Ghilarza, Lorenza e le medicine complementari
Lorenza ha imparato sulla sua pelle che, utilizzando medicine complementari e discipline bio-naturali del benessere, si possono ottenere risultati straordinari. Non ha mai smesso di utilizzare anche i farmaci della medicina chimica essenziali per le sue cure ma quando ha visto che non riuscivano a dare i risultati sperati si è messa a cercare ed ha trovato pratiche e cure che, integrandosi con i farmaci, le hanno portato un grande miglioramento.
L’ho conosciuta attraverso Facebook, lei conosceva la mia storia di “padre” delle leggi Toscane sulla medicina integrata ed abbiamo cominciato a dialogare.
Ha incontrato molti politici sia del suo comune che della Regione Sardegna, ha dialogato con medici ed operatori sanitari per aiutare la Sardegna a compiere la svolta che poi ha concretamente fatto ovvero adottare le norme proposte dalla conferenza Stato Regioni per la medicina integrata che ricalcano lo schema adottato dalla legge regionale toscana di quasi 10 prima.
Norme semplici che proteggono il paziente e il medico da falsi professionisti e che fanno in modo che gli ordini professionali abbiano i registri dei medici esperti in Omeopatia nelle sue varie accezioni, in Agopuntura e Fitoterapia, un passaggio fondamentale per la diffusione degli ambulatori di medicina integrata anche nel sistema sanitario pubblico e per la loro fruizione tramite ticket.
Non ero allora come non lo è Lorenza, alla ricerca di qualche palliativo in più che fosse appannaggio della gente che sa e che può, per me la soluzione o è per tutti (liberamente scelta) o non mi interessa.
Volevo allora e voglio più che mai oggi, che gli anziani più soli e meno preparati possano disporre delle medicine complementari e le pratiche del benessere per stare più a lungo in salute e per ridurre, senza effetti collaterali, le loro eventuali sofferenze.
Per questo non mi fermai alla legge, ma portai avanti, insieme a molti professionisti illuminati, un altro passo verso la integrazione delle medicine. Alcuni sindaci illuminati di Sorano, Pitigliano e Manciano accettarono la sfida e, invece di veder sfiorire il proprio Ospedale di zona, dopo un lungo percorso e grazie ad un comitato scientifico straordinario ed internazionale, proposero insieme a me alla Regione Toscana, la realizzazione del primo Ospedale Europeo di Medicina integrata, dove in reparto viene proposto al paziente una cura con una Equipe allargata a Omeopatia ed Agopuntura.
I risultati scientifici saranno illustrati dalla Dott.ssa Simonetta Bernardini, io vorrei ricordare che oggi tutti i medici e il personale sanitario dell’Ospedale sono protagonisti orgogliosi di questa esperienza. Infatti, dopo il superamento delle diffidenze o delle opposizioni iniziali, le liste di attesa, che nei piccoli ospedali sono cortissime, al Petruccioli di Pitigliano sono anche a nove mesi e i politici che cinque anni fecero una benevola non opposizione alle ultime elezioni regionali sono intervenuti davanti all’Ospedale per assicurare il loro impegno per la continuità dell’esperienza.
Un piccolo ospedale oggi se non può competere con i grandi nosocomi a causa della sanità sempre più tecnologica e dei tempi salvavita sempre più rapidi e con competenze iperspecialistiche, può invece diventare straordinario per la risoluzione di molti problemi di cronicità, tenendo a lungo lontani dal dolore, evitando al paziente molti interventi chirurgici, alleviando gli effetti collaterali delle cure oncologiche, consentendone una maggiore tollerabilità e una più lunga fruizione. Può farlo divenendo Ospedale di medicina Integrata, dato che in questo caso l’attrezzatura più sofisticata è l’ascolto, l’osservazione attenta del medico verso il paziente, gli aghi per l’agopuntura accompagnati magari dalle mani e dalle intelligenze di operatori del benessere per completare il capolavoro.
Nelle telefonate con cui abbiamo preparato il convegno ho conosciuto donne ed uomini, amministratori sensibili ed attenti, spero quindi che Ghilarza possa realizzare un altro capolavoro dopo quello di Pitigliano e di poterne essere ancora in piccola parte corresponsabile insieme alla determinazione gentile e ferrea di Lorenza.
Fabio Roggiolani
Presidente Onorario della CONMI
P.S.: Tra i protagonisti di questo evento non ho nominato il Dott. Alberto Puddu che in verità è tra i massimi artefici a livello nazionale dei cambiamenti avvenuti in stato regioni e nella sua Sardegna facendo parte, e recentemente rieletto, della commissione nazionale della Fnom Ceo con cui demmo vita due anni fa alla prima petizione per l’adozione della legge sulle medicine complementari anche in Regione Sardegna.