I sistemi di accumulo POSSONO o DEVONO essere utilizzati per erogare servizi alla rete elettrica nazionale?

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Pubblichiamo con grande piacere la nota scritta dal Presidente ATER, Massimo Venturelli, relativamente alla uscita della nuova Delibera 574/2014/R/EEL, relativa alla definizione del quadro regolatorio di attuazione relativa al ruolo dei sistemi di accumulo nella rete elettrica nazionale.


La nuova Delibera 574/2014/R/EEL, relativa all’integrazione dei sistemi di accumulo di energia elettrica nel sistema elettrico nazionale, è stata pubblicata il 21/11/14.

La pubblicazione ha preceduto di sole 24 ore il termine massimo entro il quale era possibile presentare osservazioni al CEI (Comitato elettrotecnico Italiano) sui progetti di modifica delle norme tecniche di riferimento CEI 0-16 e CEI 0-21, che completeranno il percorso normativo per rendere attuabili senza più dubbi e incertezze i sistemi di accumulo di energia elettrica (oramai noti col temine comune di “storage”).

A seguito dell’aggiornamento delle Norme CEI l’Autorità potrà fare revisioni o modifiche alla Delibera entro il 31/12/2014, ciò significa che le Norme CEI 0-16 e CEI 0-21 saranno pubblicate entro il mese di Dicembre 2014, mentre la Delibera entrerà in vigore a partire dal 1 Gennaio 2015.

Ecco le osservazioni del presidente di ATER Massimo Venturelli, sui documenti CEI in inchiesta pubblica, dove in particolare si contesta, a livello di definizioni, che i sistemi di accumulo debbano essere obbligatoriamente considerati come generatori, riscontrando che questa definizione stabilisce solo due possibili “modalità” di utilizzo di un sistema di accumulo:

  1. COME un UPS
  2. COME UN GENERATORE, nel qual caso valgono per esso tutte le regole presenti e future applicabili ai generatori statici connessi alla rete elettrica nazionale.

Si osservi che non c’è alcuno spazio per qualsiasi modalità di utilizzo intermedio, cioè non è definito e non trova considerazione alcuna l’ipotesi di poter installare sistemi di accumulo destinati al solo autoconsumo dell’energia autoprodotta da FER e CAR. Per questo è stata avanzata la proposta di aggiungere ai progetti normativi una terza definizione: “I GRUPPI DI GENERAZIONE PER AUTOCONSUMO“.

La presenza di un sistema di accumulo dedicato esclusivamente all’autoconsumo dell’energia elettrica in un qualsiasi impianto comporterà che il suddetto sistema di accumulo non possa essere considerato, ai fine delle citate Norme, come generatore.


Tale sistema potrà essere alimentato da impianti a fonti energetiche rinnovabili e da sistemi di cogenerazione ad alto rendimento, e all’occorrenza anche dalla rete elettrica nazionale; un sistema di interfaccia garantirà che esso non possa mai immettere energia elettrica nella rete di distribuzione oltre il punto di connessione.

In parole povere, riprendendo un significativo passaggio contenuto nella Delibera:

“-dovrebbe essere operata una distinzione tra sistemi di accumulo che possono avere un ruolo attivo sulle reti elettriche (che cioè possono prelevare energia elettrica dalla rete pubblica, accumularla e successivamente immetterla) e sistemi di accumulo “semplici” che vengono esclusivamente utilizzati per conferire maggiore flessibilità alla produzione di energia elettrica; e che questi ultimi siano considerati parte integrante dell’impianto di produzione di energia elettrica; è opportuno prevedere che i sistemi di accumulo “semplici” siano definiti come sistemi di accumulo lato produzione monodirezionali installati nel circuito elettrico in corrente continua o integrati nell’inverter e che, per tali sistemi, non siano definite nuove disposizioni regolatorie;”

ci auguriamo che per una volta i Comitati Tecnici e l’Autorità possano lasciare aperta una strada “semplice”.

Massimo Venturelli Presidente ATER per Ecquologia

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