. Una modalità che rende possibile cambiare il colore di tutti i pannelli esistenti, creando stili su misura anti graffio. Davvero una svolta importante per integrare architettonicamente pannelli in ambiti difficili come i centri storici, o agire in maniera incisiva sul già installato.

A seguire un breve ma significativo video sulla nuova tecnologia svizzera:

Sauro Secci

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