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Ecomondo e le prospettive di sviluppo delle alghe in “Algae Event”
Nel grande contenitore della sostenibilità costituito dalla grande fiera di Ecomondo di Rimini, uno spazio importante è stato dedicato anche quest’anno alle prospettive del settore di alghe e microalghe, un settore fondamentale in un nuovo scenario di bioeconomia e pienamente inserito anche nel contesto di un nuovo modello energetico, sia direttamente nell’ambito delle biomasse che per le opportunità di utilizzazione di cascami termici provenienti per esempio anche da altri ambiti delle energie rinnovabili come il geotermico o il solare.
A fare il punto di questo fondamentale settore, Algae Event, organizzato a cura di ETA Florence Renewable Energies, Ecomondo, EUBIA e RE-CORD etenutosi martedì 7 novembre presso la sala Mimosa di Ecomondo, la Dottoressa Giulia Lotti del Consorzio RE-CORD.
Nell’ottica di fronteggiare le richieste sia alimentari che energetiche di una popolazione mondiale in costante crescita, la ricerca di nuove risorse sostenibili è diventata uno degli obbiettivi primari di questo e dei decenni a venire.
In questo quadro le alghe, e in particolar modo le microalghe, stanno ricevendo un interesse sempre crescente in diversi campi di applicazione della bioeconomia.
Per fare il punto dello stato dell’arte del settore e per analizzare le prospettive future, ETA Florence, con il supporto di EUBIA e RE-CORD, ha organizzato un evento dedicato nell’ambito della ventunesima edizione di Ecomondo che si è svolta a Rimini dal 7 al 10 Novembre. All’evento, l’Algae Event, hanno partecipato esperti del settore sia in ambito accademico che industriale, che hanno analizzato il tema sotto tutti i punti di vista, esaminando le potenzialità e le criticità del settore, con un particolare focus sul campo della nutraceutica.
Le microalghe infatti rappresentano una valida e alternativa fonte di nutrienti, proteine, carboidrati e lipidi, e costituiscono inoltre delle “biofabbriche” in grado di produrre ed accumulare molecole ad alto valore aggiunto quali ad esempio pigmenti, antiossidanti, fitosteroli.
Una caratteristica molto appetibile delle microalghe è che possono essere coltivate o prodotte (ci troviamo in effetti in una terra di confine fra agricoltura e industria) sia in terreni marginali, che non competono con le colture food, sia in acque di scarico e fanghi, ad esempio in combinazione con impianti di produzione di biogas, col lo scopo di depurare e accumulare carbonio (come proposto da uno studio del gruppo BEELab) (Link sito BEELab). Non dimentichiamoci infatti che le microalghe sono organismi fotosintetici in grado di consumare anidride carbonica (circa 2 kg di CO2 per ottenere 1 kg di alghe) rendendo i processi di produzione ancora più sostenibili a livello ambientale.
dettagli di fitopigmenti algali
Come anticipato durante l’evento ad Ecomondo nei diversi interventi il tema è stato trattato sotto molteplici aspetti: da un punto di vista microbiologico e biochimico, analizzando le microalghe come fonte di proteine e ingredienti nutraceutici, come esposto da esperti del CNR dei gruppi ISE e di chimica biomolecolare e del Par-Lab (Università di Padova), sia da un punto di vista più industriale ed impiantistico, . L’Ing. Casini di RE-CORD ha esposto le principali caratteristiche degli impianti produttivi ad open ponds approfondendo tutte le principali criticità e le soluzioni tecniche adottate negli impianti realizzati, mentre F&M (spin-off dell’Università di Firenze) ed Alghitaly hanno esposto le loro soluzioni impiantistiche per una produzione della biomassa attraverso impianti a fotobioreattori chiusi.
Nel corso dell’evento è stata più volte sottolineata dai relatori la difficile sostenibilità economica della produzione di carburanti da microalghe, quali ad esempio il biodiesel. Il mercato delle microalghe si sta infatti orientando verso la bioraffineria, con lo scopo di ottenere come prodotti primari molecole ad alto valore aggiunto, possibilmente integrandosi ad altri processi esistenti. Sono stati illustrati alcuni esempi di produzione di microalghe combinata ad altre linee produttive, come ad esempio quella del biogas (progetto SABANA) o in generale a valle di processi che rendono disponibile energia termica da utilizzare per la crescita di alcune specie di alghe, in primis nelle centrali di produzione di energie geotermica e nei siti geotermici in generale.
Per quanto riguarda il mercato, alcune tipologie di microalghe sono già commercializzate come integratori e nutrienti. In particolare è stata citata la Spirulina, un cianobatterio noto già nell’antichità, apprezzato dai consumatori per il suo alto contenuto proteico, già presente sul mercato alimentare in varie soluzioni, (come presentato ad esempio da Alghitaly), che possiede però anche altri preziosi componenti come ad esempio il pigmento ficocianina, di interesse anche nel campo dei biomarker per le sue proprietà di fluorescenza (come presentato dall’ENEA).
La biotecnologa Giulia Lotti in laboratorio
In conclusione, l’Algae Event ha evidenziato l’ampia gamma di potenzialità del settore e gli interessantissimi scenari di mercato che si stanno progressivamente aprendo, dando un forte impulso sia alla ricerca di base che alla ricerca industriale, specialmente nell’ottica dell’integrazione con altri processi, guardando al futuro con l’occhio di chi cerca soluzioni sostenibili per il pianeta.
Giulia Lotti