Eolico off-shore: spunta un progetto per un impianto a 4 km dalla costa pisana

Sarebbero 38 le pale previste, per una superficie acquea di circa 90 ettari e una produzione di energia complessiva di 137 MW. A presentare la richiesta di concessione demaniale marittima, la società S.e.v.a di Aosta, che ha già tentato questa strada in Sardegna, dove però ha incontrato forti opposizioni.


Se il Ministero e gli Enti locali daranno il via libera sarà il primo impianto di questo tipo in Italia.

All’orizzonte del Tirreno sosta quella che potrebbe essere una vera e propria rivoluzione energetica, ma non solo, per la nostra Regione. E’ stata presentata infatti richiesta, presso il Ministero delle Infrastrutture, di concessione demaniale marittima cinquantennale per la realizzazione di un parco eolico off shore al largo delle coste dei Comuni di Pisa, San Giuliano e Vecchiano.

La società S.e.v.a., con sede in provincia di Aosta, ha chiesto in concessione specchi acquei per una superficie complessiva di mq 9.290.305 nella zona di mare antistante i tre Comuni, allo scopo di realizzare e gestire un impianto di produzione di energia elettrica da fonte off-shore, costituito da 38 aerogeneratori e relativa connessione alla rete elettrica nazionale tramite un cavidotto sottomarino. 

La Seva non è nuova a questi progetti. Già lo scorso anno aveva tentato un’operazione simile in Serdegna, dove pianificava di costruire un mega parco eolico off-shore al largo del Parco dell’Asinara. Il progetto fu aspramente bloccato sia dai cittadini che dalle istituzioni, Regione Sardegna in prima fila, che ne decretarono il fallimento. E adesso Seva ritenta quindi con la Toscana.

Non esistono in Italia al momento impianti simili; ci sono stati diversi tentativi da parte del Ministero dell’Ambiente di avviarne alcuni – il primo in particolare era stato pensato per il Molise – ma al momento nessuno di essi ha trovato l’appoggio delle istituzioni locali. Il progetto pensato per il nostro mare ha dimensioni importanti anche se “minori” rispetto alle pale eoliche off-shore tipiche del Nord Europa. 

Le 38 turbine, in base al progetto, sono disposte su 4 file parallele con una distanza di 600 m tra l’una e l’altra, ad una distanza di 4 km dalla costa, e  stando alle prime informazioni raccolte, le pale dell’impianto off-shore si ergerebbero in altezza tra gli 80 e i 100 m. Lo specchio d’acqua individuato è all’altezza del Parco di San Rossore, distante circa 8 km dal porto di Viareggio e 7 km da Marina di Pisa, in una posizione baricentrica rispetto alla foce del Serchio.

Anche rispetto alla quantità di energia elettrica prodotta, l’impianto si configurerebbe come un vero capovolgimento delle abitudini di approvvigionamento energetico regionale. Ogni pala infatti è stata pensata per produrre 3,6 MW, per un totale quindi di 136,80 MW generati, con i relativi risparmi in termini sia di emissione di anidride carbonica che di consumo da fonti non rinnovabili.

FONTE : PISANOTIZIE:IT

Su questo progetto probabilmente convergeranno posizioni molto diverse fra loro: il mare raccoglie interessi naturalistici innanzitutto, ma anche commerciali. E se da un lato molti ambientalisti considerano l’eolico off-shore un’ottima fonte rinnovabile, altri temono che questo possa compromettere gli ecosistemi marini o la fauna volatile che vi resterebbe coinvolta. Ma la discussione è soltanto agli inizi. 

Dalla Capitaneria di Porto di Livorno, che ha girato la pratica ai comuni di Pisa, San Giuliano e Vecchiano, fanno sapere che al momento non sono state presentate osservazioni sulla richiesta di concessione demaniale. Il tempo per farlo scade l’8 ottobre. Le competenze sulle autorizzazioni comprenderanno solo in minima parte gli Enti locali, dato che la partita energetica è in mano direttamente al Ministero, e sia i Comuni che la Regione, potranno dire la loro solo in sede di conferenza dei Servizi.

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