Fotovoltaico galleggiante: nasce a Londra il più grande impianto europeo

Di fronte a nuove realizzazioni fotovoltaiche sempre più originali, la mente spesso si riattiva andando alle origini della evoluzione della specie. E’ quello che mi è accaduto in questi giorni apprendendo della costruzione del più grande impianto fotovoltaico galleggiante d’Europa, situato su uno specchio d’acqua nei sobborghi di Londra, a pochi passi da Walton on Thames, sulle rive del Tamigi.


Una realizzazione che mi ha fatto tornare in mente un impianto fotovoltaico galleggiante ideato dalla società di ricerca “Scienza Industria Tecnologia” di Pisa (link sito), che oltre 5 anni fa realizzato un innovativo impianto fotovoltaico galleggiante a bassa concentrazione con possibilità di inseguimento solare monoassiale (vedi foto seguente), all’interno di una delle eco cantine più belle ed avanzate, come quella della azienda vinicola Petrawine di Suvereto (LI) di cui ho parlato nel post “Trentino: ecco la eco-cantina ipogea più grande d’Europa“. Si trattava in quel caso di un sistema denominato Floating Tracking Cooling Concentrator (FTCC), che permette di sfruttare piccoli bacini e laghi naturali e artificiali per installare impianti fotovoltaici.

Ma tornando al gigantesco impianto fotovoltaico galleggiante inglese, sarà costruito sul bacino idrico chiamato Queen Elizabeth II e sarà composto da 23.000 moduli solari monocristallini di Suntech da 275 Wp, 61.000 salvagenti e 177 ancoraggi, che copriranno una specchio d’acqua grande della superficie pari a ben otto campi di calcio, con una potenza installata di 6,3 MW e capace di generare 5,8 milioni di kWh in un anno, consentendo di coprire così il fabbisogno di circa 1800 abitazioni. Una ulteriore valenza del nuovo impianto è costituita dal fatto che una parte dell’energia elettrica prodotta contribuirà anche ad alimentare il vicino impianto per il trattamento delle acque, consentendo a Thames Water, l’Autorità di Bacino locale, di raggiungere l’obiettivo del 30% di energia rinnovabile entro il 2020.

A realizzare il nuovo impianto londinese che utilizzerà un sistema di montaggio sviluppato da Ciel et Terre la società inglese Lightsource su commissione della stessa Thames Water. Già oggi Thames Water ha installato 41 impianti solari nei suoi siti nel Sud-Est del Regno Unito. Si tratta del progetto più grande fuori dal Giappone di Ciel et Terre e il primo con finanziamento bancario europeo e verrà completato e sarà messo in servizio entro la fine di marzo.

Davvero molte le motivazioni ed i vantaggi che spingono ad installare un impianto fotovoltaico sull’acqua e tra le principali abbiamo:

difficoltà di trovare terreni sui quali installare tali impianti, soprattutto in zone densamente popolate e dove gli spazi per l’agricoltura sono sempre più limitati;
Utilizzazione dell’acqua per il raffreddamento dei pannelli, dal momento che la temperatura degli stessi rappresenta un grande fattore limitante alla loro produzione elettrica specifica ed allungandone la loro vita;
nel caso dei bacini idrici, i pannelli bloccano la luce solare e quindi la crescita delle alghe e l’evaporazione dell’acqua, mantenendo così il bacino in piena capacità.
Un ambito decisamente di grande interesse quello delle installazioni fotovoltaiche galleggianti, anche per la vasta applicabilità, che può essere estesa per esempio, oltre che per bacini irrigui come quelli delle aziende agricole, anche per il recupero di vecchie cave di arenarie dismesse, poste spesso in prossimità dei principali alvei fluviali, numerose nel nostro paese.

Sauro Secci

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