Depurazione acque per realtà non connesse alla rete di depurazione e chiusura del ciclo: Un aiuto dal regno “minerale”
Nella bellissima edizione di Ecofuturo 2014, appena conclusasi presso la Libera Università di Alcatraz, amena ed originale struttura voluta e gestita da Jacopo Fo, sono stato anche conduttore di alcune sessioni tematiche, orientate a sostenere la bella rivoluzione verso un modello energetico distribuito e con una grande rivalutazione del concetto di “Off-grid”, cioè non connesso alle grandi reti energetiche o di gestione di pubblici servizi, sopratutto laddove ciò non è possibile.
Tra i tanti contributi, non sono mancati neanche quelli legati al settore della gestione del ciclo delle acque, anche dopo il tormentato percorso per rendere attuabile la volontà popolare di far ritornare l’acqua pubblica come “bene comune”.
Come sappiamo l’avanzata delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica hanno la caratteristica di farci riscoprire le nostre origini, fugacemente accantonato durante il boom economico, alla luce della grande avanzata della ricerca scientifica e tecnologica, oggi finalmente capace di dare una definitiva spallata ad un perverso modello di sviluppo basato sulla crescita illimitata ed alla base della attuale, perdurante e durissima crisi di sistema che stiamo vivendo.
Un prodotto indubbiamente interessante nel settore delle acque, è quello presentato ad Ecofuturo da Dora Baltea (link sito), azienda di riferimento del settore, che con Moreno Cecconi, ha presentato un bellissimo sistema per la depurazione di edifici isolati, che, completando il quadro di antiche e funzionali sinergie ed alleanze, si ispira questa volta al regno minerale. Si tratta di un sistema di depurazione delle acque reflue domestiche e/o assimilate della linea BIOWATER con tecnologia BIOROCK, apoteosi di sostenibilità. Il sistema di DoraBaltea batte i sistemi di depurazione convenzionali ad ogni livello, imitando la “natura”, utilizzando le rocce come un sistema biologico naturale.
Un sistema che funziona come un “percolatore aerobico a flusso naturale” che non richiede elettricità per la depurazione e bassissima manutenzione, producendo un acqua di scarico super-purificata e riultilizzabile ad uso irriguo. Un impianto ideale in tutte quelle situazioni che producono acque reflue civili e/o assimilate che scaricano lontano dalle fognature pubbliche, aziende agricole, campeggi, case di legno ed in bioarchiettura/bioedilizia, luoghi di vacanza e tante altre situazioni. Il principio di funzionamento della linea BIOWATER con tecnologia BIOROCK® certificato CE EN 12566 è basato su una combinazione di depurazione biologica aerobica, anaerobica e di filtrazione naturali, offrendo un sistema di trattamento di depurazione non collettivo ecologico nettamente superiore alle tecniche convenzionali (vedi schematizzazione di funzionamento seguente).

Il supporto in fibra di roccia BIOROCK® consente una rapidissima attivazione del processo, prestandosi particolarmente anche per utenze discontinue. La tecnica di depurazione biologica naturale BIOROCK® risulta una delle più ecosostenibili al mondo. Silenziosamente, continuativamente e naturalmente più di un milione di complessi batterici purificano le acque reflue con la “natura che fa il suo lavoro”. Davvero ampie le possibilità di riutilizzo dell’acqua trattata che vanno dall’utilizzo per WC e pulizie domestiche, per la lavatrice, per l’irrigazione del giardino, solo per citare le più significative del bilancio idrico familiare (vedi diagramma di ripatizione media dell’utilizzo domestico delle acque in Italia).

Un tema di grande impatto quello della depurazione, anche per le tante incongruenze e disservizi che si verificano troppo spesso negli impianti di depurazione esistenti e le tante, troppe luci e ombre, relative ad allacciamenti alla rete fognaria, fatti pagare in bolletta agli utenti, ma non corrispondenti poi ad un effettivo servizio erogato. Tutti i giorni in Italia vengono riversati sul suolo, nei corsi idrici e nel sottosuolo, in contatto con le falde acquifere, oltre 20 miliardi di litri di acqua reflua, proveniente dalle abitazioni, non correttamente depurata. In un anno i numeri diventano ancora più impressionanti, in quanto i volumi di acque reflue non depurate si attestano oltre i 7.300 miliardi di litri.
Alcuni numeri presentati nel corso dell’evento da Moreno Cecconi di Dora Baltea ci aiutano davvero a riflettere sulla nostra impronta idrica. In sostanza abbiamo che:
- l’80% della superficie del nostro pianeta è coperta di acqua, ma di questa solo il 2,5% è acqua dolce;
- il 70% dell’acqua dolce si trova nei ghiacciai polari;
- meno dell’ 1% dell’acqua dolce è potabile;
- mediamente ognuno di noi con il nostro stile di vita attuale, ha una “impronta idrica”, cioè un consumo domestico di acqua sia diretto che indiretto tramite alimentazione o acquisto di prodotti, pari a 3800 litri di acqua al giorno, composti da 3496 litri per produzione di cibo e bevande, 167 litri per produzione industriale e 137 litri per uso diretto domestico nell’abitazione.
Un dato quest’ultimo che, seppure minore di quelli indiretti è impressionante per la quantità di acqua fatta scorrere ogni giorno in Italia, con un ipersfruttamento in atto da anni in regioni apparentemente ricche di acqua come l’Italia.
Un video animato che illustra il principio di funzionamento del sistema Biorock

Sauro Secci