Effetti della finanziaria sul piano energetico nazionale

Con l’entrata in vigore della nuova manovra finanziaria (DL 98/2011) sono state stabilite pesanti riduzioni sulle agevolazioni fiscali relative al campo dell’efficienza energetica (taglio del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014) e tra queste sono state inserite quelle del 36% sulla ristrutturazione del patrimonio edilizio e del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica, quando invece si rende necessario un   intervento in esatta controtendenza per dare respiro al settore e raggiungere gli obiettivi nazionali prefissati  al 2020 per rinnovabili ed efficienza energetica.


Ben sapendo che la detrazione del 55% si chiuderà con il 2011, mentre quella del   36% sulle ristrutturazioni a fine 2012. La riduzione indicata nella manovra si   concretizzerà solo se queste agevolazioni verranno riproposte nei prossimi anni.

Dentro questo panorama incerto per tutti gli operatori edili e dell’efficienza   energetica, oggi scadeva il termine ultimo per l’invio di un parere in merito al 2° Piano di Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica. Kyoto Club ha inviato al Ministero dello Sviluppo Economico le proprie valutazioni, segnalando come i risparmi previsti al 2020 consentirebbero di ridurre i consumi di 16 Mtep, ma che, per raggiungere i livelli di consumo utilizzati come riferimento nel Piano d’Azione Nazionale per le rinnovabili (PAN), mancherebbero ancora altri 12 Mtep, ossia il 75% dei risultati previsti.

I risultati previsti per il 2016, e a maggior ragione per il 2020, sono da considerarsi al momento assolutamente ipotetici, visto che non sono sostenuti da un quadro normativo definibile ad oggi come certo.

Vediamo in sintesi le proposte di Kyoto Club utili a raggiungere gli obiettivi indicati nel piano d’azione per l’Efficienza Energetica:

  • Innalzamento a 14 Mtep al 2020 degli obiettivi di risparmio per i distributori di energia elettrica e il gas (limitati a 6 Mtep al 2012), con il potenziamento dello strumento dei certificati bianchi su livelli superiori rispetto a quelli indicati nelle proposte di aggiornamento proposte dall’Autorità dell’Energia.
  • Prolungamento della misura della detrazione fiscale del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica dell’edilizia che hanno consentito di effettuare oltre un milione di interventi negli ultimi anni.
  • Lancio di un piano straordinario di riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica che preveda un rinnovo annuo del 3% della superficie degli edifici di proprietà delle istituzioni, con il possibile coinvolgimento delle Esco.
  • Riduzione del 30% del livello massimo dei consumi energetici unitari nei nuovi edifici a partire dal 2015 in coerenza con l’obiettivo europeo di avere le nuove costruzioni con consumi quasi azzerati a partire dal 2021.
  • Sblocco del Fondo rotativo di 600 milioni di € per raggiungere gli obbiettivi di Kyoto previsto dalla legge finanziaria del 2007 e mai attivato, oltre all’utilizzo dei fondi dell’European Energy Efficiency Fund.
  • Misure a favore dei consumatori che adottano tecnologie per il risparmio energetico e offrono “Negawatts”, vale a dire l’energia potenzialmente risparmiata, alle reti nei momenti di punta, in alternativa alla costruzione di nuove centrali a fonti fossili.

Fonte : Qualenergia.it

Articoli correlati