Confluenze – Rassegna Nazionale di Poesia della Città di Arezzo
Ecomateriali: ecco il nuovo calcestruzzo autorigenerante e assorbi-CO2
Quello dell’’industria del cemento rappresenta uno dei comparti a più elevato peso emissivo, rilasciando da solo in atmosfera circa 2,8 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno.
Per ridurne l’impronta di carbonio di questo settore sono nati negli anni diversi progetti innovativi, di cui l’ultimo e significativo quello messo a punto dalla Worcester Polytechnic Institute (WPI), nel Massachusetts, Stati Uniti, dove un team di ricerca ha predisposto un calcestruzzo autorigeneratante capace di riparare eventuale crepe con l’utilizzo dell’anidride carbonica, con la matrice di tale metodo che risiede proprio nel.
Come ben spiegato nell’articolo su Applied Materials Today, per conferire la capacità di autoguarigione al calcestruzzo, il gruppo ha utiulizzato un enzima presente nei globuli rossi, l’anidrasi carbonica. Si tratta di un catalizzatore che nel corpo umano consente di trasferire rapidamente la CO2 dalle cellule al flusso sanguigno e che, Impiegato nel calcestruzzo permette invece di riparare minuscole fratture.
Infatti proprio le microfratture che si formano nel materiale possono non rappresentare un problema immediato per l’integrità strutturale ma alla lunga, con infiltrazioni d’acqua, le spaccature possono ampliarsi compromettendo notevolmente la resistenza del materiale. L’idea del calcestruzzo autorigenerante interviene precocemente a questo livello, quando le fratture sono ancora piccole, sigillando il materiale.
Come afferma l’autore dello studio Nima Rahbar “Abbiamo guardato alla natura per trovare ciò che innesca il trasferimento di CO2 più veloce, e questo è l’enzima anidrasi carbonica. Dal momento che gli enzimi nel nostro corpo reagiscono in modo sorprendentemente rapido, possono essere utilizzati come meccanismo efficiente per riparare e rafforzare le strutture in calcestruzzo”.
Il team di ricerca ha aggiunto anche l’anidrasi carbonica alla polvere di cemento prima della miscelazione. In questo modo, quando si formano delle fessure nel calcestruzzo, l’enzima determina una reazione automatica con l’anidride carbonica, creando dei cristalli di carbonato di calcio che imitano le caratteristiche del conglomerato colmando gli spazi vuoti.
Nelle fasi di test è stato dimostrato che il nuovo calcestruzzo autorigenerante può riparare le crepe su scala millimetrica entro 24 ore. Secondo il team di ricerca si tratta di un netto miglioramento rispetto ad alcune tecnologie precedenti che hanno utilizzato i batteri per l’autoriparazione, le quali richiedevano sino ad un mese di tempo.
A seguire un breve video
La Redazione di Ecquologia