Enel “due facce”

Un vecchio adagio sempre attuale recita più o meno così: non fare ad altri quello che non vorresti fosse fatto a te”. Il monopolista pubblico dell’energia, che oggi si muove come un monopolista privato, interpreta a modo suo questa massima facendo all’estero cose che in Italia non vuole si possano fare.


E’ notizia di alcuni giorni fa che società di Enel Green Power, la faccia presentabile di Enel, hanno stipulato in Messico due importanti contratti di fornitura di energia elettrica con una azienda che produce automobili e una Banca.

Lo strumento utilizzato è il Power Purchase Agreement (PPA), di cui spesso parliamo su queste pagine: Enel costruira un parco eolico da 100 MW la cui energia si è impegnata a vendere ad un prezzo fissato nel contratto ai due clienti finali, per un certo numero di anni, i quali potranno fregiarsi di utilizzare energia pulita per le loro attività.

Con il contratto firmato, Enel andrà in banca a farsi finanziare l’opera, iniziativa semplice e dai benefici effetti: ben 485 milioni di dollari il valore dell’iniziativa, posti di lavoro, riduzione di emissioni etc.. tutto bene quindi.

Peccato che lo strumento che Enel utilizza a piene mani all’estero, in Italia non sia possibile attuare per ostacoli di natura giuridica e amministrativa che il nostro monopolista ben si guarda dal chiedere di superare..

In Italia, è più importante chiedere la tassazione delle rinnovabili, caricare di oneri chi si avvale dello scambio sul posto, chiedere i danni a Greenpeace, pagare la “disponibilità” delle inutili centrali a carbone o a gas, ma il PPA mai!!!

Domenico Belli

per Ecquologia.com

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