Idrogeno e mobilità: Bolzano città studio

E’ già passato molto tempo da quando avevo dato conto della commercializzazione, da parte della Honda, seppure in distretti geografici ristretti come la California, di una innovativa auto, come la Honda Clarity, con il cuore pulsante costituito da una cella a combustibile, una autentica apertura dell’era dell’utilizzo dell’idrogeno nell’autotrazione (vedi post “Automobile e cella a combustibile: il sogno è già da tempo realtà ma……”).


Torno su questo tema di grande svolta per la mobilità anche dal momento che sono diverse le case automobilistiche che promettono di mettere in commercio nuovi modelli di questo tipo. Mi da uno spunto interessante quello che sta facendo in questo senso la Provincia Autonoma di Bolzano, partner del progetto europeo HyFive (Hydrogen For Innovative Vehicles) (link sito), che vede ilcoinvolgimento anche delle città diCopenaghen, Innsbruck, Londra, Monaco e Stoccarda. Un tema sul quale proprio l’azienda in cui ho lavorato nell’ultimo periodo, aveva realizzato per conto di ENI nell’oramai lontano 2005, una innovativa stazione di servizio, quella di Grecciano, sulla Superstrada Firenze-Pisa-Livorno (foto a destra), alimentata da impianti ad energie rinnovabili (fotovoltaico ed eolico), e dotata di un impianto di erogazione dell’idrogeno.

E’ proprio nell’ambito del progetto HyFive che l’IIT (Istituto per le Innovazioni Tecnologiche) di Bolzano ha inaugurato lo scorso anno un Centro sperimentale di

produzione e stoccaggio di idrogeno, capace di rifornire i cinque autobus pubblici della città, dei Mercedes Benz 0 530 Citaro new Fuelcell–Hybrid (foto a sinistra), oltre a dieci autovetture private Hyundai ix35 Fuel Cell. Anche in questo caso l’idrogeno viene prodotto da elettrolisi dell’acqua sfruttando alcuni impianti fotovoltaici ed energia elettrica acquistata sulla rete e certificata come proveniente da fonti rinnovabili, configurando come quindi come idrogeno “green” quello erogato. Il Centro è stato realizzato in collaborazione con l’Autostrada del Brennero, che ha messo a disposizione il terreno, realizzando tutti gli edifici, ed è responsabile della realizzazione delle stazioni di rifornimento di idrogeno tra Brennero e Verona che faranno parte del “corridoio verde”, corrispondente ai distributori che verranno costruiti sull’asse Monaco di Baviera (Germania) – Modenadove è prevista la costruzione di una stazione ogni 100 km circa. A Monaco sono già attive tre stazioni, mentre in questi mesi è in fase di completamento la stazione di Innsbruck ed entro fine anno dovrebbe essere aperta un’altra stazione di distribuzione nei pressi di Trento.
Un costo totale, quello delle infrastrutture del Centro di Bolzano (elettrolisi, trasformatori da media a bassa tensione, compressione, stazioni di rifornimento, stoccaggio, ecc.) pari a 5,2 milioni di euro, finanziati al 95% dall’Unione Europea. Un pacchetto significativo di investimenti che l’Unione Europea si appresta a fare nei prossimi anni, per un totale di 22 miliardi di euro nella filiera dell’idrogeno, identificando questo ambito, insieme a biotecnologie, tecnologia della medicina, aeronautica ed elettronica, come una delle aree economiche con il maggiore potenziale per la creazione di nuovi posti di lavoro qualificati.
La fase di sperimentazione di questo splendido progetto vede cinque case automobilistiche che hanno messo a disposizione di i propri autoveicoli a idrogeno a celle a combustibile per il progetto HyFive:

  • Hyundai;
  • Daimler;
  • Bmw;
  • Toyota;
  • Honda.

