Erosione dei fondali nell’eolico off-shore: un aiuto dai PFU (Pneumatici Fuori Uso)

Uno dei temi ai quali siamo più legati, anche per la bellissima tecnologi a messa a punto da una innovativa azienda toscana come la Decomar, è quello degli sfangamenti utilizzabili sia nell’ambito dei bacini interni (dighe), sia per le aree portuali anche inquinate e per il ripascimento e la ricostruzione di spiagge sempre più minacciate dalla erosione costiera


(vedi post “Dragaggi 2.0: ed anche le spiagge diventano sostenibili con una tecnologia ancora una volta Made in Italy“

Ritorniamo questa volta sul tema della erosione per illustrare una tecnologia orientata specificatamente ai fondali e particolarmente adatta ad installazioni eoliche off shore, minacciate nel loro basamento, proprio da questa forma erosiva.

Si tratta di una tecnologia che prevede la creazione sul fondale interessato di tappeti anti-erosione per l’eolico offshore costruiti da pneumatici fuori uso, elemento quest’ultimo, che rende indubbiamente ancora più virtuoso l’approccio. La tecnologia è quella messa apunto da Scour Prevention Systemspiccola azienda inlgese di Ipswich,  che ha messo a punto l’omonimo prodotto, assicurandosi 50.000 euro di finanziamenti grazie al programma SCORE (Sustaining Competitive and Responsible Enterprises), dell’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) (link sito), attivando una sinergia tra riciclo di materia ed energie rinnovabili.

Una problematica particolare, quella dell’erosione di sedimenti intorno ad oggetti situati in acqua che scorre, come pilastri, cavi, pale eoliche, che richiede un approccio altrettanto particolare, visto che può dar luogo all’abbassamento del fondale al di sotto del livello di guardia previsto dalla progettazione. Un aspetto cruciale da prevenirem dal momento che può influenzare la stabilità degli aerogeneratori e accelerarne il degrado. La soluzione predisposta è simile a auentici tappeti di gomme, appunt gli “Scour Prevention Systems”,  realizzati con pneumatici fuori uso disposti all’intorno al pilastro.

Una configurazione che permette di intrappolare i sedimenti, che si insinuano, trasportati dalla corrente, all’interno delle cavità dei PFU, dando origine ad uno strato protettivo. Si tratta di un metodo semplice e innovativo, con tassi di successo molto elevati rispetto ai metodi alternativi, dal momento che il materiale di cui sono composti i pneumatici fuori uso, a causa della loro densità, presentano caratteristiche molto simili a quelle del fondale, e non vengono così portati via dalla corrente.

Altra caratteristica dei pneumatici è costituita dal peso non eccessivo, che non determina quindi lo sprofondamento. Un approccio economicamente conveniente ed interessante anche dal punto di vista manutentivo, quello degli Scour Prevention Systems, che vengano posizionati alla base di cavi o di pilastri.

Questi tappeti possono inoltre essere installati utilizzando piccole imbarcazioni e gru senza dover interrompere il lavoro delle turbine. Come spiega Warren Hoskins-Davies, responsabile del progetto presso Scour Prevention Systems “siamo stati lieti di ottenere i finanziamenti per il nostro sistema, che aiuta gli ingegneri di impianti offshore nella lotta contro l’erosione delle strutture”. Richard Salmon, project manager e consulente aziendale dell’azienda titolare della soluzione, sottolinea che “la bellezza dell’invenzione sta nella sua estrema semplicità. È stato utilizzato un oggetto quotidiano, che la maggior parte di noi scarterebbe una volta usato, per affrontare sfide sempre più importanti nel settore offshore”.

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