Geotermia e teleriscaldamento: Un grande potenziale europeo per annientare le fonti fossili

Nell’ambito della sicurezza energetica di cui l’Europa è alla ricerca, l’Unione Europea sta elaborando uno specifico progetto denominato GeoDH


(link sito), iniziato ad aprile 2012 e che terminerà il prossimo novembre 2014, finalizzato alla valutazione delle potenzialità del teleriscaldamento geotermico, con l’obiettivo di riuscire a ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, con specifico riferimento alle importazioni di gas proveniente dalla Russia, a fronte dell’ennesima recente crisi Ucraina sta facendo fare una serie di riflessioni, rispetto allo spettro di una interruzione di fornitura verso i paesi dipendenti dalle importazioni di combustibili alla ricerca di alternative più sicure e pulite.

Un progetto che ha visto la partecipazione di ben 14 paesi della UE. Attualmente ammonta ad oltre il 25%, la popolazione europea che vive in aree vocate per lo sviluppo di sistemi di teleriscaldamento, un potenziale non pienamente sfruttato. Il team del progetto europeo GoeDH, finanziato nell’ambito del programma Energia intelligente per l’Europa (EIE) della Commissione europea, ha recentemente presentato una mappa interattiva elaborata per identificare le aree ad alta vocazione geotermica nell’ambito europeo (vedi figura seguente).

mappa_geo_eu_2000m

Dai risultati delle elaborazioni GeoDH, si evidenziano buone prospettive di sviluppo in ben 28 paesi europei, garantendo così di sostituire la produzione di calore da combustibili fossili e soprattutto con il riutilizzo di reti di trasmissione già esistenti, che dovranno soltanto essere riadattate.  Sono infatti oltre 5000, i sistemi di teleriscaldamento installati in Europa, di cui 212 geotermici (vedi figura seguente).

diffusione_telerisc_geo_EU

In specifici ambiti territoriali, le elaborazioni di progetto evidenziano la possibilità competitiva di sviluppo di reti di teleriscaldamento nei paesi del bacino Pannonico come Ungheria, Romania, Croazia e Serbia. Una tecnologia, quella geotermica, capace davvero di dare risposte economicamente molto vantaggiose per il riscaldamento ma ancor di più in termini di raffrescamento, utilizzando fonti energetiche rinnovabili locali, consentendo una diversificazione del mix energetico, fondamentale a tutela dei prezzi dalle improvvise impennate legate ai combustibili fossili.

GeoDH3

Un lavoro di grandissima valenza, quello del team del progetto GEODH, che oltre a lavorare alla valutazione completa delle potenzialità europee di sfruttamento della fonte geotermica, sta lavorando anche sul fronte delle “barriere non tecniche”, cercando di individuare nuovi percorsi a livello autorizzativo e di semplificazione degli iter, finalizzati alla rimozione dei tanti, troppi ostacoli burocratici, che troppo spesso, sino ad oggi, hanno rallentato la realizzazione di nuovi impianti di questo tipo. Il progetto, prevede inoltre una fase di formazione dei tecnici e di sensibilizzazione dei decisori politici di enti locali e regionali, necessaria per fornire loro il bagaglio tecnico per accompagnare l’iter di approvazione e per fornire un supporto adeguato ai progetti di teleriscaldamento geotermico ed anche la definizione di business model per implementare le reti esistenti.

Questi ultimi mesi del progetto, saranno impiegati per eventi di presentazione e disseminazione dei risultati ai principali stakeholder: tecnici e amministratori di enti locali e regionali; gestori, progettisti e costruttori di reti di teleriscaldamento; rappresentanti del settore edilizio; imprese che si occupano di geotermia; rappresentanti di ESCO ed istituzioni finanziarie. Eventi che hanno visto già la loro tappa italiana il 25 giugno scorso a Pisa, dove COSVIG (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche) (link sito), in collaborazione con l’Ordine dei Geologi della Toscana, ha organizzato uno specifico workshop. Il giorno successivo 26 giugno, è stata organizzata una serie di visite guidate ad alcuni degli impianti di teleriscaldamento geotermico già realizzati in Toscana, nella storica area geotermica delle colline metallifere a Pomarance (PI) e Montieri (GR).

A seguire un interessante video, nel quale Loredana Torsello di COSVIG, fa il punto delle attività del progetto GEODH, con specifico riferimento anche alle attività che hanno interessato il nostro paese.

Sauro Secci

Un tema sempre più attuale la geotermia, una energia rinnovabile di matrice non solare, che, grazie alle nuove tecnologie di utilizzazione (vedi post “Presentazione ufficiale in Italia per la Green Machine, come “connettore” importante nei nuovi modelli energetici distribuiti“), può finalmente darsi un volto nuovo e decisamente più sostenibile, potendosi finalmente inserire nelle sue piene potenzialità nel coro delle rinnovabili (vedi post “La Geotermia europea a Convegno alla ricerca di nuove e più sostenibili dimensioni”).

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