Il cuore verde dell’Italia batte più forte: il 21 novembre sarà la Giornata dell’albero
Adesso è ufficiale: l’Italia riconosce il 21 novembre come Giornata nazionale degli alberi: la legge “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del primo febbraio, entrerà in vigore il 16.
Si tratta di una legge che, come afferma il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, rappresenta «un passo importante per lo sviluppo sostenibile delle città italiane e per diffondere la cultura del verde. Con questo provvedimento si mira a conservare la biodiversità e ad aumentare il numero degli alberi. Al tempo stesso, si vuole ridurre l’inquinamento, proteggere il territorio dal dissesto e stimolare comportamenti quotidiani virtuosi».
Attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, lo Stato italiano cerca così di attuare il protocollo di Kyoto e «le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani».
Nella Giornata nazionale degli alberi – che ogni anno sarà intitolata a uno specifico tema di rilevante valore etico, culturale e sociale – verranno realizzare nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università e negli istituti di istruzione superiore, iniziative «per promuovere la conoscenza dell’ecosistema boschivo, il rispetto delle specie arboree ai fini dell’equilibrio tra comunità umana e ambiente naturale, l’educazione civica e ambientale sulla legislazione vigente, nonché per stimolare un comportamento quotidiano sostenibile al fine della conservazione delle biodiversità».
In occasione della celebrazione della Giornata le istituzioni scolastiche cureranno, in collaborazione con i comuni e le regioni e con il Corpo forestale dello Stato, la messa a dimora in aree pubbliche di piantine di specie autoctone. Piantine che possono essere anche messe a disposizione dai vivai forestali regionali. La preferenza è rivolta al locale, con particolare riferimento alle varietà tradizionali dell’ambiente italiano. Il tutto dovrà essere svolto seguendo le modalità definite con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, d’intesa con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente.
La legge inoltre apporta modifiche alla legge del 1992 sull’obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica. Quindi, oltre a mantenere la posa di un alberello per ogni neonato, la legge prevede che il comune provveda anche a piantare un albero per i bambini adottati.
La legge inserisce un nuovo articolo che istituisce il “catasto” degli alberi nelle grandi città. Infatti, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge, ciascun comune dovrà provvedere a censire e classificare gli alberi piantati nell’ambito del rispettivo territorio in aree urbane pubbliche. E due mesi prima della scadenza naturale del mandato, il sindaco renderà noto il bilancio arboreo del comune, indicando il rapporto fra il numero degli alberi piantati al principio e al termine del mandato stesso, dando conto dello stato di consistenza e manutenzione delle aree verdi urbane di propria competenza.
Un censimento che riguarderà anche gli alberi “monumentali” e storici della città, i quali sono particolarmente tutelati in quanto l’eventuale danneggiamento o abbattimento sarà punito, salvo che il fatto costituisca reato, con sanzioni dai 5.000 ai 100.000 euro.
Viene, inoltre, istituito, presso il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, un Comitato per lo sviluppo del verde pubblico che dovrà effettuare azioni di monitoraggio sull’attuazione delle disposizioni vigenti con finalità di incremento del verde pubblico e privato, ma anche sull’attuazione delle azioni poste in essere dalle istituzioni scolastiche nella Giornata nazionale degli alberi. Poi dovrà promuovere l’attività degli enti locali interessati al fine di individuare i percorsi progettuali e le opere necessarie per incrementare il verde pubblico. Così come dovrà promuovere gli interventi volti a favorire i giardini storici.
E dovrà proporre un piano nazionale che fissi criteri e linee guida per la realizzazione di aree verdi permanenti intorno alle maggiori conurbazioni e di filari alberati lungo le strade, per consentire un adeguamento dell’edilizia, delle infrastrutture pubbliche e scolastiche che garantisca la riqualificazione degli edifici. Dovrà pure verificare le azioni poste in essere dagli enti locali a garanzia della sicurezza delle alberate stradali e dei singoli alberi posti a dimora in giardini e aree pubbliche e promuovere tali attività per migliorare la tutela dei cittadini. Per finire dovrà predisporre una relazione, da trasmettere alle Camere entro il 30 maggio di ogni anno, recante i risultati del monitoraggio e la prospettazione degli interventi necessari a garantire la piena attuazione della normativa di settore.
Anche le regioni, le province e i comuni, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e delle risorse disponibili, dovranno promuovere l’incremento degli spazi verdi urbani, di “cinture verdi” intorno alle conurbazioni per delimitare gli spazi urbani, adottando misure per la formazione del personale e l’elaborazione di capitolati finalizzati alla migliore utilizzazione e manutenzione delle aree: serviranno come misure volte a favorire il risparmio e l’efficienza energetica, l’assorbimento delle polveri sottili e aiutare a ridurre l’effetto “isola di calore estiva”. Inoltre i comuni e le province, in base a sistemi di contabilità ambientale, da definire previe intese con le regioni, dovranno dare annualmente conto – nei rispettivi siti internet – del contenimento o della riduzione delle aree urbanizzate e dell’acquisizione e sistemazione delle aree destinate a verde pubblico dalla strumentazione urbanistica.
FONTE | Greenreport