Geotermia 2.0: finalmente una svolta verso la geotermia veramente sostenibile in Italia??

Tra le energie rinnovabili, quella che sta avendo il percorso più tormentato è indubbiamente la geotermia, che proprio in Italia, dove è nata oltre un secolo, stenta ancora a liberare le sue grandi potenzialità legate alle nuove tecnologie disponibili, decisamente meno impattanti e molto più distribuite, rispetto a quella praticata fino ad oggi.


Un tema che proprio in tempi recenti ha sollevato non poche polemica, non ultima e certamente molto significativa, quella scaturita dalla assurda moratoria di sei mesi, imposta nella regione geotermica italiana per eccellenza, come la Toscana, ai nuovi sviluppi che vedono impegnate aziende collegate a tecnologie assolutamente poco invasive ed a totale reiniezione dei fluidi (vedi post Ecquologia “Geotermia: no alla moratoria dei permessi“). Grazie anche al fortissimo impegno di numerose associazioni delle rinnovabili come GIGA, che da anni si batte con grande impegno per l’avvento di una nuova geotermia, importanti novità giungono dal fronte governativo, dal momento che verranno avviate a breve le procedure di mappatura del territorio italiano, per le varie tipologie di impianti geotermici, identificando le aree potenzialmente sfruttabili in linea sia con la strategia energetica nazionale che con quella europea (vedi post di Ecquologia “Grande successo della mobilitazione unitaria e di Giga nella risoluzione approvata dalla Camera sulla geotermia”). A tutto questo va poi aggiunto che entro sei mesi i ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico emaneranno le “linee guida”, finalizzate alla individuazione, nell’ambito delle aree ritenute idonee anche dei criteri generali di valutazione, finalizzati allo sfruttamento in sicurezza della risorsa, tenendo conto delle implicazioni indotte dall’attività geotermica su:

  • bilancio idrologico complessivo;
  • rischio di inquinamento delle falde;
  • qualità dell’aria;
  • induzione di micro sismicità.

Questi i significativi contenuti della mozione approvata dalle commissione riunite della Camera Ambiente e Attività produttive che porta la firma di un nutrito gruppo di parlamentari, appartenenti ad entrambi gli schieramenti. Si tratta di un documento cheimpegna il governo a rilasciare, a fronte della emissione delle linee guida, tutte le autorizzazioni per i progetti di impianti geotermici, incluse quelle relative ai procedimenti in corso e per permettere che, nella valutazione di impatto ambientale (Via), venga tenuto particolarmente conto in particolare delle implicazioni che l’attività geotermica comporta relativamente al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell’aria, all’induzione di micro sismicità. Tra gli altri significativi impegni che che il Governo si appresta ad assumere, sono previste anche iniziative orientate a ridurre i tempi procedimentali per le autorizzazioni, che consentano lo sviluppo delle attività finalizzate all’utilizzo di nuove tecnologie per lo sfruttamento della risorsa geotermica, ad esclusivo onere finanziario deiprivati, per consentire al settore di poter competere a livello mondiale come leader dell’energia rinnovabile. Un altro aspetto fondamentale previsto dagli interventi governativi, verrà anche favorito lo sviluppo della diffusione della geotermia a bassa entalpia, (vedi post “Geotermia a bassa entalpia: un impulso decisivo verso l’abitazione off-grid e il modello energetico distribuito“), impianti capaci di sfruttare il calore a piccole profondità per la climatizzazione (riscaldamento e raffrescamento) ottimale degli edifici, e fondamentali per dare un contributo determinate all’efficientamento energetico del deficitario fabbisogno energetico del patrimonio edilizio italiano (vedi post “Efficienza energetica in ambito immobiliare: non è ancora percepita in tutto il suo valore“).

Sul piano degli incentivi poi, è prevista da parte governativa, la revisione degli attuali meccanismi incentivanti garantiti al geotermico, in quanto fonte rinnovabile, in maniera da dare un maggiore sostegno a quelle più virtuose ed a minore impatto ambientale, assumendo anche iniziative finalizzate ad armonizzare i diversi regimi di incentivazione previsti attualmente per gli impianti geotermici pilota e quelli soggetti ad autorizzazione regionale facenti riferimento alle stesse tecnologie.
Tra gli obblighi previsti nella nuova regolamentazione, attraverso adeguate penali, quello della sigillatura del pozzo in modo da evitare la possibilità di scambio di fluidi tra falde idriche diverse e l’obbligo di evitare il depauperamento della risorsa idrica di falda e di superficie sia in termini quantitativi che qualitativi. Inoltre verranno assunte anche iniziative orientate a subordinare il rilascio delle autorizzazioni alla stipula di una polizza fidejussoria a garanzia di eventuali danni all’ambiente, alla salute pubblica e alle attività produttive circostanti.

Un altro aspetto importante da rilevare quello legato al pieno coinvolgimento delle amministrazioni e delle popolazioni locali nel processo decisionale, in maniera da favorire l’eventuale applicazione del principio di precauzione ed apertura ad iniziative normative orientate, sia per gli impianti già in esercizio che per quelli di nuova realizzazione, alla messa in atto del sistema di controlli ambientali effettuati dalla competente Agenzia Regionale per la Protezione ambientale, a spese del concessionario, volti a verificare, pena la sospensione della concessione, che le attività geotermiche non incidano sul chimismo delle acque destinate al consumo umano.

Finalmente un provvedimento atteso da troppo tempo, che potrebbe essere finalmente capace di iniettare quelle forze nuove nella geotermia italiana, ancora completamente ancorata a tecnologie altamente impattanti come quelle flash a ciclo aperto, in uso nelle centrali geotermiche italiane, tutte gestite dall’ex monopolista e che possa davvero liberalizzare un ambito energetico rimasto sostanzialmente ingessato ai modelli applicativi di qualche decennio fa. Una fonte dalla grandissima versatilità applicativa, che può essere decisiva per dare risposte fondamentali, come quella legata al cibo, anche ai distretti geografici più falcidiati del mondo, come chiaramente evidenziato da un recente report della FAO (vedi post “Geotermia e cibo: un connubio determinante per l’agricoltura dei paesi in via di sviluppo”).

Sauro Secci

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