“Il cuore caldo di Pistoia”: imperdibile occasione per la città
Un lungo percorso itinerante quello che sta portando l’Associazione Giga, presentando le grandi opportunità fornite dalle nuove tecnologie geotermiche all’attenzione dei territori e una tappa non certo casuale, quella che sabato 25 giugno 2016 si è fermata a Pistoia, in un workshop organizzato in collaborazione con Pistoia Possibile, Green Italia, Palomar e Legambiente Pistoia.
Ad introdurre la giornata sono stati il Vice Presidente Giga Fabio Roggiolani e Annalisa Corrado di Green Italia e Possibile.
Il Vice Presidente Giga Fabio Roggiolani nella sua introduzione, ripercorrendo l’oramai lungo e ricchissimo percorso della “Carta di Abbadia San Salvatore” sulla buona geotermia che troverà nuove occasioni di approfondimento nella prossima edizione di Ecofuturo 2016 dall’eloquente titolo “Ritorno al futuro, pace con la terra”, ha evidenziato le innumerevoli ricadute economiche, sociali ed ambientali offerte da un armonico inserimento della geotermia nelle forme a bassa e media entalpia sui territori con le nuove e migliori tecnologie disponibili. Nell’occasione il Vice presidente Giga ha lanciato anche l’idea di una “Carta dei comuni rinnovabili”, alla quale potranno aderire tutte le amministrazioni orientate fortemente ad investire in questa direzione.
Di ampio respiro anche l’intervento dell’Ingegner Annalisa Corrado di Green Italia, nell’occasione anche coordinatrice del workshop, la quale ha fatto una ampia ricognizione sulla migrazione di modello energetico in atto, rimarcando le notevoli distonie che hanno contraddistinto tale migrazione nel nostro paese, con numerosi esempi di strumentalizzazioni su questioni legate a nuovi impianti, rimarcando l’esigenza di un forte riavvicinamento del cittadino alle istituzioni attraverso occasioni come questa, che consentano un pieno coinvolgimento ed una obiettiva informazione sui temi energetici, proiettandoci su un modello energetico distribuito, l’unico veramente democratico e partecipativo, nel quale la figura dell’utente finale può evolvere finalmente al ruolo di “prosumer” (produttore ed utilizzatore di energia).
Passando agli interventi tecnici, si è partiti proprio dallo splendido lavoro di caratterizzazione del territorio pistoiese, con focus sull’area intorno al capoluogo e sulla Val di Nievole. Ha presentare questo autentico patrimonio già acquisito, sul quale costruire nuove grandi progettualità, il Geologo Marco Mazzalon. Si tratta di un lavoro che, partendo dalla fonti conoscitive storiche disponibili, legate alle caratterizzazioni effettuate a partire dagli anni ’60 da ENEL e CNR, ha determinato una modellizzazione completamente digitale del significativo potenziale geotermico dell’area, la quale è stata riportata in un Sistema Informativo Geografico, un GIS, le cui caratteristiche sono state illustrate poi dal Dottor Francesco Scaglione. Si tratta di un valore aggiunto fondamentale dal momento che, con la georeferenziazione GIS del potenziale geotermico dell’area, sarà possibile incrociare tutte le atri matrici di dati che intersecano il tema energetico, come quelle demografiche, di pianificazione del territorio, di sviluppo infrastrutturale, etc. Un potenziale geotermico decisamente significativo quello dell’area pistoiese, capace di dare risposte determinanti al problema dell’inquinamento in ambito urbano attraverso l’efficientamento degli edifici con la geotermia a bassa entalpia, la quale consente un ideale riscaldamento e raffrescamento degli edifici attraverso l’utilizzo di sonde geotermiche e pompe di calore geotermiche sempre più performanti.