Saranno messe in circolazione 110 vetture, la cui sperimentazione fornirà utili informazioni per la successiva commercializzazione. Gli “early adopters”, detti in italiano “utentiprecoci”, che la hanno la fortuna di fare da “pilota” nell’utilizzazione di queste autovetture sono costituiti da aziende, imprenditori e opinion leader. Come sottolinea Walter Huber dell’IIT di Bolzano“alle aziende piace molto noleggiare le auto a idrogeno, sia per motivi economici sia di immagine. Il noleggio base costa 870 euro al mese, escluso il rifornimento dell’idrogeno, ma stimiamo che il costo al km sia circa uguale a quello delle auto diesel della stessa taglia. Le aziende possono detrarre l’Iva e per farsi pubblicità mettendo ad esempio il proprio logo sulle portiere chiediamo un contributo ulteriore di 300 euro al mese”.
Tra le realtà che stanno noleggiando una delle Hyundai ix35 a disposizionec’è la Fiera di Bolzano, una macchina dalle più incredibili applicazioni, visto che nella versione Hyundai Fuel Cell Farm, è alla base di una applicazione dimostrativa di agricoltura (vedi post “Fattorie verticali: l’agricoltura sostenibile si apre all’urbe con le colture “aero”, “acqua” ed “idro” “poniche”) .
Ed è proprio alla Fiera di Bolzano, dove si è svolta a fine marzo scorso KlimaMobility (link sito), una delle principali manifestazioni nazionali dedicate alla mobilità sostenibile, che su un’area di circa 5.000 m2 è stata allestita un’area di test che ha dato la possibilità alle aziende di presentare i propri veicoli (elettrici, a idrogeno, ibridi) e al pubblico di provarli per prendere confidenza e constatarne le caratteristiche. Come precisa ancoraWalter Huber “il costo attuale delle auto a idrogeno è ovviamente maggiore rispetto a quelle tradizionali, ma in realtà non c’è un vero mercato e siamo nella fase del cambio della tecnologia. Pensiamo al primo cellulare messo in commercio nel 1983, senza che ci fosse una rete e con una autonomia di un’ora. Costava almeno 5.000 euro di oggi, ma più di 300.000 persone lo comprarono. Se non lo avessero fatto oggi non avremmo gli smartphone”. Per quanto riguarda una possibile competizione tra auto elettrica e auto a idrogeno, per Huber “Le due tecnologie si completano a vicenda. L’auto elettrica infatti va benissimo in città e per i piccoli spostamenti“. Un ambito quello della produzione di idrogeno nel centro di Bolzano, basato su un principio di per se abbastanza semplice come l’elettrolisi che prevede il passaggio in acqua di corrente continua, producendo così ossigeno e idrogeno. L’idrogeno viene purificato, per eliminare tracce di umidità al fine di ottenere una purezza in stoccaggio deicosiddetti cinque “9” (99,999%). Un livello importante di purezza da raggiungere al fine di garantire una lunga durata delle celle a combustibile. La produzione si consegue ad una temperatura di 65/70 °C , con il calore di risulta prodotto che viene utilizzato per il riscaldamento degli uffici. Il consumo di acqua è di circa tre litri al minuto, potendo utilizzare acqua della rete idrica della città, demineralizzata con osmosi inversa e con un dolcificatore. L’ossigeno in uscita è per il momento immesso in atmosfera dal momento che non è stato ancora individuato uno specifico utilizzo finale. La capacità produttiva di idrogeno nel Centro di Bolzano è di 180 m3/ora, sufficiente per rifornire ogni giorno da 15 a 20 autobus oppure da 200 a 300 autovetture private. Per il rifornimento di un autobus sono sufficienti circa 12 minuti, mentre per per un autovettura circa 3 minuti. Come sottolinea Walter Huber, “l’impianto di produzione funziona autonomamente, anche in remoto. A piena produzione, l’allacciamento elettrico ha una potenza di 1,3 MW. Il consumo energetico è di 5,5 kWh al metro cubo di idrogeno prodotto, ma in media ogni mese riusciamo ad abbassare questo valore di un decimo di kWh grazie al miglioramento delle tecnologie degli impianti“.

A seguire un video che ci introduce al mondo dell’idrogeno, che si apre proprio con una lontana citazione di un grande scrittore con il quale ognuno di noi ha avuto un contatto.

“L’acqua è il carbone del futuro”
[Giulio Verne – 1870]

Sauro Secci

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