Geothermal Energy Association: cresce il mercato globale della geotermia

l rapporto realizzato dalla GEA (Geothermal Energy Association) “Geothermal: International market overview report” evidenzia una crescita considerevole nel periodo 2011-2012 nel mercato del settore geotermico.


Il rapporto realizzato dall’associazione statunitense di settore, GEA, indica che a maggio 2012 la capacità geotermica installata era circa 11.224 i MW (di cui 3.187 negli Stati Uniti) e che nel 2010 l’energia geotermica ha generato un potenziale doppio dell’equivalente energia solare prodotta a livello mondiale.

L’espansione geotermica, si legge nel rapporto, sembra supportata dalla nuova tecnologia nelle regioni del pianeta, dove si hanno “grandi e non sfruttate, risorse convenzionali”. L’esempio che viene portato riguarda in particolare riguarda Stati Uniti ed Europa, dove l’industria geotermica sta sempre più impiegando la tecnologia binaria in grado di utilizzare le risorse a temperatura medie e basse per generare elettricità.

Secondo il rapporto GEA la crescita registrata a scala globale si può considerare alimentata da diversi fattori, fra cui la crescita economica, in particolare nei mercati in via di sviluppo, l’avvenuta elettrificazione delle comunità rurali e a basso reddito oltre alle crescenti preoccupazioni per quanto riguarda sicurezza energetica e il relativo impatto sulla sicurezza economica. Inoltre sembra che sempre più paesi stanno acquisendo consapevolezza del valore economico delle loro risorse geotermiche, pertanto il loro sviluppo e l’utilizzo ai fini energetici diventa una priorità.

Il rapporto analizza poi lo sviluppo delle risorse geotermiche nelle diverse aree del pianeta partendo dall’Africa, dove si stanno concentrando le attenzioni e gli interessi di diversi Paesi.

Tra i motivi di questo interesse il fatto che il continente africano ha il più basso consumo di energia di qualsiasi altro continente: solo un quarto della popolazione ha infatti accesso all’elettricità e circa la metà di essa deriva da biomassa tradizionale con conseguenti problemi di deforestazione. Inoltre, a causa dei cambiamenti climatici, gran parte dei paesi africani non può più contare sull’affidabilità dell’energia idroelettrica come fonte primaria di energia.

Le risorse geotermiche africane sono concentrate nell’area orientale del Rift (che comprende la Repubblica Democratica del Congo, Gibuti, Eritrea, Etiopia, Kenya, Madagascar, Malawi, Mozambico, Ruanda, Tanzania, Uganda e Zambia) con un potenziale stimato in oltre 15.000 MW. Una potenzialità che rimane per lo più non sviluppata, con l’unica eccezione del Kenya e dell’Etiopia che complessivamente hanno una potenza geotermoelettrica installata di circa 217 MW, anche se si tratta di un valore molto basso se considerate le potenzialità di queste aree.

In Etiopia si stimano infatti risorse per 5.000 MW e con l’ausilio dei 330 milioni di euro messi a disposizione nel 2010 dalla Banca Mondiale, il Governo sta cercando di dare avvio ad un programma per lo sviluppo geotermico.

Il Kenya ha un potenziale geotermico ancora più alto, stimato in circa 7.000 MW ed entro il 20130 la compagnia statale Geothermal Development Company (GDC) vorrebbe metterne in produzione almeno 5.000 MW.

La GDC è stata istituita nel 2004 con il preciso obiettivo di esplorare e raccogliere dati su vari siti geotermici: la compagnia possiede e gestisce anche gli impianti di perforazione geotermica per i pozzi di rilevamento al fine di confermare la presenza delle risorse. Risorsa che attualmente è stata identificata in almeno quattordici siti.

Anche l’Indonesia si è posta l’obiettivo di arrivare a 5 MW entro il 2025, avendo potenzialità geotermiche stimate pari a 27.510 MW.

L’Europa è tra le aree del pianeta, dopo gli USA, dove la geotermia ha trovato un maggiore sviluppo: sono 59 gli impianti geotermoelettrici installati -di cui 47 nei paesi dell’Unione- con una potenza pari a 1,6 GW e una produzione elettrica di 10,9 TWh.

L’Italia rimane leader con una produzione che oggi copre il 50% del totale di tutti i paesi Ue. E’ però la Turchia il paese emergente sul fronte dello sviluppo geotermico: il rapporto GEA lo indica come il terzo Paese su scala mondiale, dove si registra la maggiore crescita. La Turchia ha una capacità installata pari a 100MW ma ha l’obiettivo di raggiungere i 550 MW entro il 2015.

FONTE: distrettoenergierinnovabili.it

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