“Europe on the Move”: ecomobilità e interconnessione nella nuova strategia della mobilità UE

Il settore della mobilità, anche dopo i recenti scandali che hanno caratterizzato quella basata sui combustibili fossili, con lo scaldalo dieselgate e quello connesso alle emissioni auto truccate, facendo una grande presa anche sugli utenti automobilisti, ha bisogno di trovari riscatti importanti, anche per le grandi opportunità oggi attuabili in termini di ecomobilità.

Un richiamo forte anche per la Commissione Europa, la quale ha presentato proprio in questi giorni “Europe on the Move” (Europa in movimento), iniziativa per una mobilità pulita, competitiva e connessa, con l’obiettivo sintetizzato nelle parole del Vicepresidente per l’Unione dell’energia Šefčovič, secondo il quale è “reinventare la ruota”, rimodellando il futuro della mobilità comunitaria per andare incontro alle esigenze di cittadini e ambiente.

Un pacchetto quello di “Europe on the Move”, che comprende otto differenti proposte legislative riguardanti il trasporto su strada, ben schematizzate nella figura seguente tratta dalla Comunicazione, che saranno integrate nei prossimi 12 mesi da ulteriori misure, a partire dalle azioni finalizzate a rendere il traffico più sicuro, incoraggiando l’adozione di sistemi di pedaggio più equi, tagliando le emissioni di CO2, e migliorare le condizioni lavorative del settore.

Uno dei capisaldi dell’iniziativa è rappresentato dalle questioni collegate alla sostenibilità dei trasporti, ambito nel quale la Commissione Europea proporrà nuovi standard di emissione per auto e veicoli pesanti attesi già da questo autunno, la realizzazione di strade elettriche intelligenti e l’utilizzo di energie rinnovabili per l’alimentazione dei veicoli come  i biocarburanti avanzati (biometano, GNL) e l’idrogeno.

Le attuali misure adottate prevedono anche pedaggi autostradali basati sui km percorsi e non sulla durata temporale, e soprattutto più cari per chi guida auto maggiormente inquinanti sono rafforzate dalla proposta di migliorare l’interoperabilità e l’integrazione tra i sistemi di telepedaggio, elemento fondamentale per consentire agli utenti della strada di viaggiare in tutto il territorio UE senza doversi preoccupare delle diverse formalità amministrative di esazione. Altra porposta contenuta nel pacchetto, quella di adottare specifiche comuni per i dati relativi al trasporto pubblico, le quale permetteranno anche di pianificare meglio il viaggio, seguendo l’itinerario migliore anche se questo prevede l’attraversamento di una o più frontiere.

Circa l’emanazione il commento di Violeta Bulc, Commissaria per i Trasporti della Commissione Europea, al quale spiega che L’UE ha l’opportunità unica di modernizzare il trasporto su strada non soltanto in casa propria, ma anche a livello globale. Con le nostre riforme porremo le fondamenta per soluzioni stradali digitali standardizzate, condizioni sociali più eque e regole di mercato applicabili. Le riforme contribuiranno a ridurre i costi socio-economici dei trasporti, come il tempo perduto a causa del traffico, gli incidenti stradali mortali o con feriti gravi e i rischi per la salute derivanti dall’inquinamento e dal rumore, e andranno incontro alle esigenze dei cittadini, delle imprese e della natura. Con norme comuni e servizi transnazionali, inoltre, i viaggi multimodali potranno diventare realtà in tutta Europa.

Un documento sicuramente importante per la fondamentale unificazione delle procedure di accesso alla mobilità principale in ambito UE nel segno di sostenibilità, ecomobilità, e superamento di tutte le barriere anche tecnologiche oggi elementi limitanti in questa direzione.

Sauro Secci

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