Idrogeno europeo: una rete di interconnessione dei gasdotti per il 2040
Un gruppo di undici società europee ha redatto uno studio preliminare a supporto della creazione di una grande rete europea dallo sviluppo di quasi 23.000 km per il trasporto dell’idrogeno.
Una rete capillare di condutture che attraversi l’intera Europa per trasportare idrogeno, interconnettendo i singoli stati membri: questo l’ambizioso progetto infrastrutturale al quale stanno partecipando un gruppo di operatori europei del settore del gas. La nostra Snam, insieme a Enagás (Spagna), Energinet (Danimarca), Fluxys Belgium (Belgio), Gasunie (Olanda), GRTgaz e Teréga (Francia), NET4GAS (Repubblica Ceca), OGE e ONTRAS (Germania), Swedegas (Svezia), hanno predisposto uno studio di fattibilità in un nuovo paper “European Hydrogen Backbone” scaricabile in calce all’articolo.
Nel nuovo studio, redatto con il supporto della società di consulenza Guidehouse, si ipotizza un piano di adeguamento a costi accessibili per il trasporto del vettore, finalizzato alla costituzione di una autentica dorsale energetica europea, in grado di collegare cluster industriali, impianti di produzione, siti di cattura e stoccaggio del carbonio e, non ultimi, i grandi impianti ad energia rinnovabile, attraversando Germania, Francia, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Svezia e Svizzera.
Si tratta di una realizzazione articolata a fasi successive, realizzando i primi 6.800 km di reti entro il 2030, per permettere la connessione delle cosiddette “valli dell’idrogeno” (centri di domanda e offerta). Entro il 2035, l’infrastruttura dovrebbe iniziare a collegare i consumatori nel centro del continente ad aree caratterizzate da un grande potenziale di risorse per l’idrogeno verde, come i parchi eolici offshore e grandi centrali fotovoltaiche. Entro il 2040 si prevede che lo sviluppo della rete raggiungerà i 23.000 km di lunghezza, con una capacità di trasporto superiore ai 1.130 TWh.
Nello specifico, il 75% dell’opera sarà costituito dal riadattamento di gasdotti tradizionali ed il rimanente 25% da nuove condotte di trasporto, per un costo stimato per l’intera, gigantesca infrastruttura tra 27.000 e 64.000 milioni di euro.
Secondo il documento, il costo di una tale spina dorsale europea dell’idrogeno possa essere molto modesto rispetto alla dimensione prevista dei mercati dell’idrogeno. Questo è il motivo per cui i proponenti lo lanciano adesso come ‘primo motore’, facilitando gli sviluppi sia sul lato dell’offerta che della domanda. Secondo lo stesso raggruppamento poi, si tratta di spese relativamente limitate nel contesto generale della transizione energetica europea e sostanzialmente inferiori alle precedenti stime approssimative.
Le undici aziende nazionali ritengono che l’LCOE, l’indicatore che comprende tutti i costi per l’intera durata del progetto, sarà compreso tra 0,09-0,17 euro per chilogrammo di idrogeno per 1.000 km, consentendo un trasporto efficiente e conveniente del combustibile anche sulle lunghe distanze.
Scarica lo studio di European Hydrogen Backbone
Sauro Secci