A fornire una contestualizzazione più ampia della risorsa geotermica in una regione ad alta vocazione, come quella toscana, ci ha pensato poi il Professor Enrico Pandeli, del Dipartimento Scienze della Terra dell’Università di Firenze e riferimento scientifico di Giga. L’evoluzione della geotermia in Toscana ha consentito a tutti gli intervenuti di apprezzare le innumerevoli evoluzioni tecnologiche intervenute, proprio a partire dalle criticità emerse in maniera rilevante in alcuni territori come l’Amiata, ed alle quali oggi è possibile dare tutti gli ordini di risposta in termini ambientali, economici, attraverso una piena integrazione delle cosiddette economie seconde, capaci cioè di valorizzare la meglio i cascami termici dei nuovi processi geotermici e sociali, con tecnologie capaci di arrivare direttamente nelle abitazione delle persone, contribuendo finalmente ad avvicinarsi ad una fonte, come quella geotermica, che nella forma a bassa entalpia è fortemente distribuita, coniugandosi perfettamente con la più distribuita delle fonti rinnovabili come il fotovoltaico. Nel suo intervento il Professor Pandeli, facendo riferimento alle progettualità di riconversione dell’area pistoiese del “Ceppo”, ha indicato quell’area urbana, come una imperdibile opportunità per la città di Pistoia, per la creazione di un autentico polo per l’applicazione delle migliore tecnologie rinnovabili e dell’efficienza energetica, con la geotermia sugli scudi, con il suo grande potenziale di eliminare completamente le emissioni in atmosfera, elemento simbolo da combattere dell’urbanesimo degli ultimi decenni. In questo invito il Professor Pandeli ha confermato il grande sostegno che potrebbe venire dall’ambito universitario e della ricerca ad un tale sviluppo, ed anche la grande attenzione che ci viene dal grande continente cinese. Una attenzione che deriva dalla attività di docenza di geologia e geotermia che il Professor Pandeli svolge da anni nell’ Istituto ICARE (Link Istituto per energia pulita e rinnovabile) della Huazhong University di Scienza e Tecnologia di Wuhan, ovvero uno dei più importanti istituti di istruzione superiore e di ricerca nel campo dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili che è stato costituito per mezzo dal Progetto Europeo “Support to institutional and capacity building of the China-EU Institute for Clean and Renewable Energy – ICARE – Contract No: DCI-ASIE/2010/240-213”.
Proseguendo gli interventi tecnico-scientifici ci ha pensato poi il Professor Giuliano Gabbani, del Dipartimento Scienze della Terra dell’Università di Firenze, il quale ha presentato l’emblematico caso della geotermia nella città di Milano, simbolo dell’urbanesimo moderno. Una fonte quella geotermica, la quale, in una città che affoga nell’acqua, rappresenta l’autentico “uovo di colombo”, potendo dare risposte determinanti al riscaldamento ed al raffrescamento degli edifici, riducendo drasticamente la problematica dell polveri sottili che nell’anno di EXPO, ha superato i 100 giorni di superamento del limite giornaliero. Il professor Gabbani spiegando come la crisi dell’industria pesante nell’area di Milano, con la riduzione dei prelievi idrici, ha incrementato il progredire della falda acquifera con ATM che disperde autentiche fortune energetiche, con una rete di oltre 300 idrovore per impedire l’allagamento della metropolitana, ha indicato le enormi, ulteriori opportunità di una fonte, come quella geotermica a bassa entalpia, presenta costi di investimento drasticamente ridotti potendo fare lo scambio termico in falda acquifera in prossimità del sottosuolo.
Negli interventi tecnici, molto interessante anche quello del geologo Alessandro Murratzu di Idrogeo, che ha illustrato le migliori tecnologie di reiniezione dei fluidi nel sottosuolo anche alla luce della microsismica, maturate dopo una lunga attività di studi svolti in collaborazione con il CNR. Un intervento davvero ampio e di alto valore divulgativo che ha chiarito ai presenti il rapporto tra microsismica ed attività nel sottosuolo.
A completare gli approfondimenti proprio un tema attualissimo per la città di Pistoia, l’intervento del Geologo Alessio Calvetti di Idrogeo, il quale ha presentato un approfondito studio sulle potenzialità geotermiche per il teleriscaldamento di Pistoia e teleriscaldamento a ciclo aperto a bassa entalpia per l’area del “Ceppo”. Un autentico invito a proseguire senza indugi in questa direzione vista l’opportunità unica di questa area cittadina.
Ipotesi intervento teleriscaldamento con fonte geotermica superficiale area del «Ceppo”
Un workshop che proprio per i notevoli spunti forniti, ha raccolto la grande sensibilità del Vice Sindaco di Pistoia, la Dottoressa Daniela Belliti, la quale ha rimarcato la grande valenza del convegno, in un momento che vede la città impegnata sui tanti impegnativi fronti della sostenibilità, auspicando l’inizio di un fecondo percorso valutativo e di approfondimento per portare nelle progettualità in corso, le tante migliori tecnologie disponibili.
Sauro Secci