“Il cuore caldo di Viterbo”: la nuova geotermia taglia sprechi in pace con il termalismo
Un convegno dal titolo eloquente e davvero molto partecipato quello svoltosi il 14 settembre alle ore 16,00 presso la sede Bic Lazio in Via Faul 20 a Viterbo, organizzato dall’Associazione Giga-FREE che da sempre si batte per la sostenibilità e per l’affermazione di una geotermia dal volto nuovo e veramente sostenibile, in collaborazione con gli Ordini Professionali di Ingegneri ed Architetti della provincia di Viterbo.
Un tema centrale per una città dalla grande storia legata proprio alle risorse geotermiche del sottosuolo, proprio grazie alle nuove tecnologie geotermiche, ha l’imperdibile opportunità affiancarle al primario settore del termalismo, agendo anche sugli sprechi di questo fondamentale e primario settore per la città, riducendo drasticamente la proprio bolletta energetica. Si è infatti parlato di piccole utilizzazioni geotermiche, quelle regolate dall’articolo 10 della Legge 22 del 2010 ottenute mediante l’esecuzione di pozzi di profondità fino a 400 m per ricerca, estrazione e utilizzazione di fluidi geotermici o acque calde, comprese quelle sgorganti da sorgenti per potenza termica complessiva non superiore a 2.000 kW termici, anche per eventuale produzione di energia elettrica con impianti a ciclo binario ad emissione nulla.
Dopo la introduzione di Roberto Ballarotto, moderatore del convegno, Fabio Roggiolani e Sauro Valentini hanno illustrato le nuove grandi opportunità offerte dalle nuove tecnologie geotermiche sia legate all’uso termico diretto della risorsa, attraverso scambiatori di calore in grado di effettuare recuperi termici direttamente nei fossi dove oggi si riversano fluidi termali anche fino a 70 °C, sia attraverso impianti di micro generazione a ciclo binario e a reiniezione totale controllata dei fluidi, in grado oggidi valorizzare fluidi con temperature anche inferiori agli 80 °C e minime portate per produzione di energia elettrica e termica. Una tecnologia che proietta finalmente anche la geotermia in quel nuovo modello energetico distribuito disegnato dalle rinnovabili come fotovoltaico ed eolico, che sta gradualmente accantonando il modello energetico concentrato di grandi poli energetici fossili che ci ha accompagnato fino a qui.
Ma i contributi dal mondo delle tecnologie geotermiche sono arrivati anche oltre, con ilProfessor Giuliano Gabbani, del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, che ha presentato il progetto dello “scambiatore geotermico in pozzo”, portato avanti proprio dall’ateneo fiorentino in collaborazione con un azienda toscana di riferimento come Decomar. Si tratta davvero per la geotermia della chiusura del cerchio, visto che il progetto mira ad eliminare alla radice la principale problematica geotermica, costituita dalla interazione dei fluidi geotermici con il sottosuolo. Il nuovo scambiatore, che avrà nei prossimi mesi una installazione pilota in una ex miniera di Abbadia San Salvatore infatti, utilizzando specifici fluidi termoconvettori, è in grado di andare a prelevare il contenuto entalpico della risorsa geotermica direttamente nel sottosuolo, senza mobilitarla, aprendo così una nuovo rivoluzionario capitolo per la geotermia.
Anche il professor Claudio Margottini, grande esperto e profondo conoscitore delle risorse geotermiche dell’area viterbese, dopo una precisa ricognizione sulle stesse, ha evidenziato le grandi opportunità offerte dalle nuove tecnologie presentate, impensabili appena pochi anni fa ed oggi capaci di dare un volto nuovo a Viterbo, in profonda e piena sintonia con quel termalismo che da sempre è l’emblema della città.
Nella tavola rotonda finale è stato possibile contestualizzare meglio, da diversi punti di vista, le nuove soluzioni geotermiche presentate all’area viterbese.
Silvana Monastero di Geotermia srl, azienda di riferimento nella geotermia a bassa entalpia, ha presentato le enormi opportunità tecnico economiche offerte su tutto il territorio nazionale dalla soluzione con sonde geotermiche e pompe di calore geotermiche ad alte prestazioni, fondamentale per l’efficientamento energetico degli edifici (riscaldamento e raffrescamento) e con la possibilità di affrancare finalmente la propria abitazione da quello scomodo inquilino che è il metano, magari in sinergia con altre fonti rinnovabili come fotovoltaico e sistema di accumulo.
Una significativa testimonianza è arrivata anche dalla imprenditorialità locale delle rinnovabili con Alberto Carpinelli, che ha citato la felice riconversione di un progetto di grande eolico (20 aerogeneratori da 2 MW ciascuno) in uno con installazioni minieoliche con turbine da 60 Kw nel sito come Bagnoregio.
Del PAES (Piano di azione per l’Energia Sostenbile di Viterbo, in corso di redazione e finalizzato alla individuazione delle azioni per la riduzione delle emissioni di CO2 al 2020, ha parlato Massimo Brait di Sinpro Ambiente, azienda incaricata, il quale ha rilevato la grande importanza di uno PAES ben fatto e strutturato come grande strumento a disposizione e per il corretto coinvolgimento della cittadinanza.
Un intervento significativo quello del Dottor Giuseppe Pagano, Direttore delle terme di viterbesi di Bullicame e Bagnaccio, il quale ha rimarcato la sua sostanziale apertura alle nuove pratiche geotermiche virtuose, inserite però in un contesto valutativo e di inserimento che veda comunque la preminenza delle attività termali. Al riguardo il Dottor Pagano ha individuato nella modellazione del sistema idrotermale del sito viterbese, messo a punto e già disponibile, l’elemento di partenza per una integrazione con le piccole utilizzazioni geotermiche e la piena disponibilità ad andare avanti con gli altri soggetti interessati.
L’intervento di chiusura è stato affidato al Capogruppo PD al Consiglio Regionale del Lazio, Riccardo Valentini, il quale ha parlato della PdL 256 della Regione Lazio giunta in dirittura di arrivo ed ancora aperta agli emendamenti, che potrebbe vedere la luce entro fine anno. Nella nuova legge regionale previsto il registro degli impianti, la realizzazione di una cartografia per la bassa entalpia e una zonizzazione delle aree idonee e la predisposizione di procedure semplificate per le piccole utilizzazioni geotermiche. Valentini, rilevando con interesse le proposte avanzate ha dato la propria disponibilità a recepire indicazioni scaturite dal convegno anche per i successivi passaggi istituzionali.
Un convegno davvero importante per dare una svolta di grande valenza in termini di efficienza energetica e di affiancamento della nuova micro geotermia innovativa al principale settore del termalismo in una città da sempre cullata dal calore della terra. I ricercatori e le aziende coinvolte a livello tecnologico insieme ai rappresentati delle terme, dopo questa giornata potranno finalmente mettere a fattore comune le reciproche conoscenze, proprio a partire dalla modellizzazione delle sorgenti termali già effettuata dall’ente delle terme, a tutela di questo grande e storico simbolo della città che potrà fare da sfondo valutativo per ogni nuova attività geotermica intrapresa.
Associazione Giga Free 15 settembre 2015