“Gardensharing”: metti la tenda nel mio giardino

Quello dell’economia circolare sta rivelandosi ogni giorno di più un mondo sempre più vasto e creativo e in questo sempre più sconfinato ambito ecco arrivare anche “Gardensharing”, l’ultima invenzione della sharing economy, che si propone come alternativa al campeggio per tende, caravan, roulotte. A seguire un interessante articolo del quotidiano La Stampa.

Gardensharing (link sito) sta al campeggio come Airbnb sta all’albergo. É l’ultima invenzione della sharing economy nel campo del turismo. Si propone come alternativa al campeggio per tende, caravan, roulotte, saccopelisti e per l’affitto breve di capanne, fienili, tensostrutture o altri locali rustici e inconsueti. Sul modello di piattaforme più rodate, come Gamping (www.gamping.com) in Francia e Campinmygarden (campinmygarden.com) in Nord Europa, Gardensharing prospetta nuovi orizzonti agli amanti delle vacanze outdoor. Il sito vanta 2500 spazi nella Penisola, ma a una prima ricerca ne risultano molti meno: dieci host in Piemonte, circa 200 in tutta la Penisola. 

Che vantaggi dà rispetto al campeggio? Senza dubbio il prezzo più basso. Poi la privacy. Il contatto con persone e ambienti nuovi che permette incontri e comunicazione diretta con l’altrove visitato. Il privilegio di avere uno spazio a disposizione tutto per sé. La fuga dall’omologazione di piazzola, barbecue e minimarket del camping classico. La possibilità di campeggiare in località senza strutture. E per chi ha un giardino privato, tanto meglio con piscina, o uno spazio verde l’occasione di trasformarlo in una fonte aggiuntiva di reddito. 

Si può piantare la tenda o parcheggiare camper o roulotte per soli 5 euro a notte a Mazzè, nel Canavese, in un prato tra le vigne dell’erbaluce. A Bordighera si ha un trattamento analogo per 22 euro, con più servizi, tra gli ulivi e le serre di un’azienda di floricoltura. In Sardegna si pagano 21 euro vicino alla spiaggia di S’Arena Scoada. In Sicilia, a Castellammare Del Golfo, vicino alla Riserva dello Zingaro, costa 22 euro. Ci sono soluzioni esotiche come yurte mongole e case sugli alberi. E proposte commerciali. Agriturismi che mettono a disposizione piazzole low cost puntando a guadagnare sull’offerta gastronomica. Produttori di vino che nel prezzo inseriscono sei o più bottiglie. Fattorie biologiche che insieme allo spazio puntano a vendere i loro prodotti. Un nuovo mercato tutto da scoprire. 

Link articolo originale “La Stampa”

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