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Green Book 2022: rapporto sui rifiuti urbani in Italia

Green Book è la monografia completa del settore rifiuti urbani in Italia promosso da Utilitalia e curato dalla Fondazione Utilitatis. Il volume è strutturato in 3 sezioni, in ognuna delle quali vengono affrontati specifici aspetti del settore ambiente.

Gli ambiti trattati sono:

  • il contesto normativo di riferimento
  • gli aspetti di governance locale e gestionali
  • i risultati conseguiti dagli operatori del comparto sotto il profilo economico e patrimoniale
  • la spesa sostenuta dalle utenze finali destinatarie del servizio di igiene urbana
  • Infine, attraverso l’esame della documentazione dei bandi di gara, sono stati analizzati gli affidamenti di tali servizi.

All’edizione 2022 del Green Book contribuisce anche ISPRA, con un’analisi delle esportazioni e importazioni di rifiuti urbani e speciali. E un focus sul ruolo dell’innovazione tecnologica nel settore, con particolare riferimento alla filiera della plastica.

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Il settore dei rifiuti in Italia ha registrato un fatturato di oltre 13 miliardi di euro (in linea con i valori 2018). Corrispondente a circa lo 0,8% del Pil, determinato prevalentemente dalla tariffa rifiuti. E con un numero di addetti di oltre 95mila unità. Secondo Eurostat, a livello comunitario, nel 2019 si è registrato un volume della produzione di circa 167 miliardi di euro.

Secondo il rapporto, la produzione italiana di rifiuti urbani e assimilati nel 2020 è stata pari a a circa 29 milioni di tonnellate. Con un calo rispetto al 2019 a causa dell’emergenza Covid. Infatti la chiusura di numerosi esercizi commerciali ha fatto scaturire una diminuzione di oltre 1 milione di tonnellate. Il tasso effettivo di riciclaggio dei rifiuti urbani è compreso tra il 54,4% e il 48,4%. Superiore in entrambi i casi alla media europea collocata al 47,8%. Il conferimento in discarica è stato stimato al 20%, un valore leggermente migliore rispetto alla media europea del 23%. Si presenta ancora molto grave la carenza di impianti di trattamento al Centro-Sud. In quest’area i quantitativi di rifiuti raccolti superano quelli trattati. E il ricorso alla discarica rimane ancora la principale destinazione con oltre il 60% per il rifiuto urbano residuo.

IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE DEL GREEN BOOK 2022

La Commissione Europea ha presentato a marzo scorso un pacchetto di proposte in attuazione del Green Deal Europeo. Le misure aggiuntive, oltre a prevedere il raggiungimento di un’economia completamente circolare entro il 2050, sono orientate alla promozione di modelli imprenditoriali circolari. Con il fondamentale coinvolgimento dei consumatori nel processo di transizione verde.

Si rendono quindi necessari ulteriori investimenti nei prossimi anni per il conseguimento degli obiettivi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti solidi urbani. Ovvero 65% di riciclaggio effettivo e ricorso alla discarica non superiore al 10% dei rifiuti urbani prodotti. Si stima che gli investimenti necessari fino al 2035 per raggiungere i target previsti ammontino a 31,5 miliardi di euro. Con una spesa media annua di 2,1 miliardi di euro. Proprio in quest’ottica, il PNRR costituisce una grande opportunità per investimenti orientati alla incentivazione della circolarità delle risorse. E, nello specifico, a migliorare i sistemi di raccolta e gestione dei rifiuti in tutto il territorio nazionale, per i quali sono stati stanziati 2,5 miliardi di euro.

il presidente della Fondazione Utilitatis, Stefano Pareglio

“I dati presentati mostrano alcuni segnali di miglioramento del settore. Ma evidenziano soprattutto i limiti che si incontrano in Italia nell’affermare una piena e diffusa logica di circolarità. Guardiamo dunque con grande attenzione al ruolo del legislatore e del regolatore affinché si avvii un percorso per promuovere un servizio di maggiore qualità e più omogeneo sul territorio nazionale”.

La Redazione di EcquologiaRIFIUTI NEWS

Redazione

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