E l’eolico pensa ancora a “levarsi” dalle pale

Nell’immaginario collettivo, l’utilizzazione energetica dell’eolico e di qualunque applicazione umana che si riferisce a qualsivoglia utilizzazione del vento, è indissolubilmente legata ad “ali” o pale, che consentano di intercettare l’energia cinetica delle masse d’aria in movimento.


Un elemento, quello delle pale degli aerogeneratori , alla base di contestazioni e presunte criticità, non sempre plausibili e che ha stimolato nel tempo diverse linee di ricerca come quella di Ewicon, di cui avevo dato conto circa 2 anni fa (vedi post “Ewicon, stravolge i fondamenti dell’energia eolica“). Ritorno sull’affascinate team dell’eolico “Bladeless” per dare conto di una nuova idea spagnola che si sviluppa sulla stessa lunghezza d’onda. La nuova idea si chiama Vortex ed è costituita da un generatore eolico senza pale, silenzioso, efficiente e a bassissimo rischio per l’avifauna. Visivamente il nuovo aerogeneratore minieolico, si presenta come una cannuccia gigante senza pale, oscillante alle sollecitazioni prementi del vento con l’assoluta assenza di parti mobili. Un sistema basato sullo sfruttamento, proprio di quella vorticosità che rappresenta un grande limite proprio per gli aerogeneratori convenzionali, sopratutto quelli ad asse orizzontale, in un contesto ripetuto di vortici generati dal vento. Il frutto dello sviluppo è firmato da Vortex Bladeless, la quale sostiene che Vortex sia in grado di ridurre i costi di produzione del 53% e quelli di manutenzione addirittura dell’80%. A tutto questo si aggiungono altri vantaggi legati al nuovo innovativo design, che porterebbe anche alla riduzione del 40% dei costi di produzione dell’energia oltre che in termini di impatto ambientale.

La “cannnuccia gigante” è inoltre ovviamente più silenziosa rispetto alle turbine convenzionali e rappresenta un rischio minore per l’avifauna e per l’ecosistema locale. Un altro elemento messo in evidenza dall’azienda spagnola è costuito dal fatto che il nuovo prodotto presenterebbe una maggiore “densità energetica”, essendo in grado di produrre più energia in minor spazio, dal momento che le nuove turbine sono molto più strette e quindi installabili in maniera molto più ravvicinata tra di loro. Su quest’ultimo specifico aspetto emergerebbe addirittura che, sulla base dei test realizzati nella galleria del vento, mettendo una turbina Vortex di fronte all’altra, la seconda beneficerebbe proprio dei vortici creati dalla prima.
A livello di taglie disponibili, si partirà con una versione residenziale di Vortex da 4 kW con una altezza di 12,5 metri. Nella fase attuale dello sviluppo, l’azienda spagnola è riuscita finora a raccogliere più di un milione di euro fra fondi pubblici e privati ed entro un anno presenterà il suo primo prototipo.

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