Geotermia in Toscana. Finita la moratoria

È scaduta la moratoria dei sei mesi voluta dalla Regione Toscana sulla coltivazione di giacimenti per la geotermia. Si è trattata di una pausa di riflessione, voluta dalla Giunta della Regione Toscana per evitare di prendere decisioni troppo affrettate e ora riprende il dibattito. Il Pd, con il capogruppo Leonardo Marras, ha annunciato che presenterà nella prossima seduta del Consiglio regionale una risoluzione per impegnare la Giunta a definire quali saranno i pozzi esplorativi ed i criteri per la loro corretta distribuzione sul territorio.


«È importante riaffermare il valore strategico dell’energia geotermica – sostiene – anche dal punto di vista delle ricadute economiche e occupazionali che ha sui territori interessati, ma sono convinto che sia necessario coniugarne lo sviluppo della produzione con la sua integrazione con il territorio, definire norme omogenee di gestione dei programmi di ricerca e coltivazione della geotermia, che siano compatibili con le caratteristiche del paesaggio e con la normativa che ne disciplina la conservazione e la trasformazione. Insomma, bisogna scegliere individuando consapevolmente le compatibilitá e le tolleranze degli interventi».

Per il Pd è necessario lo studio previsto del Paer e una deliberazione ad hoc sui pozzi e i criteri di individuazione. Oltre a ciò la regione dovrá: «tenere conto, nella redazione degli atti, delle prescrizioni del Pit con valore di piano paesaggistico, in particolar modo quelle riferite alle zone di produzione agricola ad alto valore qualitativo, per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio degli impianti per la produzione di energia geotermoelettrica e delle indicazioni giá previste dal Paer per spingere i concessionari a utilizzare le tecnologie piú avanzate in termini di sostenibilita».

Secondo il Pd è necessario un grande coinvolgimento di tutti gli enti competenti e di assicurare le vocazioni socio-economiche, turistico-agricole, ambientali e paesaggistiche degli specifici territori toscani, mentre si richiede anche la piena attuazione del protocollo d’intesa, approvato con determinazione 1002 de novembre 2013, sottoscritto con la Rete Geotermica toscana di cui fanno parte alcuni operatori titolari dei permessi di ricerca per la realizzazione di impianti per la produzione di energia geotermica a media entalpia a ciclo binario – praticamente a impatto zero rispetto a tecnologie altamente impattanti come quelle flash a ciclo aperto, in uso nelle centrali geotermiche più vecchie – e piú in generale a invitare tutti gli operatori economici coinvolti a sottoscrivere, analogamente a quanto giá praticato a seguito dell’accordo generale sulla geotermia del 20 dicembre 2007 firmato dalla Regione Toscana ed Enel per le centrali ad alta entalpia, accordi specifici tesi a favorire la competitività dei sistemi economici locali e a migliorare la qualitá dei servizi e delle infrastrutture locali.

Di sicuro ciò che non si può fare e continuare con una geotermia che utilizza tecnologie del secolo scorso, quando sono disponibili sistemi ben più rispettosi dell’ambiente e versatili. Ci sono, infatti, nuove tecnologie geotermiche legate all’uso termico diretto della risorsa, attraverso scambiatori di calore in grado di effettuare recuperi termici e impianti di piccola generazione a ciclo binario e a reiniezione totale controllata dei fluidi, in grado usare in maniera proficua fluidi con temperature anche inferiori agli 80° C e con portate minime sia per la produzione di energia elettrica, sia termica. Tutti sistemi modulabili sul fronte della taglia che possono, quindi essere utilizzati in prossimità dei punti di utilizzo dell’energia, termica ed elettrica, con un impatto molto basso e con un’alta quota d’utilizzo da parte del territorio, con degli indubbi vantaggi per ciò che riguarda l’accettazione sociale di questa fonte.

Fonte: Tekneco.it

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