Idrogeno da rinnovabili: determinante nella strada della decarbonizzazione

Nel lungo percorso di decarbonizzazione dei sistemi energetici un ruolo di grande rilevanza sarà quello dell’idrogeno da rinnovabili, con il vettore energetico che sta conquistando uno spazio sempre più importante tra le soluzioni tecnologiche a supporto della decarbonizzazione, proprio nei settori più difficili ed ostili da affrontare.

    {tweetme} #woodmackenzie “Idrogeno da rinnovabili: determinante nella strada della decarbonizzazione” {/tweetme} 

Il contributo che le rinnovabili possono dare oggi alla produzione di idrogeno è oggi davvero determinate con la quota di idrogeno verde che sta rapidamente crescendo rispetto all’idrogeno prodotto da idrocarburi. Al riguardo, secondo stime di Wood Mackenziela pianificazione di nuovi elettrolizzatori è triplicata negli ultimi 5 mesi, con, a partire da marzo 2020, progetti per quasi 8,2 GW di capacità mondiale per l’idrogeno da rinnovabili, prodotto cioè dall’elettrolito delle molecole d’acqua, alimentato da eolico o fotovoltaico.

Un ambito dal grande potenziale, dal momento che a ottobre 2019, in periodo pre-crisi da Covid-19, gli analisti avevano stimato una crescita decisamente più contenuta, di circa 2,3 GW di elettrolizzatori pianificati mentre oggi tale numero è salito pur nel contesto di incertezza economica del momento, con l’ammontare dai progetti che supera oggi di ben 31 volte la capacità cumulativa attualmente installata.

A registrare l’avanzata più significativa il grande boom degli ultimi mesi, soprattutto nel numero di progetti di grande taglia, superiore ai 100 megawatt, con ben 17 nuove grandi centrali per la produzione di idrogeno da rinnovabili in fase di sviluppo in tutto il mondo, con i paesi più attivi Australia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Paraguay, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti.

Ben Gallagher, analista di Wood Mackenzie, rileva come “Stiamo assistendo all’annuncio di progetti sempre più grandi. Le nostre previsioni per il 2020 rimangono praticamente invariate, ma tra la metà e la fine del 2020 assisteremo a un cambiamento sostanziale delle prospettive”.

Il più ambizioso piano tra quelli citati da Wood Mackenzie è l’Asian Renewable Energy Hub nella regione Australiana di Pilbara, definita come una delle iniziative energetiche più entusiasmanti al mondo, la quale a regime sarà in grado di utilizzare l’energia prodotta da 12 gigawatt di potenza installata eolica e solare, per l’alimentazione di una centrale di elettrolisi da 1 gigawatt, con il progetto che dovrebbe vedere la luce nel 2027 con l’idrogeno prodotto che sarà collocato sia sui mercati nazionali che esteri.

A recitare il ruolo più significativo nel contesto di tali progetti saranno in particolare Australia, Francia e Stati Uniti.

Proprio nell’Australia meridionale è destinato ad entrare in esercizio in questo 2020 Hydrogen Park SA, il pionieristico progetto dell’Australian Gas Networks dal valore di 11,4 milioni di dollari, orientato a realizzare nel Tonsley Innovation District, a sud di Adelaide, un gigantesco impianto per la produzione di idrogeno “green” destinato successivamente ad essere miscelato al gas naturale ed immesso nell’infrastruttura di rete esistente per rifornire le vicine abitazioni e attività commerciali. Una tipologia di progetti che vede concentrato l’interesse anche della nostra Snam.

Il rendering nel nuovo Hydrogen Park SA australiano(Fonte Agig)

Relativamente all’Europa nel prossimo decennio, gli obiettivi di decarbonizzazione guideranno i nuovi incrementi di capacità installata, con le stime di Wood Mackenzie che indicano che il Vecchio Continente ospiterà ben il 59 per cento di tutti i progetti di idrogeno da rinnovabili pianificati fino al 2030.

La Redazione di Ecquologia

Articoli correlati